SLOVACCHIA: IL PRIMO MINISTRO FICO IN CONDIZIONI STABILI MA GRAVI

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 17/05/2024

Restano dubbi sul profilo dell’attentatore: il 71enne in pensione ha legami anche con gli ambienti dell’estrema destra

Le condizioni del primo ministro slovacco Robert Fico si sono stabilizzate ma restano gravi dopo l’attentato che ha subito mercoledì a Handlova, nella regione di Trencin, al termine di una riunione di governo. Il primo ministro slovacco è stato trasportato d’urgenza in eliambulanza all’ospedale universitario F. D. Roosevelt di Banska Bystrica, dove è stato sottoposto in serata a un intervento chirurgico durato cinque ore e che ha coinvolto due équipe, una chirurgica e l’altra traumatologica. La direttrice dell’ospedale, Miriam Lapunikova, ha comunicato che per il momento non è prevista una seconda operazione e ha escluso il trasferimento del primo ministro in un’altra struttura. Lunedì ci sarà una riunione dello staff medico per prendere una decisione a riguardo. Tuttavia, ha precisato Lapunikova, un eventuale trasferimento dipenderà anche dalla volontà del premier. Il presidente del Parlamento Peter Pellegrini – che è anche presidente della Repubblica eletto – ha fatto visita a Fico nel pomeriggio di ieri riuscendo a parlare con lui, anche se soltanto “per pochi minuti”. “Lo aspettano ore e giorni importanti”, ha detto Pellegrini ai giornalisti alla sua uscita dall’ospedale, perché “il primo ministro ha evitato di poco la morte” e ha bisogno di riposo.

Ieri mattina, Pellegrini e la presidente uscente Zuzana Caputova – il cui mandato scadrà tra un mese – hanno rilasciato dichiarazioni congiunte con cui hanno invitato tutti i leader delle forze politiche parlamentari al Palazzo presidenziale per un incontro all’insegna della riconciliazione politica dopo il grave episodio di ieri. Entrambi hanno fatto appello all’unità e alla calma. Quanto accaduto al primo ministro “è stato un atto individuale, ma l’atmosfera tesa di odio è stato un lavoro collettivo”, ha avvertito il capo dello Stato. “La campagna elettorale (per le europee) naturalmente porta con sé conflittualità, esagerazioni e il lancio di accuse reciproche tra politici”, ha aggiunto Pellegrini, che ha chiesto ai partiti slovacchi di “sospendere la campagna finché la situazione non si sarà calmatae avremo saputo di più dalle indagini su questo atto terribile”. Mentre dal Palazzo presidenziale di Bratislava Pellegrini e Caputova esortavano alla riappacificazione nazionale, scagliandosi contro il clima di polarizzazione politica che caratterizza il discorso pubblico slovacco, si è svolta una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale presieduta dal vicepremier e ministro della Difesa Robert Kalinak. Al termine della riunione, Kalinak ha escluso che possa essere dichiarato lo stato di emergenza. L’esecutivo, ha spiegato Kalinak, non è intenzionato ad adottare “misure restrittive”. Lo stesso vicepremier, peraltro, potrebbe essere designato a guidare provvisoriamente il governo in assenza di Fico, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni ministri. “Il governo discuterà a porte chiuse come continuare a guidare il Paese senza il primo ministro”, ha affermato la ministra dell’Economia Denise Sakova.

L’uomo sospettato per l’attentato a Fico è Juraj Cintula, che ieri è stato formalmente accusato di tentato omicidio premeditato, motivato dalla vendetta. Il 71enne rischia da 25 anni di reclusione all’ergastolo. Cintula, arrestato nel pomeriggio di mercoledì subito dopo aver sparato a Fico, si trova attualmente in detenzione presso la sede dell’Agenzia nazionale anticrimine (Naka) a Nitra. Il ministro dell’Interno Matus Sutaj Estok ha parlato di “un lupo solitario” e ha qualificato l’aggressione al premier come “a sfondo politico”. Cintula, infatti, ha menzionato la cessazione degli aiuti militari all’Ucraina, l’ingerenza nelle attività dell’emittente radiotelevisiva pubblica “Rtvs” e la destituzione del presidente del Consiglio della magistratura da parte del governo a giustificazione del suo gesto. Stando a quanto riferito dall’emittente “Tv Markiza”, Cintula si sarebbe dichiarato orgoglioso di quanto compiuto, sebbene abbia anche sostenuto di non aver agito con l’intenzione di uccidere. I media slovacchi hanno rivelato che il sospetto attentatore non è nuovo a contestazioni contro il capo del governo, benché non così violente. Il 24 aprile, infatti, aveva già protestato contro Fico a Dolna Krupa, città nella regione di Trnava a circa 55 chilometri a nordest di Bratislava. Un piccolo gruppo di manifestanti, tra i quali Cintula, si era radunato nella città in occasione di una riunione del consiglio dei ministri, scandendo slogan come “lunga vita all’Ucraina”, “traditori”, “basta con Fico” ed esibendo striscioni a sostegno dell’emittente radiotelevisiva pubblica “Rtvs”, che l’esecutivo mira a riformare.

A prima vista, l’orientamento politico che emerge da queste informazioni sembra abbastanza chiaro: quello di un oppositore “da sinistra” del governo di Fico. Eppure, questo profilo cozza stranamente con il passato dello stesso Cintula. Scrittore amatoriale ed ex dipendente di un’agenzia di vigilanza privata, il 71enne in pensione ha infatti legami anche con gli ambienti dell’estrema destra slovacca. Secondo quanto ha riferito il quotidiano ceco “Denik N”, Cintula era membro del Club letterario Duha, che di solito si riunisce nella biblioteca Tekovska, a Levice, e che nel frattempo ha preso le distanze dal sospetto attentatore. La direttrice della biblioteca, Vlasta Kollarova, ha spiegato che in passato ha aiutato l’uomo con la presentazione di un libro. La donna ha descritto Cintula come un poeta e membro di lunga data del club letterario, una persona normale: “Era ribelle da giovane, ma non aggressivo”. Nel 2022, uno dei 23 membri del club si era candidato a deputato della contea di Nitra per il Partito popolare slovacco di Andrej Hlinka, una formazione nazionalista che si ispira allo storico “Partito popolare Slovacco di Hlinka”, attivo fra la fine degli anni Trenta e la fine della Seconda guerra mondiale in Cecoslovacchia e di chiara ispirazione clerico-fascista e nazionalista.

Lo stesso Cintula, peraltro, ha avuto contatti con il gruppo filorusso Slovensky Branci (Coscritti slovacchi), secondo quanto riferito dal giornalista investigativo ungherese Szabolcs Panyi. Nel 2016, i Coscritti slovacchi hanno condiviso una foto su Facebook che includeva l’attentatore. Nel messaggio allegato alla foto, Cintula descriveva che cosa lo attraeva del gruppo filorusso: “la capacità di agire senza sottostare all’ordine dello Stato” e “lo zelo disinteressato”. Secondo Cintula, “centinaia di migliaia di migranti” stanno arrivando in Europa e i Coscritti vogliono proteggere la Slovacchia dalla loro influenza, agendo come veri “patrioti”.