Storico accordo di difesa con la Turchia, sullo sfondo le tensioni con l’Etiopia

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 22/02/2024

LA SOMALIA AVRÀ UN VERO ALLEATO SULLA SCENA INTERNAZIONALE

Con un accordo definito “storico” da più parti, il parlamento federale della Somalia ha ratificato un accordo di difesa e sicurezza sottoscritto dal governo di Mogadiscio con la Turchia lo scorso 8 febbraio. Il documento, approvato con 213 voti favorevoli sui 216 membri delle due Camere del parlamento federale, mira a “rafforzare le relazioni bilaterali e la stabilità della regione, nonché a combattere il terrorismo e la pesca illegale nelle acque somale”. Il primo ministro Hamza Abdi Barre, che ha presieduto la riunione di gabinetto che ha approvato l’accordo, lo ha salutato come un risultato “storico” per il Paese e ha ringraziato la Turchia per il suo incrollabile sostegno e l’amicizia dimostrata. “Oggi è un giorno storico per il Paese, il Consiglio dei ministri ha votato un accordo importante che sarà ricordato nella storia della Somalia”, ha detto Barre. “Questo accordo metterà fine alla Somalia che non ha fratelli maggiori.

La Somalia avrà ora un vero alleato, un amico e un fratello sulla scena internazionale”, ha aggiunto. L’accordo è stato accolto favorevolmente dall’opinione pubblica somala e dalla comunità internazionale, che lo ha elogiato come un passo positivo per la pace e la stabilità della regione. In base all’accordo, che avrà una durata di dieci anni, la Turchia fornirà addestramento e attrezzature alla Marina somala, consentendo alla Somalia di proteggere le sue risorse marine e le acque territoriali da minacce come il terrorismo, la pirateria e le “interferenze straniere”. L’accordo prevede, in particolare, che la Turchia riceva il 30 per cento delle entrate provenienti dalla Zona economica esclusiva somala, nota per le sue abbondanti risorse marine, garantendo al contempo ad Ankara un’autorità completa sulla gestione e difesa delle acque della Somalia.

Nelle intenzioni delle due parti, l’intesa stimolerà inoltre lo sviluppo economico e le relazioni commerciali tra i due Paesi, poiché la Turchia aiuterà la Somalia a sfruttare il suo vasto potenziale di pesca, turismo ed energia. L’accordo arriva in un momento non casuale, caratterizzato dalle forti tensioni tra il governo federale della Somalia e quello dell’Etiopia, a seguito di un accordo provvisorio siglato tra l’amministrazione regionale del Somaliland – regione separatista la cui indipendenza non è riconosciuta dalla Somalia – e il governo di Addis Abeba per consentire l’accesso etiope al mar Rosso tramite la concessione del porto di Berbera. In base all’accordo, all’Etiopia verranno concessi 20 chilometri di terra lungo la costa del Golfo di Aden del Somaliland per un periodo di almeno 50 anni e la costruzione di una base militare, in cambio della concessione ad Hargheisa di una quota della compagnia di bandiera etiope Ethiopian Airlines e del riconoscimento, da parte dell’Etiopia, dell’indipendenza del Somaliland.

Non è da escludere, dunque, che l’accordo siglato con Ankara risponda proprio alla volontà di Mogadiscio di rafforzare le sue relazioni con il suo storico alleato turco, così come avvenuto di recente con l’Egitto, che pure si è prontamente schierato al fianco della Somalia, considerando nullo l’accordo tra Somaliland ed Etiopia e respingendo ogni “ingerenza negli affari interni della Somalia” e qualsiasi tentativo “di minare la sua integrità territoriale”. Una conferma indiretta del fatto che l’intesa con la Turchia sia da considerare una risposta alla minaccia rappresentata dall’accordo tra Etiopia e Somaliland è arrivata, del resto, dal presidente Hassan Sheikh Mohamud, che in un discorso tenuto oggi in Parlamento ha affermato che la Somalia ha dovuto negli anni affrontare numerose violazioni della sicurezza nel suo dominio marittimo – come il terrorismo, la pirateria, la pesca illegale, lo scarico di sostanze tossiche e il movimento illegale di armi – ma si trova ora ad affrontare un “nuovo e più serio pericolo” per la sua sovranità e integrità territoriale, vale a dire la minaccia rappresentata dall’Etiopia.

In risposta a questa situazione, ha argomentato Mohamud, “la Somalia ha cercato l’assistenza della Turchia, suo stretto alleato e amico, per garantire il suo dominio marittimo e proteggere le sue risorse marittime”. Vale la pena di ricordare che la Somalia e la Turchia intrattengono relazioni strette sin dall’istituzione di rapporti diplomatici, nel 1960. Tali relazioni si sono intensificate nel 2011, in occasione della visita del presidente Recep Tayyip Erdogan a Mogadiscio, durante la quale aveva posto il tema della carestia in Somalia in cima all’agenda politica internazionale. La Turchia è uno dei maggiori donatori e investitori in Somalia e ha contribuito a vari settori come la sanità, l’istruzione, le infrastrutture e gli aiuti umanitari. Nel 2016 i due Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa sulla cooperazione energetica e mineraria, approvato dalla commissione per gli affari Esteri del parlamento turco poco dopo l’autorizzazione data dal governo della Somalia alle compagnie turche ad effettuare operazioni di perforazione ed esplorazione petrolifera al largo delle sue coste. L’anno seguente, nel 2017, la Turchia ha inoltre aperto un’importante struttura militare di addestramento a Mogadiscio, Camp Turksom, dove vengono addestrati centinaia di soldati somali ogni anno da 200 consiglieri militari turchi.