Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 08/05/2024
Una doppia tornata elettorale attende oggi i cittadini della Macedonia del Nord. Insieme alle elezioni parlamentari per eleggere i 120 deputati del Parlamento di Skopje, i cittadini macedoni saranno chiamati anche a scegliere il presidente del Paese nel ballottaggio che vede confrontarsi Gordana Siljanovska-Davkova, candidata dell’opposizione conservatrice macedone guidata dal Partito democratico per l’unità nazionale macedone (Vmro-Dpmne) e il capo dello Stato uscente, Stevo Pendarovski, sostenuto dall’Unione socialdemocratica (Sdsm). I seggi, 3.480 in totale nel Paese, apriranno alle 7:00 e chiuderanno alle 19:00. Gli elettori potranno recarsi alle urne una sola volta durante la stessa giornata per le due votazioni.
Alle elezioni parlamentari sono 17 le liste elettorali in corsa. Tra le più importanti forze politiche figurano la coalizione “Futuro europeo”, guidata dell’Unione socialdemocratica (Sdsm), al governo nell’esecutivo uscente, la coalizione “La tua Macedonia” con a capo il Vmro-Dpmne, il più grande partito conservatore dell’opposizione, la coalizione “Fronte Europeo” a guida dell’Unione democratica per l’integrazione (Dui), il maggior partito della minoranza albanese nel Paese e partner della precedente coalizione di governo con il partito Sdsm, e l’altra coalizione dell’opposizione albanese “Vredi”.
Gli analisti politici macedoni danno come favoriti i conservatori del Vmro-Dpmne, i quali possono contare sull’entusiasmo del proprio elettorato dovuto alla larga vittoria della loro rappresentante al primo turno delle presidenziali. Nel primo turno, svoltosi mercoledì 24 aprile, Siljanovska-Davkova ha infatti ottenuto il 40,09 per cento dei voti, mentre Pendarovski ne ha ottenuti la metà, ovvero il 19,93 per cento. Affinché la Macedonia del Nord possa avere un nuovo presidente, l’affluenza alle urne deve essere almeno del 40 per cento rispetto al numero totale degli aventi diritto al voto presidenziale. I Socialdemocratici (Sdsm) hanno sottolineato che l’esito delle elezioni parlamentari sarà decisivo per il futuro europeo della Macedonia del Nord. “Queste elezioni determineranno praticamente il futuro del Paese: se andremo verso una società progressista, verso l’Unione europea o ci rivolgeremo al passato, quando c’erano isolamento e conflitti etnici”, ha detto nel suo ultimo intervento l’ex primo ministro e leader della formazione politica Dimitar Kovacevski.
L’Sdsm basa il suo futuro politico sulla promessa ai cittadini di sbloccare i negoziati di adesione all’Unione europea di Skopje e di risolvere la controversia con la Bulgaria. Le autorità di Sofia si rifiutano di sostenere l’apertura dei negoziati di adesione tra Skopje e l’Ue finché la Macedonia del Nord non riconoscerà la minoranza bulgara nella sua Costituzione, la cui modifica è però stata sempre osteggiata dall’opposizione del Vmro-Dpmne. Nel corso dell’ultima legislatura, non si è inoltre riusciti a raccogliere i due terzi dei voti necessari in Parlamento. Negli ultimi anni, la popolarità del Partito democratico per l’unità nazionale macedone è aumentata proprio a causa della crescente frustrazione dell’opinione pubblica nei confronti del lento processo di adesione del Paese all’Ue. Il leader del Vmro-Dpmne Hristijan Mickoski si è quindi detto convinto che la formazione possa ottenere in questa tornata elettorale i 61 deputati necessari per governare da sola.
Nel corso della campagna elettorale, Mickoski ha promesso di dare priorità all’economia nazionale, concentrando l’azione dell’eventuale futuro governo sulla creazione di decine di migliaia di posti di lavoro. Si tratta di un messaggio, secondo gli analisti macedoni, che ha un valore importante in un Paese tra i più poveri in Europa e afflitto da un’inflazione galoppante. Nel complesso, un totale di 1.999 osservatori, traduttori e giornalisti stranieri sono stati accreditati per assistere alla doppia tornata elettorale nella Macedonia del Nord.