Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia -10/09/2024
Dubbi e polemiche su integrità del voto
Le elezioni presidenziali in Algeria del 7 settembre 2024 hanno sollevato polemiche e critiche, dal momento che perfino i principali candidati hanno messo in dubbio la trasparenza e l’integrità della consultazione elettorale. Abdelmadjid Tebboune è stato dichiarato vincitore con una schiacciante maggioranza del 94,65 per cento dei voti, ma la controversia sui dati forniti dall’Autorità nazionale indipendente delle elezioni (Anie) ha gettato ombre sulla partecipazione al voto e sulla legittimità dell’intero processo. I responsabili delle campagne politiche di Tebboune, Hassani Cherif Abdelaali del Movimento della società per la pace (Mps) e Youcef Aouchiche del Fronte delle forze socialiste (Ffs), hanno sollevato dubbi su una “discrepanza evidente nei dati annunciati”, criticando l’Anie per la mancanza di chiarezza nei risultati elettorali.
La controversia è emersa dopo l’annuncio dei risultati da parte di Mohamed Charfi, presidente dell’Anie, che ha dichiarato la vittoria di Tebboune con 5.329.253 voti su un totale di 5.630.196 voti espressi. Charfi ha inoltre comunicato che il “tasso di partecipazione media delle province” è stato del 48,03 per cento alla chiusura dei seggi elettorali, ma ha omesso dettagli sui voti annullati, su quelli non espressi e soprattutto sull’affluenza effettiva del 23 per cento circa, molto inferiore rispetto al 39 per cento del 2019. I tre candidati hanno espresso la loro insoddisfazione per l’assenza di dati definitivi dai seggi locali e regionali, sollecitando una rapida risoluzione delle “incoerenze” osservate per garantire l’integrità del processo elettorale.
L’Anie ha risposto alle critiche affermando che il processo di ricezione dei verbali originali dalle diverse province è ancora in corso e che i risultati finali saranno trasmessi alla Corte costituzionale non appena disponibili. Tuttavia, le rassicurazioni dell’Anie non sono riuscite a placare le critiche crescenti, in particolare da parte dell’entourage dell’islamista Abdelaali, che ha denunciato “pratiche amministrative inaccettabili” come pressioni sui funzionari elettorali e il rifiuto di consegnare i verbali di scrutinio ai rappresentanti dei candidati. Nonostante questo clima di incertezza, Tebboune ha ricevuto le prime congratulazioni da numerosi leader mondiali.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha inviato un messaggio di felicitazioni, sottolineando l’importanza della “relazione eccezionale” tra Francia e Algeria e ribadendo la volontà di proseguire il “lavoro ambizioso avviato con la dichiarazione di Algeri”. Tuttavia, le relazioni tra Parigi e Algeri rimangono tese a causa del sostegno di Macron al Marocco nella controversia sul Sahara occidentale, che ha portato l’Algeria a richiamare il suo ambasciatore da Parigi a fine luglio.
Anche altri leader mondiali hanno espresso il loro sostegno a Tebboune. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato per augurargli “ulteriori successi” e maggiore progresso per il popolo algerino, mentre l’emiro del Qatar e i presidenti di Palestina, Tunisia e Siria hanno inviato messaggi di congratulazioni. Il presidente tunisino Kais Saied ha elogiato le “eccellenti relazioni fraterne” tra i due paesi, esprimendo il desiderio di rafforzarle ulteriormente. Da parte loro, gli Stati Uniti hanno accolto con favore i risultati elettorali attraverso un comunicato del Dipartimento di Stato, dichiarando l’intenzione di “continuare a lavorare per approfondire la cooperazione” con l’Algeria e promuovere la pace e la prosperità globali. Washington ha ribadito l’importanza di rafforzare le relazioni bilaterali, considerando l’Algeria un “partner prezioso”. Anche i leader libici hanno manifestato il loro sostegno a Tebboune. Mohamed Menfi, presidente del Consiglio presidenziale libico, ha evidenziato l’importanza di una cooperazione continua per migliorare stabilità e sviluppo regionale. Abdulhamid Dabaiba, primo ministro del Governo di unità nazionale di Tripoli, ha confermato il suo impegno a rafforzare ulteriormente i legami bilaterali