Senegal, Diomaye Faye vince le elezioni: sarà il presidente più giovane di sempre

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 26/03/2024

È un successo inaspettato quello che il principale candidato dell’opposizione alla presidenza del Senegal, Bassirou Diomaye Faye, si appresta a festeggiare. Una vittoria scontata, se è vero che perfino il presidente uscente Macky Sall – che ha appoggiato il candidato della coalizione Benno Bokk Yakaar (“Uniti nella speranza”), Amadou Ba, – ha riconosciuto su X la sua affermazione. “Accolgo con favore il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali del 24 marzo 2024 e mi congratulo con il vincitore, il signor Bassirou Diomaye Faye. È la vittoria della democrazia senegalese”, ha affermato il capo dello Stato uscente, che non era candidato dopo aver completato i due mandati alla guida del Paese.

Prima di lui era stato lo stesso Ba, il grande sconfitto della tornata, a congratularsi con Diomaye Faye. “Considerando l’andamento dei risultati delle elezioni presidenziali e in attesa della proclamazione ufficiale, mi congratulo con il presidente Bassirou Diomaye Diakhar Faye per la sua vittoria al primo turno”, si legge in un breve messaggio sui social media, nel quale l’ex primo ministro dichiara augura a Faye “tanto successo per il benessere del popolo senegalese”. Fin dalle prime ore dello spoglio, iniziato l’altro ieri sera poco dopo la chiusura delle urne alle 18 locali (le 17 in Italia), la tendenza sembrava del resto essere ben chiara. Faye ha messo in riga gli altri 18 candidati alla presidenza, tra cui appunto l’ex premier Ba. Centinaia di sostenitori di Faye si sono riversati nelle strade della capitale Dakar e nel quartier generale del suo partito, i Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (Pastef), il cui leader Ousmane Sonko è stato squalificato dalla corsa elettorale in seguito a una sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal Consiglio costituzionale lo scorso gennaio.

“Congratulazioni a Bassirou Diomaye Faye per la sua indiscutibile vittoria”, ha scritto su X la candidata Anta Babacar Ngom, unica donna a correre per la presidenza. Segretario generale del partito Pastef, Diomaye Faye vince le elezioni nel giorno del suo 44esimo compleanno. Ispettore delle finanze pubbliche, considerato un esponente anti-sistema, per i giovani che lo sostengono è un simbolo della lotta al governo del presidente uscente Macky Sall, contestato per una gestione del potere ritenuta troppo autoritaria e filo-francese, oltre che per le decisioni imprevedibili prese nelle ultime settimane: non ultima, il rinvio del voto annunciato, senza preavviso, a febbraio, e letto dalle opposizioni come l’estremo tentativo di prendere mpo a fronte di un candidato della maggioranza dato decisamente per sfavorito. Non a caso, il programma di Diomaye Faye include l’abbandono delf ranco Cfa, valuta agganciata alla moneta imposta al Paese dalla Francia, e la rinegoziazione degli accordi energetici con le principali aziende internazionali che investono in Senegal.

Senza azioni di forza o colpi di Stato, la vittoria Diomaye Faye viene vista da molti giovani senegalesi come una ventata di democrazia in una regione – il Sahel – che in numerosi Paesi ha scelto di deviare dalla via istituzionale e imposto governance militari in attesa di future elezioni. La vittoria di Faye offre inoltre la ricompensa dell’attivismo politico dei numerosi, spesso giovanissimi oppositori che sotto il governo Sall non hanno avuto vita facile. Arrestato ad aprile dello scorso anno con l’accusa di “diffusione di notizie false, diffamazione di un ente e di oltraggio alla corte” – accusa quest’ultima seguita alle critiche espresse ai magistrati che hanno incriminato il leader di opposizione Ousmane Sonko – il futuro presidente deve la sua vittoria alle tenaci battaglie ideologiche portate avanti dal suo leader, ma anche all’ondata di indignazione seguita alle violente repressioni da parte della polizia. Oltre 25 persone sono infatti morte nelle proteste contro l’arresto di Sonko scoppiate fra il 2021 ed il 2023, ed altri tre dimostranti sono morti nelle manifestazioni seguite quest’anno al rinvio del voto annunciato a febbraio da Sall.

Alle elezioni del 24 marzo ha votato quasi il 60 per cento dei 7,3 milioni di elettori registrati, un tasso di affluenza considerevole che è stato confermato anche dagli osservatori elettorali presenti nel Paese. Secondo il capo della missione di osservazione dell’Ue in Senegal, Malin Bjork, le operazioni di voto si sono svolte senza gravi incidenti, sebbene in alcuni dipartimenti si siano registrati rallentamenti ed impedimenti al voto. Lo scorso 7 marzo il Consiglio costituzionale del Senegal aveva fissato al 24 marzo la nuova data per le elezioni presidenziali. La sentenza aveva posto fine a oltre un mese di incertezza, aggravata dall’ipotesi – temuta dalle opposizioni – di un prolungamento al potere di Sall in attesa del nuovo voto.