Rinaldi nuovo comandante di Irini

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 20/07/2024

In campo per la pace in Libia

Si è svolta ieri a Roma la cerimonia di avvicendamento al comando di Eu-NavFor Med – Irini, l’operazione aeronavale dell’Unione europea incaricata di attuare l’embargo Onu sulle armi in Libia. Il contrammiraglio Stefano Turchetto, infatti, ha ceduto il comando di Irini al parigrado Valentino Rinaldi, al cospetto del generale Robert Brieger, presidente del Comitato militare dell’Ue (Eumc), e alla presenza della sottosegretaria di Stato per la Difesa, Isabella Rauti, e del capo di Stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “Nei 40 mesi trascorsi dal suo lancio nel marzo 2020, Irini è diventata uno strumento importante nelle mani degli stati membri europei per la stabilizzazione della Libia e il processo di pace del Paese, sostenendo i nostri valori europei.

Il cessate il fuoco mediato dall’Onu resta, tuttavia, molto fragile e l’operazione Irini è, e sarà sempre, pienamente impegnata a fare la sua parte”, ha sottolineato il contrammiraglio Turchetto durante il suo discorso di commiato al personale proveniente da 23 nazioni europee. Il contrammiraglio Rinaldi, riferisce un comunicato della missione europea, proseguirà sulla strada tracciata dai suoi predecessori, non solo contrastando il traffico illecito di armi verso la Libia, ma anche sostenendo l’interruzione del contrabbando di petrolio dal Paese africano e del traffico illecito di migranti verso l’Europa attraverso il Mediterraneo centrale, ulteriori compiti dell’operazione Irini.

Classe 1972 e coniugato con due figli, il contrammiraglio Rinaldi vanta una lunga esperienza nella Marina militare italiana, assumendo il comando di varie unità della flotta italiana. È stato di recente comandante tattico dell’operazione Mare Sicuro nonché comandante della Task force anfibia della Forza di reazione della Nato per tutto il 2022 e durante l’esercitazione “Cold Response-22”. È stato inoltre comandante tattico dell’operazione Irini dal primo aprile al 30 settembre 2023. “Irini è dal 2020 in prima linea con mezzi navali, aerei e satellitari per favorire la stabilità della Libia e monitorando il rispetto delle risoluzioni Onu sull’embargo di armi da e verso la Libia, fornendo anche un contributo prezioso nel contrasto dell’esportazione illegale di petrolio e nella lotta al traffico di esseri umani”, ha dichiarato Rauti a margine della cerimonia.

“La Difesa è fiera del protagonismo italiano in una missione così delicata ed importante, con il comando della Marina militare per sei mesi l’anno a rotazione con la Grecia. La stabilità del Mediterraneo e in Libia costituiscono una priorità per l’Unione europea e il contributo della missione europea interforze Irini si inserisce in un impegno complessivo e centrale del Governo italiano in questo quadrante strategico, attraverso un approccio di cooperazione multilaterale che riguarda il sistema economico, la sicurezza, l’approvvigionamento energetico, il contrasto all’immigrazione illegale e la lotta alle organizzazioni criminali che gestiscono il business della tratta degli esseri umani”, ha concluso la sottosegretaria.

Per Cavo Dragone, il comando di Irini affidato all’Italia è un “forte messaggio di grande fiducia che l’Europa ha nei nostri confronti e soprattutto sulla presa di coscienza della marittimità che il nostro Paese ha acquisito e sta consolidando ulteriormente”. Dal punto di vista europeo, l’operazione Irini “è un segnale che ci stiamo, che l’Europa sta consolidando il suo ruolo e, soprattutto, che c’è una chiara volontà di procedere su un percorso a marce forzate per una difesa europea”, ha detto il capo di Stato maggiore ad “Agenzia Nova”. “L’Europa, che ovviamente guardo da spettatore, potrebbe orientarsi verso delle missioni Heavy Land, che sarebbero sicuramente il complemento ideale alle attività sul fronte marittimo”, ha aggiunto Cavo Dragone.

Per l’Italia, la missione Irini “è un fiore all’occhiello” della sua vocazione marittima. “Non dimentichiamoci che abbiamo 7 mila chilometri di costa e poco meno di Alpi che ci difendono a nord: è una marittimità che chiama fortemente il Paese a rispondere a determinate richieste ed esigenze”, ha concluso l’ammiraglio. Secondo il generale austriaco Brieger, Irini “è un chiaro segnale che l’Ue è disposta a promuovere la sicurezza e la stabilità nel Mediterraneo” e “un segno che le nazioni europee, e in particolare l’Italia, siano in grado di svolgere un ottimo lavoro pur avendo risorse limitate”.

Alla domanda se Irini meriti maggiori risorse o assetti da parte della nuova Commissione europea, Brieger ha risposto: “Lo schieramento delle forze è sufficiente, ma, per essere onesti, potrebbe essere maggiore. Più risorse si hanno, più efficacemente si può agire nel teatro delle operazioni”. Alla cerimonia di avvicendamento c’era anche la rappresentate speciale dell’Unione europea (Rsue) per il Sahel, Emanuela Del Re. “Irini ha un significato particolare per l’Unione europea, a partire dal fatto che affronta tematiche molto importanti nel Mediterraneo come la lotta contro i traffici illeciti di vario genere”, ha spiegato Del Re.