Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 18/09/2024
Crescente fiducia nel governo
La decisione dell’agenzia internazionale di valutazione del credito Fitch Ratings di aumentare il rating della Tunisia da CCC- a CCC+, annunciata lunedì, riflette una crescente fiducia nelle capacità del governo e nelle politiche intraprese dal presidente della Repubblica Kais Saied, in corsa per un secondo mandato alle elezioni del prossimo 6 ottobre. “Ci aspettiamo che il presidente in carica venga rieletto e che la sua politica continui. La governance è un punto di forza”, hanno spiegato gli esperti di Fitch Ratings. Secondo quanto precisato dall’agenzia internazionale con sede a New York, la revisione in positivo della valutazione della Tunisia deriva soprattutto “dal rafforzamento della posizione esterna, che le consente di mantenere le sue riserve internazionali a un livello sufficiente per far fronte agli attuali pagamenti esteri e agli obblighi di debito”.
Questa situazione, specifica Fitch Ratings, “è bilanciata da un fabbisogno finanziario persistentemente elevato, da un accesso limitato ai finanziamenti esterni, dall’incertezza sulla capacità e sulla volontà del settore bancario di assumere volumi significativi di debito interno e da un bilancio che rimane vulnerabile agli shock esterni”. La Tunisia ha un’eurobbligazione (eurobond) da 1 miliardo di dollari in scadenza a gennaio 2025 e una da 700 milioni di euro in scadenza a luglio 2026. Secondo l’agenzia internazionale di rating con base a New York, la capacità della Tunisia di soddisfare gli obblighi di debito estero 2024-2025 è migliorata, con un deficit delle partite correnti inferiore che rafforza le riserve internazionali oltre le aspettative. “Prevediamo che le riserve rimarranno superiori ai tre mesi di pagamenti esterni correnti fino al 2026.
Ciò dovrebbe consentire alla Tunisia di continuare a onorare i propri obblighi di debito estero, sostenuta da continui afflussi di finanziamenti esterni”, ha spiegato Fitch Ratings. Per quanto riguarda il debito pubblico, gli esperti dell’agenzia internazionale stimano che continuerà a restare sopra l’80 per cento: all’83,4 per cento nel 2024, all’82,2 per cento nel 2025 e all’80,8 per cento nel 2026 (nel 2023 era all’83,9 per cento). “La traiettoria del debito è altamente sensibile al deprezzamento della valuta e agli shock fiscali in un contesto di elevata vulnerabilità alla volatilità dei prezzi delle materie prime internazionali”, ha spiegato Fitch Ratings.
“Una rigorosa gestione e regolamentazione del mercato dei cambi e riserve internazionali resilienti hanno mantenuto stabile il tasso di cambio nel 2022- 2024”, ha osservato l’agenzia internazionale di valutazione del credito, aggiungendo che “questa stabilità dovrebbe continuare, malgrado possano sorgere dei rischi da un finanziamento esterno più basso e da un finanziamento monetario del deficit”. In merito alle elezioni per la presidenza della Repubblica tunisina che si terranno il 6 ottobre, secondo Fitch Ratings nonostante alcuni candidati non siano riusciti a prendere parte al processo elettorale e sono corso controversie legali vi sono “basse probabilità che si verifichino tensioni o disordini sociali in vista del voto”.
Ad oggi sono tre i candidati in lizza per la carica di capo dello Stato: oltre al presidente uscente Kais Saied, che secondo Fitch Ratings dovrebbe essere rieletto, sono in corsa ad oggi Zuhair Maghzaoui, ex parlamentare e segretario generale del Movimento Popolare, e Ayachi Zammel (attualmente in custodia cautelare per accuse di vario tipo), ingegnere chimico e fondatore del movimento Azimoun. Nel presentare il manifesto politico 2025-2029, Saied ha sottolineato che per la Tunisia “è giunto il momento di costruire un’economia nazionale prospera”.
Il capo dello Stato ha riaffermato in particolare il suo impegno a “ripristinare lo splendore dei servizi pubblici di sanità, istruzione, trasporti e sicurezza sociale, che sono stati compromessi per decenni”. “Le sfide sono numerose ma la determinazione per affrontarle è forte”, ha affermato il presidente tunisino, sottolineando che raccoglierà qualsiasi sfida “per ripulire il Paese ed eliminare tutti gli ostacoli”. “Tra queste sfide – ha spiegato Saied – vi è quella di garantire il diritto a un lavoro dignitoso ed equo, di raggiungere la stabilità sul lavoro e di rispettare il legittimo diritto di ogni persona a una vita dignitosa”.
Il capo dello Stato ha inoltre ribadito che la Tunisia farà affidamento sulle sue risorse interne, essendo “un Paese ricco di abbondanza”. In vista delle elezioni presidenziali del 6 ottobre, Saied ha invitato i cittadini tunisini “a scegliere liberamente senza lasciarsi influenzare” e a “continuare la lotta per la liberazione della patria” dalle influenze illegali dall’estero. “Forse arriverà il giorno in cui molti dettagli saranno svelati e saranno fatte rivelazioni su inganni, tradimenti e cospirazioni”, ha detto Saied, denunciando “il saccheggio delle ricchezze, l’appropriazione indebita di fondi, l’aumento della piaga della corruzione, del terrorismo e della violenza, nonché alle infiltrazioni nell’apparato statale con l’obiettivo di farlo implodere”.