84 morti russi in Mali Mosca negozia il rilascio degli ostaggi tramite l’Algeria

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 03/08/2024

Si aggrava ulteriormente il bilancio delle perdite subite dalle Forze armate maliane (Fama) e dai mercenari russi degli Africa Corps (ex Wagner) nella sanguinosa battaglia avvenuta la scorsa settimana a Tinzaouaten, al confine con l’Algeria, avvenuta la scorsa settimana. I ribelli tuareg inquadrati nel Quadro strategico per la difesa del popolo dell’Azawad” (Csp-Dpa) hanno infatti rivendicato in un comunicato l’uccisione di un totale di 131 uomini: 47 militari governativi maliani e 84 mercenari russi. Il precedente bilancio, fornito del Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Jnim), affiliato ad al Qaeda, parlava di almeno 50 russi e diecimilitari delle Fama uccisi dai ribelli tuareg, mentre fonti russe avevano riferito di almeno 80 combattenti russi uccisi. Nel frattempo, secondo quanto riferito da alcuni canali Telegram russi, nei giorni scorsi ci sarebbero stati contatti tra le parti in conflitto per uno scambio di prigionieri e il trasferimento dei prigionieri russi ancora nelle mani dei tuareg.

Il rilascio – sul cui buon esito non ci sono, tuttavia, notizie ufficiali – sarebbe avvenuto dietro il pagamento di un riscatto, e i combattenti sarebbero stati consegnati ai militari algerini nella cosiddetta “zona grigia” al confine tra Mali e Algeria. I mercenari – sostengono le stesse fonti – avrebbero ricevuto assistenza medica di base e trasferiti poi in Mali, e infine in Russia. Sarebbe inoltre in via di preparazione anche il trasporto in patria dei corpi delle vittime per la loro sepoltura. Nonostante la pesante battuta d’arresto subita sul campo a Tinzaouaten, da parte russa è stato intanto ribadito il pieno sostegno alle Forze armate maliane nella guerra contro i ribelli tuareg dell’Azawad e i gruppi jihadisti loro alleati. L’impegno è stato riaffermato in occasione di un colloquio telefonico avvenuto giovedì tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e l’omologo maliano Abdoulaye Diop.

Un colloquio nel corso del quale Lavrov ha garantito che Mosca aiuterà il Paese africano a migliorare l’efficacia di combattimento delle sue Forze armate. “La parte russa ha espresso la sua determinazione a continuare a fornire a Bamako l’assistenza necessaria per risolvere i gravi problemi socio-economici, migliorare l’efficacia di combattimento delle Forze armate del Paese e addestrare il personale militare e delle Forze dell’ordine nell’interesse della lotta contro le persistenti minacce terroristiche”, si legge nella nota del ministero russo. Inoltre, i due ministri hanno discusso questioni di attualità relative all’ulteriore sviluppo delle relazioni tradizionalmente amichevoli tra la Russia e il Mali, comprese le prospettive di rafforzamento della cooperazione in ambito politico, commerciale, economico, umanitario e di altro genere. La Russia non è l’unico Paese a sostenere la giunta militare di Bamako, salita al potere con un colpo di Stato nel giugno 2021. Nei giorni scorsi, infatti, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto una conversazione telefonica con il capo della giunta e presidente della Transizione maliana, il colonnello Assimi Goita, nel corso del quale Erdogan ha ribadito il suo sostegno a Goita nella lotta contro i gruppi jihadisti.