Piano Mattei, accordo con l’Algeria per progetti sull’agricoltura sostenibile

Pubblicato da – il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 02/07/2024

Il ministro Francesco Lollobrigida è atteso nei prossimi giorni in Algeria per patrocinare la firma di uno storico accordo sul più grande investimento italiano nell’agricoltura sostenibile nel Mediterraneo meridionale. Il progetto si concentra in particolare sull’agricoltura desertica nei territori della “Barrage vert” nel deserto algerino, ricco di falde acquifere superficiali ideali per l’irrigazione.

La holding italiana Bf Spa, già attiva in Africa, è partita da una piccola concessione di 900 ettari con un partner privato algerino e ora sta per chiudere un maxi progetto da 36.000 ettari tra Adrar e Timimoun, nel sud algerino. L’obiettivo del gruppo guidato da Federico Vecchioni è consegnare “chiavi in mano” all’Algeria un’intera filiera agroalimentare fatta e finita, dalla fornitura di sementi alle produzioni industriali derivate dai raccolti, pasta inclusa. Il progetto prevede l’utilizzo di tecniche agronomiche avanzate, come l’avvicendamento colturale per ottimizzare la resa agricola, e secondo fonti algerine ha un valore complessivo stimato di 420 milioni di dollari. L’accordo dovrebbe essere formalizzato durante la visita del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste prevista per sabato 6 luglio. L’Algeria beneficerà della produzione di grano e altri alimenti per la sicurezza alimentare e la diversificazione industriale, riducendo l’eccessiva dipendenza della sua economia dagli idrocarburi.

L’Italia, con il sostegno del governo nel quadro del Piano Mattei, rafforza il suo impegno nell’agricoltura in Africa, contribuendo significativamente allo sviluppo agricolo del più vasto Paese del continente. Il tema, del resto, era stato fra i principali argomenti del colloquio bilaterale tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune, tenuto margine dell’ultimo vertice del G7. “E’ in via di adozione il progetto di agricoltura sostenibile che coinvolgerà il Gruppo agroindustriale italiano controllato da Bonifiche Ferraresi SpA per la concessione strategica di circa 36.000 ettari da sviluppare con attività agro-industriali in collaborazione con i partner algerini. Il più grande investimento in agricoltura sostenibile fatto sinora dall’Italia nella sponda sud del Mediterraneo”, aveva spiegato Palazzo Chigi in una nota. La presidenza algerina, da parte sua, aveva riferito che “l’accordo strategico” coinvolgerà la wilaya (provincia) di Timimoun per sviluppare la produzione di cereali e legumi, oltre che l’industria alimentare nel suo complesso.

Il piano dovrebbe realizzarsi dal 2024 al 2028 e “mira inoltre a rafforzare e consolidare le storiche ed eccellenti relazioni bilaterali tra Algeria e Italia a tutti i livelli, oltre ad accelerare il processo economico nazionale verso l’autosufficienza” alimentare. Lo scorso 24 giugno, durante una visita al padiglione italiano alla Fiera internazionale di Algeri, il capo dello Stato algerino Tebboune aveva voluto ringraziare l’Italia “per quello che sta facendo con noi in Algeria”, riferendosi specificamente al maxi progetto agricolo di 36.000 ettari portato avanti da Bf Spa. Lo scorso 5 giugno, il direttore generale dell’Agenzia algerina per la promozione degli investimenti (Aapi), Omar Rekkache, aveva parlato dei negoziati in corso con “grandi imprese straniere” la realizzazione di progetti “nei settori dell’agricoltura e del turismo”, grazie al “miglioramento del clima degli investimenti in Algeria”. Tra gli investimenti menzionati dal direttore generale dell’agenzia figura anche il mega progetto agricolo di Bonifiche Ferraresi SpA, realizzato in collaborazione con il Fondo nazionale per gli investimenti (Fni) per la coltivazione di cereali nella wilaya di Timimoun su una superficie di oltre 35 mila ettari, del valore complessivo di oltre 420 milioni di dollari. Il progetto, aveva aggiunto, prevede anche la costruzione di un impianto per la produzione di pasta destinata all’esportazione, aggiungendo così una dimensione industriale all’iniziativa agricola.

Il 24 aprile, il sito web dell’emittente televisiva algerina “Echourouk” aveva dedicato un lungo articolo ai piani della holding italiana Bf Spa per investire in Algeria nell’ambito del Piano Mattei “in un progetto per la produzione di cereali, in particolare di grano duro e tenero, in vaste aree del sud del Paese”. La testata algerina aveva spiegato che dopo un primo contratto di sfruttamento di 900 ettari con un operatore privato algerino, il gruppo agroindustriale italiano aveva “chiesto di estendere la superficie” e di ampliare la produzione “includendo semi oleosi, legumi e semi”. L’articolo spiegava che “il progetto mira a produrre grandi quantità di grano di qualità su vaste aree e con moderne tecnologie, una parte destinata al mercato locale algerino e un’altra all’Italia, uno dei maggiori consumatori di pasta al mondo”. Già il 5 febbraio scorso, la stampa algerina aveva rilanciato il comunicato dell’Agenzia algerina per la promozione degli investimenti sulla visita ad Algeri di una delegazione italiana guidata proprio dal presidente e amministratore delegato, Federico Vecchioni. Bf Spa aveva ottenuto nel 2023 un contratto di concessione definitiva nella wilaya di Touggourt per la produzione di grano duro. “E’ stato un primo passo di un progetto più ampio e importante. Siamo qui per lavorare all’espansione del progetto attraverso altri investimenti agricoli nel sud dell’Algeria”, aveva detto Vecchioni, citato in una nota degli algerini di Aapi, anticipando che la società prevede di lanciare un investimento “più grande” in Algeria nel corso dell’anno.