Striscia di Gaza, Blinken tra Egitto e Israele per il cessate il fuoco

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 22/03/2024

Il governo israeliano ha approvato la partenza per Doha del direttore del Mossad, dove avrà colloqui con il primo ministro del Qatar, il direttore della Cia e quello dell’intelligence egiziana.

Le trattative per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, funzionale anche alla liberazione degli ostaggi ancora in mano al movimento islamista palestinese Hamas, riprenderanno oggi in Qatar. Il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu ha approvato la partenza del direttore del Mossad israeliano, David Barnea, alla volta di Doha, dove avrà colloqui con il primo ministro del Qatar, Mohammad bin Jassim al Thani, il direttore della Cia, William Bruns, e il direttore dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel. Si tratta della seconda sessione di colloqui in Qatar da inizio settimana, che giunge in seguito alla visita del segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, in Arabia Saudita ed Egitto, con prossima tappa proprio Israele. In occasione di un’intervista concessa all’emittente satellitare di proprietà saudita “Al Arabiya” diffusa ieri, il capo della diplomazia Usa ha detto che un accordo di tregua tra Israele e Hamas è vicino. Secondo funzionari israeliani citati dai media locali, però, “non vi sarebbe alcuna svolta nei colloqui sugli ostaggi, ma sono stati fatti dei passi”. Oggi, in Israele, Blinken incontrerà il primo ministro Netanyahu e i membri del gabinetto di guerra, dopo aver annunciato che gli Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiedendo un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite potrebbe votare già questa settimana in merito alla nuova proposta presentata dagli Stati Uniti – storico alleato di Israele, ma in disaccordo su alcuni aspetti della gestione dell’operazione militare da parte del governo Netanyahu – per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti anonime all’emittente “Cnn”. La nuova proposta, a cui la delegazione Usa ha lavorato per diverse settimane, chiede un “cessate il fuoco immediato” nell’enclave, a condizione del rilascio di tutti gli ostaggi che sono ancora in mano ad Hamas. La fonte ha spiegato che la delegazione sta lavorando per garantire il sostegno necessario per approvare la bozza, anche se la Russia avrebbe già minacciato di esercitare il diritto di veto. Il viaggio di Blinken in Medio Oriente è il sesto dal 7 ottobre, ovvero da quando Hamas ha massacrato oltre 1.200 persone in Israele e ne ha rapite circa 240. Secondo le informazioni disponibili, a Gaza vi sarebbero ancora 130 ostaggi e non si sa quanti siano vivi. Dopo l’attacco del 7 ottobre, Israele ha lanciato un’offensiva a Gaza che finora, secondo Hamas, ha provocato quasi 32 mila morti, tra cui miliziani, ma anche civili.

Il nuovo viaggio di Blinken in Medio Oriente è iniziato in Arabia Saudita, dove ha incontrato mercoledì l’omologo, Faisal bin Farhan Al Saud. Il colloquio, riferisce una nota, si è incentrato sul conflitto nella Striscia di Gaza, e soprattutto sulla necessità di proteggere i civili e rafforzare l’assistenza umanitaria alla popolazione. Il capo della diplomazia statunitense ha sottolineato l’importanza di mantenere un “forte coordinamento” a livello regionale e internazionale, per “porre fine” alla guerra e preparare la fase successiva al conflitto. Blinken ha anche ribadito il sostegno dell’amministrazione Biden alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, con adeguate garanzie di sicurezza per Israele, per garantire una pace duratura nella regione. Particolare attenzione, infine, è stata dedicata ai conflitti in Sudan e in Yemen.

Da Riad, Blinken ha inoltre rivelato che Washington ha offerto alternative all’operazione militare a Rafah, nel sud dell’exclave palestinese, annunciata da Israele ma non ancora avviata. Gli Stati Uniti e la comunità internazionale si oppongono a tale eventualità poiché nella città meridionale al confine con l’Egitto si sono rifugiati oltre 1,5 milioni di palestinesi da tutta la Striscia. “Gli Stati Uniti hanno un piano per una pace duratura nella regione”, ha detto Blinken. Dopo l’Arabia Saudita, Blinken si è recato in Egitto, dove ha incontrato il presidente Abdel Fattah al Sisi e il capo della diplomazia, Sameh Shoukry.

Al Cairo, Blinken ha incontrato anche i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti e il segretario della Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), i quali hanno chiesto un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Lo si apprende da un comunicato congiunto pubblicato in seguito alla riunione avvenuta ieri in Egitto. Le parti hanno discusso degli ultimi sviluppi del conflitto e degli sforzi impiegati per fermarlo, nonché sulla situazione umanitaria. A questo proposito, i partecipanti hanno richiesto l’apertura di tutti i valichi tra Israele e la Striscia e di rimuovere gli ostacoli alla piena attuazione della risoluzione 2720 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata lo scorso dicembre per facilitare la consegna di aiuti a Gaza. I ministri hanno inoltre sottolineato la necessità di fornire pieno sostegno all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) e hanno ribadito il loro rifiuto di qualsiasi tentativo di sfollare i palestinesi dalle loro terre. La dichiarazione prosegue esortando Israele a “interrompere tutte le misure unilaterali che minano le possibilità di raggiungere una pace giusta, come gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania e il non riconoscimento dello status di Gerusalemme”. Infine, le parti hanno affermato il loro sostegno alla soluzione dei due Stati.