I due Paesi puntano sul Corridoio nord-sud per avvicinarsi all’India

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 08/03/2024

l Kazakhstan e la Russia puntano a incrementare gli scambi commerciali con l’India attraverso il Corridoio internazionale di trasporto nord-sud (Instc). Lo scrive il quotidiano indiano “The Economic Times” riferendo dell’incontro avuto a Mosca lo scorso marzo dal primo ministro kazakho, Olzhas Bektenov, con l’omologo russo Mikhail Mishustin. Secondo il giornale indiano, gran parte dei colloqui si sono concentrati sul progetto Instc e, in particolare, sulla realizzazione di un collegamento ferroviario diretto tra Russia, Kazakhstan, Turkmenistan e Iran. Il Corridoio nord-sud è infatti composto da tre diversi percorsi. Uno occidentale, che passa per l’Azerbaigian; uno orientale, che attraversa Kazakhstan e Turkmenistan; e uno marittimo trans-caspico. La rotta orientale è stata già oggetto alla fine dello scorso febbraio di un incontro a Mangystau, nella parte occidentale del Kazakhstan, cui ha preso parte il vicepremier di Astana, Serik Zhumangarin.

Durante la riunione è stata avanzata l’idea di una joint-venture tra le amministrazioni ferroviarie di Russia, Kazakhstan e Turkmenistan per lo sviluppo del collegamento ferroviario. Come ha spiegato il viceministro dei Trasporti kazakho Maksat Kaliakparov, ripreso dall’agenzia di stampa “Kazinform”, la linea ferroviaria migliorerebbe i servizi di trasporto e ridurrebbe i tempi di consegna delle merci. Secondo Kaliakparov, il volume di merci trasportate via ferro lungo il corridoio nord-sud è ammontato nel 2023 a 2,1 milioni di tonnellate, il 4 per cento in più rispetto all’anno precedente, ma l’obiettivo è di aumentare il potenziale di trasporto della tratta fino a 10 milioni di tonnellate l’anno. La direttrice nord-sud s’intersecherebbe con la Rotta internazionale di trasporto trans-caspica (Titr), il cosiddetto Corridoio mediano, che viaggia invece sulla direttrice est-ovest e che collega l’Europa all’Estremo Oriente aggirando la rete ferroviaria russa (motivo per cui l’iniziativa è appoggiata dall’Unione europea).

Questo contribuirebbe a rendere il Kazakhstan uno snodo inaggirabile su scala globale per il transito delle merci. L’istituto Jamestown Foundation evidenzia sul proprio sito web che anche la Russia ha le sue ragioni per sostenere il progetto Instc, che consentirebbe a Mosca di rafforzare gli scambi commerciali con l’India eludendo, potenzialmente, le sanzioni occidentali. “Uno strumento – sottolinea l’istituto con sede a Washington – per permettere alla Russia di riaffermare la propria influenza sul transito di merci e sul commercio regionale”. Un accordo per la creazione del corridoio nord-sud fu firmato già nel 1999 tra Russia, Iran e India, su spinta dell’allora premier Evgenij Primakov. All’intesa hanno successivamente aderito Kazakhstan, Bielorussia, Armenia, Azerbaigian, Siria, Oman e Bulgaria (in qualità di osservatore).

Gli accordi tuttavia sono rimasti per lo più simbolici fino all’aprile del 2021, quando l’incidente della portacontainer Ever Given ha paralizzato il traffico merci nel Canale di Suez inducendo gli operatori di mercato ad accelerare gli sforzi alla ricerca di rotte alternative di trasporto. Da allora si è registrato un aumento significativo del trasporto ferroviario di container lungo l’Instc, il cui sviluppo resta tuttavia penalizzato da una serie di problemi strutturali, tra cui la mancanza di infrastrutture marittime tra Russia e Iran e le capacità insufficienti dei porti russi sul Caspio. Secondo gli esperti russi, se tali questioni venissero superate rapidamente Mosca avrebbe a disposizione una rotta commerciale più breve (tra i 15 e i 25 giorni, invece di 45) e più economica (del 30 per cento) verso i mercati del Pakistan, dell’India e del Sud-est asiatico.