Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 24/05/2024
L’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp), il foro legislativo della Tunisia, ha adottato mercoledì in sessione plenaria i progetti di legge che approvano tre accordi sui prestiti concessi dalla Banca europea ricostruzione e sviluppo (Bers), dalla Banca Internazionale ricostruzione e sviluppo (Birs) e dalla Kwf Bank alla Società tunisina dell’elettricità e del gas (Steg) per finanziare il progetto di interconnessione elettrica Tunisia-Italia (Elmed) e lo sviluppo della produzione di energie rinnovabili. Il primo disegno di legge che approva un accordo firmato il 20 dicembre 2023 tra la Repubblica tunisina e Bers per la concessione di un prestito garantito dallo Stato di 45 milioni è stato adottato con 105 voti favorevoli, 11 contrari e otto astensioni.
Il secondo disegno di legge che approva un accordo firmato il 13 dicembre 2023 tra la Repubblica tunisina e Birs per la concessione di un prestito garantito dallo Stato di 20 milioni di euro da parte del Fondo verde per il clima è stata confermato con 107 voti favorevoli, 13 contrari e sette astenuti. Il terzo disegno di legge approva invece il prestito di 35 milioni di euro da parte della Kwf Bank è passato con 105 voti favorevoli, 14 contrari e sette astensioni. Elmed, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia, sarà realizzata da Terna e Steg, il gestore della rete tunisina. L’elettrodotto per il quale è previsto un investimento complessivo di circa 850 milioni di euro, avrà una lunghezza complessiva di circa 220 km, di cui la maggior parte in cavo sottomarino.
Il collegamento in corrente continua da 600 MW raggiungerà una profondità massima di circa 800 metri lungo il Canale di Sicilia. Elmed si inserisce nel piano di sviluppo socioeconomico della Tunisia per il biennio 2023 – 2025 ed è in linea con la strategia energetica nazionale 2050, contribuendo ad aumentare la capacità nazionale di scambio di elettricità tra la Tunisia e l’Europa, a vantaggio delle famiglie tunisine riducendo il costo delle bollette elettriche. Elmed creerà inoltre nuove opportunità per le imprese tunisine nel settore delle energie rinnovabili. Nel breve termine, l’interconnessione migliorerà la sicurezza energetica della Tunisia, ridurrà il suo deficit energetico e la aiuterà a raggiungere i suoi obiettivi nella lotta contro le emissioni di gas serra.
A lungo termine, il progetto consentirà alla Tunisia di diventare un fornitore di elettricità all’Italia e di rafforzare la sua posizione nel mercato elettrico euro-mediterraneo. Per quanto riguarda il lato italiano dell’opera, autorizzata la settimana scorsa dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), il cavo terrestre si svilupperà per 18 chilometri dall’approdo di Castelvetrano (Tp), fino alla stazione di conversione che verrà realizzata a Partanna (Tp), in prossimità dell’esistente stazione elettrica. In Tunisia, la stazione elettrica sarà realizzata a Mlaabi, nella penisola di Capo Bon.
L’interconnessione rientra nei progetti del Piano Mattei ed è un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), in quanto mira a migliorare l’integrazione dei mercati dell’Unione europea e dei Paesi nordafricani. Elmed garantisce, inoltre, un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Dell’investimento complessivo per l’opera, 307 milioni sono stati stanziati dalla Commissione europea tramite il programma di finanziamento Connecting Europe Facility (“Cef”), destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie. È la prima volta che l’Unione Europea finanzia un progetto in cui uno dei paesi coinvolti non fa parte dell’Unione.