L’Italia ritira i Samp/T dal Kuwait per proteggere il G7, poi l’invio a Kiev

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 10/06/2024

L’Italia rafforza la cooperazione militare con il Kuwait, soprattutto per quanto riguarda la formazione e l’addestramento dei piloti dell’aviazione del Paese del Golfo


L’Italia rafforza la cooperazione militare con il Kuwait, soprattutto per quanto riguarda la formazione e l’addestramento dei piloti dell’aviazione del Paese del Golfo, e ritira una batteria missilistica Samp/T che verrà schierata per proteggere il vertice del G7 previsto a Borgo Egnazia, in Puglia, prima di essere inviata alle forze armate dell’Ucraina.

SENSO DELLA COOPERAZIONE

È quanto emerge dalla missione del generale di Corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, comandante operativo di vertice interforze (Covi), svolta nei giorni scorsi in Kuwait. L’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 ha incontrato diverse autorità politiche e militari kuwaitiane e ha fatto visita all’Italian National Contingent Command Air/ /Task Force Air Kuwait (IT Ncc Air/Tfa-K) che è stata rischierata nella base aerea di Ali al Salem.

Nella base aerea di Ali al Salem, il comandante del Covi ha incontrato i militari del Task Group Samp/T “Scutum”, una delle unità inquadrate nell’It Ncc Air. Dal 2022, con il sistema d’arma controaerei e anti-missile balistico Samp/T, il Task Group ha svolto il compito di assicurare la difesa dello spazio aereo kuwaitiano, integrandosi con il sistema di difesa aerea di Teatro nel proteggere gli assetti e le forze nazionali, della Coalizione Inherent Resolve e della nazione ospitante dalle minacce provenienti dalla terza dimensione.

La missione dello “Scutum” è terminata e, prossimamente, il personale (circa 120 persone tra artiglieri controaerei dell’Esercito, missilisti e tecnici, che per il momento non verranno sostituiti) e il sistema d’arma rientreranno in Italia.

Il Sistema di difesa aerea amedio raggio terrestre (Samp/T), sviluppato congiuntamente da Italia e Francia, è progettato per riuscire a intercettare e distruggere una vasta gamma di minacce aeree, compresi aerei, missili da crociera e missili balistici tattici. La decisione di far rientrare il Samp/T era stata presa, in particolare, dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.

La batteria verrà ora utilizzata per altre esigenze, non da ultimo per il G7 che si terrà a Borgo Egnazia, nel comune di Fasano in Puglia, dal 13 al 15 giugno 2024. Poi, è plausibile ritenere che il sistema d’arma venga consegnato all’Ucraina. Lo scorso 4 giugno il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, aveva annunciato su Telegram che l’Italia invierà a Kiev un nuovo sistema missilistico Samp/T . Nei giorni scorsi, in effetti, in relazione al tema della possibilità di utilizzare gli armamenti forniti dall’Italia per colpire obiettivi russi oltre confine, sia il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sia il titolare del dicastero della Difesa avevano negato tale possibilità, aggiungendo però che presto l’Italia avrebbe inviato nuovi sistemi di difesa aerea.

NON È SMOBILITAZIONE

Il ritiro della batteria missilistica dal Kuwait non va intesa come una smobilitazione. Anzi, la cooperazione tra l’Italia e il Paese del Golfo viene rafforzata. Insieme all’ambasciatore d’Italia Lorenzo Morini, il comandante del Covi è stato infatti ricevuto dall’Assistant Undersecretary for Foreign Procurement, Shamayel Ahmad Khaled Al Sabah, con la quale si è tracciato un quadro della generale situazione di sicurezza nella regione e si è parlato di futuri sviluppi in tema di cooperazione militare bilaterale tra Italia e Kuwait, Paesi che sono uniti nell’impegno comune di contrastare il terrorismo nell’ambito della Coalizione globale per la lotta al Daesh, acronimo arabo di Stato islamico dell’Iraq e della Siria.

Successivamente, la delegazione italiana ha raggiunto il Comando interforze del Kuwait, dove il generale Figliuolo ha incontrato l’omologo, il brigadier generale Mubarak al Zuabi, con il quale si è discusso di addestramento in campo aeronautico e di alta formazione di ufficiali kuwaitiani presso le accademie e gli istituti di formazione militari italiani.

Secondo quanto appreso da “Agenzia Nova”, oltre all’adde – stramento che già i nostri piloti italiani in Kuwait fanno a favore dei colleghi del Paese del Golfo, i piloti dell’aviazione kuwaitiana verranno inviati anche in Italia, previa firma di accordi formali.

IN IRAQ E IN KUWAIT

Attualmente, l’Italia ha dispiegato oltre 900 militari tra Iraq e Kuwait nell’operazione “Prima Parthica”. A questo contingente principale si aggiungono circa 40 soldati italiani a Baghdad, integrati nella Nato Mission Iraq. Questo porta il totale delle forze italiane nell’area a quasi mille unità. L’operazione “Prima Parthica” non rientra né tra le missioni della Nato, né tra quelle delle Nazioni Unite. Si tratta invece di un’iniziativa indipendente, ma coordinata nell’ambito della Coalizione globale contro il terrorismo. Questa coalizione, formata da vari Paesi, ha l’obiettivo di sconfiggere Daesh e stabilizzare la regione, impedendo il ritorno del terrorismo