VENTI DI ESCALATION IN LIBANO. BLINKEN:CESSATE IL FUOCO A GAZA PER RIDURRE LE TENSIONI

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 13/06/2024

Nonostante la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu sul cessate il fuoco, proseguono i combattimenti nella Striscia di Gaza, mentre si apre qualche debole spiraglio per un accordo tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas. Allo stesso tempo si fa più preoccupante la situazione in Libano, con un rischio di escalation tra le forze israeliane e il partito sciita filo-iraniano Hezbollah che sembra farsi giorno dopo giorno più probabile. A tal proposito, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, al suo ottavo viaggio in Medio Oriente dall’inizio della guerra cominciata dopo l’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico del 7 ottobre 2023, ha detto che un accordo di cessate il fuoco a Gaza avrebbe un effetto importante anche nel ridurre le tensioni al confine tra Israele e Libano.

L’APPELLO DI WASHINGTON

Durante una conferenza stampa congiunta a Doha con il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, il segretario di Stato Usa ha rinnovato l’appello per una soluzione diplomatica tra Israele e Libano. «Quello che ho sentito da tutti gli interessati – ha detto Blinken – è che c’è una forte preferenza per una soluzione diplomatica. Non ho dubbi sul fatto che il modo migliore per dare forza a una soluzione diplomatica sia la risoluzione del conflitto a Gaza e il raggiungimento di un cessate il fuoco». Tra due sere fa e ieri il conflitto tra il gruppo sostenuto dall’Iran e l’esercito israeliano si è intensificato. Un totale di 215 razzi – secondo le Forze di difesa di Israele (Idf) – sono stati lanciati ieri mattina da Hezbollah, dal Libano verso il nord dello Stato ebraico. Il gruppo islamista ha detto di aver preso di mira diversi siti militari israeliani, tra cui la base di controllo del traffico aereo di Meron e il campo di Amiad – situato a circa 20 km dal confine – e la fabbrica del produttore di veicoli blindati Plasan nel kibbutz Sasa. Da parte loro, le Idf hanno detto di aver colpito un lanciatore di razzi di Hezbollah a Yaroun, nel sud del Libano, utilizzato precedentemente per lanciare una prima raffica di 90 razzi. Di questi, alcuni sono stati intercettati dalle difese aeree israeliane, mentre altri hanno colpito alcune località del nord del Paese, secondo quanto riferito dalle stesse forze israeliane. A seguito dell’impatto dei razzi, le Idf hanno rilevato incendi in diverse zone del nord di Israele, senza tuttavia segnalare feriti o danni materiali gravi. Della seconda raffica lanciata dal Libano verso l’area del Monte Meron, nel nord di Israele, la maggior parte ha colpito aree aperte, mentre alcuni razzi hanno apparentemente causato danni in diverse località. Alcuni razzi sono stati però intercettati dalle difese aeree, secondo le Idf. L’attacco di Hezbollah è stato lanciato in seguito all’uccisione del comandante più alto in grado eliminato dalle Idf da quando sono cominciati gli scontri tra il gruppo libanese e l’esercito israeliano, all’indomani del 7 ottobre 2023. Sami Taleb Abdallah, un miliziano di alto rango, è stato ucciso in un attacco aereo che ha colpito la cittadina di Jouaiyya, a circa 15 km dal confine israeliano, causando la morte di altri tre membri di Hezbollah. Il presidente del Consiglio esecutivo del gruppo sciita libanese, Hachem Safieddine, ha detto, durante la cerimonia funebre del comandante, che Hezbollah aumenterà le operazioni e la risposta agli attacchi di Israele, mentre il movimento islamista palestinese Hamas ha espresso le sue condoglianze, dichiarando che questa uccisione porterà a «maggiore resistenza e sacrificio». Ufficiali dell’esercito israeliano hanno detto al quotidiano “Haaretz” che il governo di Tel Aviv «non ha ancora deciso se lanciare un attacco esteso contro il Libano o continuare con le uccisioni mirate di comandanti e miliziani di Hezbollah».

CRESCE IL RISCHIO DI ESCALATION

Le stesse fonti hanno detto che le Idf non si aspettano che la risposta di Hezbollah per l’uccisione di Taleb Abdallah raggiunga la città israeliana settentrionale di Haifa, poiché l’operazione è stata effettuata nella regione meridionale libanese di Tiro, e non a Beirut o in altre località strategiche. Ma l’aumento di intensità degli attacchi ha fatto salire il rischio di escalation, come confermato da alcuni politici israeliani, in particolare del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha detto che Israele è «pronto a un’operazione importante» in Libano. Intanto le operazioni militari israeliane proseguono a Gaza, dove ieri sono morte 14 persone in un attacco che ha colpito un’abitazione nel quartiere Zeitoun di Gaza City, nel nord dell’exclave. Le Idf, da parte loro, hanno fatto sapere di aver effettuato attacchi aerei contro circa 30 presunti obiettivi terroristici a Gaza nelle ultime 24 ore. Prosegue inoltre l’operazione militare nella città di Rafah, nel sud di Gaza, e nel corridoio Netzarim.