Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/09/2024
Dopo 13 anni un ministro turco a ministeriale Las
Per la prima volta dopo 13 anni un ministro degli Esteri della Turchia, Paese non arabo, ha partecipato alla ministeriale dei capi della diplomazia della Lega degli Stati arabi (Las) in corso al Cairo, in Egitto. L’annuncio della presenza del ministro Hakan Fidan alla riunione è di per sé un segnale del riassetto degli equilibri nella regione araba, che con lo scoppio delle primavere arabe tra il 2010 e il 2011 avevano subito una scossa significativa e alcuni paesi, tra cui proprio la Turchia, ma anche il Qatar, avevano subito l’ostracismo di altri Stati. La strategia dell’uso dell’islam politico e il sostegno di Ankara ai Fratelli musulmani avevano prodotto un gelo diplomatico con l’Egitto del presidente Abdel Fattah al Sisi. Le operazioni turche in Siria e Iraq, ma anche il legame strategico con i governi della Tripolitania, in Libia, avevano spinto, poi, la Lega araba a condannare più volte le azioni di Ankara.
A partire dal 2020, è stato proprio Fidan, all’epoca capo dell’intelligence turca, ad avviare una fase di riavvicinamento con Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto a beneficio di interessi comuni. In un mutato contesto geopolitico, in cui la causa palestinese è ritornata apparentemente in cima alle agende dei paesi arabi e degli altri attori regionali, in primis proprio della Turchia, oggi al Cairo Fidan ha rubato la scena, chiedendo ai paesi membri della Las di unirsi per fare fronte comune contro le azioni di Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Sin dall’inizio dell’operazione militare israeliana a Gaza, dopo l’attacco in Israele del 7 ottobre 2023 del movimento islamista palestinese Hamas, vicino ad Ankara, la Turchia ha condannato la condotta dello Stato ebraico con cui ha interrotto lo scorso maggio le relazioni commerciali.
I paesi membri della Lega degli Stati arabi (Las) “si incontrano oggi in un momento in cui tutti abbiamo una responsabilità storica. È tempo di unità e solidarietà, e non accettiamo di sottovalutare le vite degli arabi, dei musulmani e dei palestinesi”, ha detto il ministro degli Esteri della Turchia Fidan durante l’apertura dei lavori della 162ma sessione ordinaria del Consiglio della Las a cui partecipano i ministri degli Esteri dei paesi membri.
La situazione nella Striscia di Gaza e il rifiuto delle azioni di Israele ha contraddistinto l’intervento della diplomazia turca. “Le punizioni collettive si sono diffuse nella Striscia di Gaza e hanno raggiunto la Cisgiordania – ha affermato -. Israele sta approfittando della divisione e noi dobbiamo essere più uniti, sia come paesi musulmani che come Stati membri delle Nazioni Unite”. Fidan ha evidenziato, poi, che la Turchia ha interrotto gli scambi commerciali con Israele e “non li ripristinerà finché la guerra non sarà finita”. “Gli israeliani devono essere chiamati a rispondere di fronte alla giustizia internazionale e coloro che sostengono il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sono complici di questo genocidio”, ha aggiunto Fidan durante la riunione della Lega degli Stati arabi al Cairo. Il ministro turco ha messo in guardia dai tentativi di Israele di cambiare l’identità di Gerusalemme e lo status della moschea di Al Aqsa, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso di estremisti israeliani nel luogo sacro. Nel suo intervento, il ministro ha espresso l’apprezzamento della Turchia per il ruolo dell’Egitto nell’organizzare la fornitura di aiuti alla Striscia di Gaza.
Dal Cairo, Fidan ha annunciato che la prossima sessione del Forum arabo-turco si terrà a Istanbul. “Siamo molto interessati a rafforzare i meccanismi di cooperazione esistenti tra le due parti, in particolare la cooperazione tra i ministri degli Investimenti e il dialogo arabo-turco”, ha proseguito Fidan. “Non solo crediamo nella stessa religione – l’islam -, ma abbiamo un legame geografico comune, la stessa visione e un’amicizia comune”, ha detto Fidan, aggiungendo che gli attori della regione dovrebbero trovare soluzioni ai loro problemi.
Un invito ad agire contro le azioni di Israele è arrivato anche dal segretario generale della Las About-Gheit. La vera agenda di Israele “si nasconde dietro il pretesto della sicurezza con cui si rivolge al mondo, un’agenda basata sulla liquidazione della questione palestinese, sull’annessione di terre e sulla pulizia etnica e lo sfollamento”, ha detto. Aboul-Gheit ha affermato: “Ci avviciniamo al primo anniversario dalla brutale aggressione contro il nostro popolo a Gaza e in tutta la Palestina, riflettiamo su un anno segnato da crimini, un anno caratterizzato da un genocidio e da una pulizia etnica sfacciatamente esibiti senza vergogna”.
Anche Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, è intervenuto con un discorso alla Lega Araba al Cairo, affermando che l’Ue è pronta a intervenire direttamente per la stabilizzazione attraverso la sua missione di controllo delle frontiere Eubam a Rafah, se le parti in conflitto daranno il via libera.