Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 31/08/2024
La visita di Macron rafforza le relazioni
Si è conclusa la visita in Serbia del presidente francese Emmanuel Macron, arrivato nella serata di ieri a Belgrado su invito dell’omologo serbo Aleksandar Vucic. I due leader, nella conferenza stampa congiunta nella capitale seguita dopo il colloquio, hanno dichiarato di credere nell’amicizia franco-serba e di voler scrivere nuove pagine nelle relazioni tra i due Paesi. L’intenzione è stata confermata dallo scambio di diversi accordi bilaterali e documenti sulla cooperazione, tra cui il contratto per l’acquisto di 12 nuovi caccia da combattimento Rafale di produzione francese per la difesa del Paese balcanico. Il valore del contratto è di 2,7 miliardi di euro. Dopo la firma Macron ha affermato che, pur rispettando la sovranità della Serbia, il documento “è di importanza storica” ed è un “cambiamento strategico” nella politica del Paese balcanico che, ha sostenuto, “occupa un posto importante nella sicurezza dell’intero continente europeo”. “Molti criticano Belgrado per la partnership con Russia e Cina, mentre ora ne ha una con la Francia”, ha sostenuto il titolare dell’Eliseo. “Le garanzie esistono e ho fiducia che ciò che abbiamo definito insieme sarà lo stesso e questo è un grande cambiamento. Contribuisce alla pace in Europa”, ha aggiunto ancora Macron.
Nella regione, negli ultimi cinque anni anche Grecia e Croazia hanno acquistato gli stessi velivoli che dovrebbero mandare in pensione i vecchi MiG di produzione russa e sovietica in dotazione alla Serbia. Il direttore generale dell’azienda aeronautica francese Dassault, Eric Trappier, ha dichiarato che il primo Rafale sarà consegnato all’aeronautica serba nel 2028 e che le consegne di tutti i dodici aerei acquistati termineranno due anni dopo. Sulla questione, rispondendo a una domanda se Belgrado si stia allontanando da Mosca e avvicinando all’Unione europea dopo la firma dell’acquisto dei dodici caccia dalla francese Dassault, il presidente serbo Vucic ha ribadito di “non vergognarsi” della decisione del suo governo di non imporre sanzioni a Mosca, nonostante le pressioni di Macron (e di tutta l’Unione europea). Il presidente serbo ha inoltre ribadito come sia “impossibile che la Serbia trasferisca la tecnologia alla Russia”. Oltre al contratto per l’acquisto degli aerei da combattimento i rappresentanti di Serbia e Francia si sono scambiati sempre ieri al Palazzo della Serbia altri 11 documenti, tra cui alcuni memorandum e protocolli d’intesa sulla cooperazione in vari campi.
I documenti firmati si riferiscono ai settori delle tecnologie digitali, scienza, sviluppo tecnologico, turismo, agricoltura, minerario ed energetico e una lettera di impegno per la valutazione del potenziale per lo sviluppo del programma nucleare civile in Serbia. Interrogato a proposito di un argomento attuale nel Paese balcanico, il progetto di estrazione del litio nella valle del fiume Jadar, Macron ha affermato che il minerale “è importante per la transizione energetica dell’Europa”, ma che la decisione finale sul progetto “spetta alla Serbia”. Per quanto riguarda invece il fronte della politica estera, il titolare dell’Eliseo ha sottolineato che l’Unione europea ha bisogno di una Serbia “forte e democratica”, sotto gli auspici, ha sostenuto, di un’Ue “forte e sovrana”. Il capo dello Stato francese ha aggiunto che Belgrado può contare anche sull’appoggio di Parigi nel processo di adesione, perché, come ha dichiarato, il posto della Serbia “è in Europa”.
Prima della visita il presidente francese si era espresso anche sulla questione del Kosovo affermando che la strada verso la normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina “è tracciata” e ricordando che serve il “coraggio necessario per raggiungere un compromesso”. “Convinti che questo coraggio esista in Serbia, noi, insieme alla Germania e ai nostri partner europei, con il sostegno degli Stati Uniti abbiamo voluto aiutare la regione ad evitare mosse unilaterali, dichiarazioni sconsiderate, e un aumento delle tensioni le cui vittime principali sono persone che ci vivono, in particolare la minoranza serba in Kosovo”, aveva aggiunto il capo dello Stato francese assicurando il suo impegno “nell’attuazione dell’accordo di Ocrida e in primo luogo nella creazione di una Associazione di comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo”.
Nella giornata di oggi i due leader si sono spostati nella seconda città del Paese, Novi Sad, per partecipare al Forum sulla gioventù e l’intelligenza artificiale presso la società “Schneider Electric”, uno dei tre maggiori investimenti francesi in Serbia. Sull’Ia, Macron ha sostenuto che il Paese balcanico ha “un ruolo importante” nel partenariato mondiale e ha sottolineato che la Francia organizzerà un vertice su questo argomento a febbraio. Il presidente serbo ha invece sottolineato che “tutto si basa sull’innovazione e sulla scienza” e che in futuro saranno assicurati più investimenti nel settore.