OGGI FAZIONI PALESTINESI A MOSCA HAMAS RIBADISCE: CESSATE IL FUOCO

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 29/02/2024

Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha espresso la speranza che possa essere raggiunto un accordo “nei prossimi giorni”, in modo da portare un “vero sollievo per la popolazione di Gaza”

L’accordo per una tregua nella Striscia di Gaza non sembra avvicinarsi, nonostante il proseguimento dei negoziati e gli auspici della diplomazia internazionale. Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che il movimento islamista sta mostrando “flessibilità sulle trattative”, ma che resta pronto a “continuare a combattere”. A questo proposito il responsabile delle relazioni politiche e internazionali di Hamas, Basem Naim, ha dichiarato all’emittente panaraba di proprietà qatariota “Al Jazeera” che ci sono dei punti fermi sui quali il gruppo palestinese non è disposto a scendere a compromessi: “Un cessate il fuoco definitivo e totale e non solo una pausa umanitaria, il ritiro totale delle forze israeliane da Gaza e la libertà di movimento per i palestinesi all’interno della Striscia”. Quest’ultimo punto fa riferimento al ritorno degli sfollati nella parte settentrionale dell’exclave palestinese. D’altra parte, il funzionario ha dichiarato che per quanto riguarda lo scambio di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi e i piani per la ricostruzione di Gaza “c’è un certo margine di flessibilità” da parte del movimento.

Le dichiarazioni dei vertici di Hamas spengono l’ottimismo mostrato in questi giorni non solo dall’amministrazione statunitense, peraltro già raffreddato dalle dichiarazioni di ieri del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, ma anche dell’Egitto, altro Paese chiave nei negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha espresso la speranza che possa essere raggiunto un accordo “nei prossimi giorni”, in modo da portare un “vero sollievo per la popolazione di Gaza”. Tuttavia, un alto funzionario di Hamas citato da “Al Jazeera” ha affermato che il movimento non ha ancora ricevuto una proposta formale. Da parte sua, il gabinetto di sicurezza del governo israeliano si riunirà stasera per discutere dell’accordo oggetto dei colloqui tra lo Stato ebraico e i mediatori di Stati Uniti, Egitto e Qatar. Stando alle indiscrezioni dei media israeliani, la proposta elaborata da Washington prevede una tregua di sei settimane nei combattimenti, con la liberazione di circa 40 ostaggi in cambio di circa 400 detenuti palestinesi.

Nel frattempo le principali fazioni palestinesi, compreso Hamas e il partito a capo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Fatah, si riuniranno domani a Mosca, in Russia, per discutere della creazione di un governo tecnico unificato e della ricostruzione futura della Striscia di Gaza. I colloqui fanno seguito alle dimissioni del governo guidato da Mohammed Shtayyeh, a cui potrebbe seguire la formazione di un esecutivo tecnico. Da parte sua, il ministro degli Esteri dell’Anp, Riyad al Maliki, ha espresso i propri dubbi sulla capacità delle varie formazioni di raggiungere un’intesa. Intervenendo alla sessione del Consiglio per i diritti umani tenutosi a Ginevra, Al Maliki ha escluso che ci saranno sviluppi riguardo al raggiungimento di un accordo per la creazione di un governo palestinese unificato nella Striscia di Gaza. Inoltre, il capo della diplomazia palestinese ha detto: “Ci auguriamo che si possano ottenere buoni risultati in termini di comprensione reciproca tra tutte le fazioni sulla necessità di sostenere un governo tecnocratico che emergerà. Tuttavia non ci aspettiamo che avvengano miracoli da un semplice incontro (…), ma credo che l’incontro di Mosca dovrebbe essere presto seguito da altri incontri nella regione”.

Mentre la diplomazia avanza a rilento, la situazione sul campo di battaglia peggiora rapida mente. Da parte palestinese il bilancio sfiora i 30 mila morti, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità guidato da Hamas, che ha aggiunto che i feriti sono 70.325. Da parte loro, le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno annunciato la morte di due militari, portando a 242 il totale delle perdite dall’inizio dell’offensiva di terra nella Striscia di Gaza lo scorso ottobre. Rimane tesa anche la situazione in Libano, da dove questa mattina le Brigate Qassam, ala di Hamas, hanno rivendicato il lancio di 40 missili verso il nord di Israele.