Norland avvia un nuovo giro di consultazioni per risolvere la crisi politica e finanziaria

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 07/03/2024

L’inviato speciale degli Stati Uniti in Libia, Richard Norland, ha avviato un nuovo giro di consultazioni a Tripoli nel tentativo di sbloccare la crisi politica che blocca le elezioni e di risolvere le controversie finanziarie che gravano sul bilancio nel Paese nordafricano. Accompagnato dall’incaricato d’affari Jeremy Berndt, il diplomatico statunitense (basato a Tunisi) ha incontrato martedì i principali soggetti istituzionali di Tripoli, quali il premier del Governo di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba, il governatore della Banca centrale libica, Al Saddiq al Kabir, il procuratore generale, Al Saddiq al Sour, il presidente dell’Alta commissione elettorale libica, Imad al Sayeh, oltre al rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite in Libia e capo della missione Unsmil, Abdoulaye Bathily.

“Abbiamo avuto un buon incontro con il primo ministro Dabaiba a Tripoli, in un momento in cui i leader libici si trovano ad affrontare la necessità di affrontare gravi questioni finanziarie e di bilancio”, ha detto Norland, secondo quanto riferito dall’ambasciata degli Stati Uniti a Tripoli su X (ex Twitter). Il diplomatico statunitense ha discusso con Dabaiba “dell’importanza che tutte le parti interessate libiche si impegnino in modo costruttivo nel processo politico dell’Unsmil per rimuovere gli ostacoli rimanenti alle elezioni, inclusa la formazione di un governo provvisorio”. Vale la pena ricordare che le Nazioni Unite, con il forte appoggio degli Stati Uniti, stanno portando avanti un’iniziativa rivolta ai cinque principali soggetti istituzionali libici – il Consiglio presidenziale (organo tripartito che svolge le funzioni di capi di Stato), la Camera dei rappresentanti (la Camera bassa eletta nel 2014 che si riunisce nell’est), l’Alto consiglio di Stato (la Camera alta con sede a Tripoli), il Governo di unità nazionale (Gun, l’esecutivo riconosciuto dall’Onu basato a Tripoli) e il Comando generale dell’Esercito nazionale libico (con sede nell’est e comandato dal generale Khalifa Haftar).

Questi cinque “stakeholder” dovrebbero nominare tre rappresentanti che dovranno sedere allo stesso tavolo per trovare un compresso sulle cosiddette “questioni irrisolte”: il secondo turno obbligatorio delle elezioni presidenziali; la validazione delle elezioni presidenziali insieme alle parlamentari; la formazione di un “nuovo governo” incaricato di portare il Paese al voto. “Gli Stati Uniti sostengono gli sforzi libici per unificare le istituzioni di sicurezza, salvaguardare la sovranità libica e raggiungere un consenso nazionale su politiche economiche e di bilancio trasparenti e sostenibili”, ha detto ancora Norland dopo l’incontro con Dabaiba. Nel colloquio con Al Kabir, funzionario libico a capo dalla Banca centrale libica dal 2011, “abbiamo convenuto che la Libia ha bisogno di un bilancio unificato per garantire responsabilità e trasparenza alla spesa pubblica e per aiutare la Banca centrale a proteggere il dinaro da un ulteriore deprezzamento sul mercato parallelo, soprattutto alla luce delle notizie secondo cui la valuta contraffatta importata viene utilizzata per acquistare dollari ed euro”, ha aggiunto il diplomatico.

Durante il Consiglio dei ministri riunito ieri a Tripoli, il premier Dabaiba ha accusato non specificate parti di “diffondere voci sulla possibile bancarotta” del Paese, rivelando che i servizi sicurezza hanno informato il governo dell’acquisto di circa “200 milioni di dollari dal mercato parallelo in una settimana” con dinari libici “contraffatti e appena stampati”. Da parte sua, il governatore della Banca centrale ha proposto di modificare il tasso di cambio ufficiale imponendo una tassa di circa il 27 per cento e ha richiesto che venga stabilito un governo unificato per affrontare al meglio la gestione finanziaria del Paese. La proposta è contenuta in una lettera indirizzata alla Camera dei rappresentanti e prevedrebbe di applicare la tassa in modo tale che il tasso di cambio sia compreso tra 5,95 e 6,15 dinari per dollaro, da ridurre o aumentare in base alle condizioni delle entrate. In questo modo si potranno raccogliere entrate aggiuntive per circa 12 miliardi di dinari (2,4 miliardi di dollari), che potranno essere utilizzate per far fronte al debito pubblico e finanziare i progetti di sviluppo.

Nell’incontro con l’inviato delle Nazioni Unite, il diplomatico senegalese Bathily, l’ambasciatore statunitense ha “espresso il sostegno degli Stati Uniti per i suoi sforzi in corso per far avanzare il processo politico”. Secondo Norland, “il dibattito sulle questioni di bilancio e il deprezzamento del dinaro evidenziano la necessità di un compromesso e di una governance unificata. Chiediamo a tutti gli stakeholder istituzionali di partecipare a un dialogo per risolvere gli ostacoli che ancora si frappongono a un percorso credibile verso le elezioni”. E nell’incontro con il presidente dell’Alta commissione elettorale Al Sayeh, Norland ha rinnovato l’appello a “tutti i leader libici a garantire che le elezioni municipali possano svolgersi il prima possibile e a raggiungere il consenso politico necessario per il successo delle elezioni nazionali”.