TAJAINI: SOSTEGNO ITALIA A BALCANI OCCIDENTALI NELLA UE ENTRO IL 2030

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/09/2024

L’Italia ribadisce il proprio impegno nel sostenere il processo di integrazione all’Ue dei Balcani occidentali, perché “l’Europa non può permettersi di perdere i Balcani come interlocutori”. E’ questo il messaggio inviato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, attraverso la visita ufficiale effettuata oggi in Montenegro e Macedonia del Nord. Fin dal suo arrivo a Podgorica, prima tappa della giornata, Tajani ha sottolineato che l’Italia è a favore di “un’accelerazione dei tempi”.

“Io vado avanti con questa politica perché i Balcani sono fondamentali per la stabilità dell’Europa e del Mediterraneo”, ha osservato il titolare della Farnesina. Nel corso della mattinata il ministro degli Esteri ha incontrato l’omologo Ervin Ibrahimovic e a seguire il premier montenegrino Milojko Spajic e il presidente Jakov Milatovic. “Il colloquio con il ministro Ervin Ibrahimovic è stato molto positivo ed è servito a rinsaldare i rapporti tra due Paesi che hanno un’amicizia lontana” e che “affacciano entrambi sul mar Adriatico e sul Mediterraneo”, ha detto Tajani nel corso della conferenza stampa congiunta con l’omologo. “Ho ribadito l’impegno dell’Italia a sostenere l’ingresso del Montenegro il più rapidamente possibile nell’Unione europea. Daremo tutta la nostra collaborazione affinché il Montenegro possa entrare all’interno dell’Unione ben prima del 2030. Un impegno non solo formale ma anche operativo”, ha proseguito Tajani.

Anche Ibrahimovic ha sottolineato le salde relazioni bilaterali. L’Italia “è più di un vicino” per il Montenegro, “è un partner strategico”, ha detto Ibrahimovic. “I rapporti tra i due Paesi sono eccellenti e amichevoli, rafforzati dall’appartenenza alla Nato e dal forte sostegno dell’Italia alla nostra politica estera per una piena adesione all’Ue”, ha ribadito il ministro, sottolineando che per Podgorica “i valori europei e atlantici” hanno un significato “strategico” e “non hanno alternative”. I solidi legami bilaterali si esprimono anche nella volontà di approfondire ulteriormente la cooperazione economica, in particolare in settori d’interesse come quello energetico.

Dopo gli incontri istituzionali Tajani ha presenziato all’apertu ra del Tavolo energia Italia-Montenegro, che ha visto coinvolti da parte italiana anche l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), il ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Terna e il Gestore mercati energetici (Gme). Già nella conferenza stampa congiunta con Ibrahimovic, Tajani aveva sottolineato che sul fronte dell’energia “abbiamo già un cavo (di interconnessione sottomarina) che collega Montenegro e Italia, fondamentale per agevolare la produzione e vorremmo si raddoppiasse”. “Stiamo lavorando per questo – aveva proseguito – e penso che nel Forum di oggi dedicato all’energia affronteremo questo tema”.

Nel suo intervento al Tavolo, Tajani ha poi dichiarato che in merito al progetto di raddoppio del cavo “pare che stiamo andando nella giusta direzione”. “Si tratta di un’opportunità e una scelta”, ha osservato, aggiungendo che la “cooperazione regionale è fondamentale” per dare nuovo slancio “ai progetti comuni”. “Un’energia troppo cara rischia di mettere in pericolo la competitività di tutto il sistema Ue e per questo è importante fare passi in avanti per completare il mercato unico europeo”, ha spiegato. In questo “mi auguro che il Montenegro possa contribuire”, ha concluso Tajani. Il cavo sottomarino (Monita) costruito da Terna “sta svolgendo a pieno le sue potenzialità con 600 megawatt di capacità” in un’ottica “di decarbonizzazione e produzione da fonti energetiche rinnovabili”, ha detto Stefano Saglia, deputato e membro del Collegio di Arera, a margine del Tavolo energia. Per portare avanti il progetto di raddoppio “è importante che le regole dei mercati siano più omogenee, a quel punto potranno essere fatti passi avanti” ma “prima serve il coupling”, ha spiegato. “Il raddoppio avrà costi minori rispetto alla prima posa, che era costata intorno al miliardo e due, qui parliamo di meno della metà”, ha sottolineato Saglia. Perché il progetto abbia successo “va costruita l’infrastruttura tecnico amministrativa e lo stiamo facendo”, ha concluso. Il direttore per le infrastrutture energetiche del ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica (Mase), Alessandro Noce, ha dichiarato che dal punto di vista autorizzativo il raddoppio del cavo “è già autorizzato dal ministero ed è in valutazione” nel piano di sviluppo decennale di Terna. “Sul piano dei benefici la valutazione dipende da una serie di interventi da realizzare sulla rete dei Balcani” e serve “un’infrastruttura tecnico regolatoria su cui stiamo lavorando già da quattro anni”, ha concluso.

Skopje è stata la tappa successiva della missione di Tajani, che a Skopje ha incontrato l’omologo della Macedonia del Nord, Timcho Mucunski. “La mia visita qua non è solo un rito formale ma un chiaro messaggio di impegno dell’Italia nei Balcani occidentali e per accelerare i tempi di adesione all’Unione europea di Skopje”, ha osservato il vicepremier, evidenziando al contempo la possibilità di aumentare la presenza economica italiana nel Paese, “così importante per la stabilità e il dialogo dell’intera area”. Per questa ragione, “abbiamo deciso di organizzare il prima possibile in Macedonia del Nord un business forum con le imprese italiane emacedoni” per promuovere gli investimenti, ha spiegato il ministro. “Ci sarà anche un incontro per l’implementazione del Corridoio