Egitto, Eritrea e Somalia serrano i ranghi per arginare l’espansionismo dell’Etiopia

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/10/2024

CORNO D’AFRICA Vertice tripartito per sancire la nascita di una alleanza regionale

Si va sempre più delineando la strategia di accerchiamento avviata dall’Egitto nei confronti dell’Etiopia, lo storico rivale regionale con cui è ai ferri corti ormai da anni sul dossier relativo alla Grande diga della rinascita etiope (Gerd), la maxi infrastruttura in fase di completamento sul Nilo Azzurro che Il Cairo considera una minaccia esistenziale al proprio approvvigionamento idrico. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi è infatti arrivatoi ieri ad Asmara, in Eritrea, per incontrare il presidente eritreo Isasias Afwerki. Parallelamente, nella capitale eritrea è arrivato anche il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud e, secondo fonti diplomatiche citate dai media regionali, i tre leader terranno a seguire un vertice tripartito per sancire la nascita di una nuova alleanza regionale sulla difesa e sicurezza comuni.

Un’alleanza che, stando alle stesse fonti, sarebbe dettata principalmente dal desiderio di contrastare quello che considerano l’espansionismo etiope nel Mar Rosso. Secondo la tv saudita “Al Sharq”, la visita di Al Sisi dovrebbe culminare in un accordo di cooperazione militare e scambio di informazioni di intelligence, simile a quello siglato con la Somalia lo scorso agosto. L’Egitto, secondo la stessa fonte, ha inoltre ribadito la sua opposizione alla presenza militare etiope sul Mar Rosso. Secondo diversi analisti, la visita di Al Sisi sottolinea l’impegno dell’Egitto nel migliorare la sicurezza e la cooperazione economica di fronte alle tensioni geopolitiche in corso con l’Etiopia.

La visita del leader egiziano – che è accompagnato dal ministro degli Esteri, Badr Abdelatty, e da quello dell’Interno, Mahmoud Tawfik – è stata preceduta, ieri, dall’arrivo ad Asmara del presidente somalo Mohamud, che con l’omologo Afwerki ha tenuto “ampi colloqui” su questioni bilaterali, regionali e internazionali “di comune interesse”. Secondo quanto riferito in una nota della presidenza eritrea, i due leader hanno sottolineato la necessità “imperativa” di rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale tra i due Paesi, definiti “fratelli”, nei “gravosi compiti del mantenimento della sovranità, dell’integrità territoriale, dell’indipendenza e dell’unità della Somalia”. Elemento quest’ultimo, si sottolinea, “che rimane un prerequisito per il suo sviluppo sullo sfondo delle enormi sfide degli ultimi due decenni”. Questa sarà la prima volta che i tre leader si incontreranno congiuntamente.

Il loro vertice è stato però preceduto, il mese scorso, da una riunione tripartita avvenuta a New York fra il ministro degli Esteri dell’Egitto e gli omologhi di Somalia ed Eritrea, rispettivamente Ahmed Moalim Fiqi e Osman Saleh, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Una riunione volta a ribadire la volontà politica di raggiungere obiettivi e interessi comuni, mantenere la stabilità in regione e rispettare la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale della Somalia. Le tre parti, aveva riferito in quel frangente il ministero degli Esteri del Cairo in una nota, “hanno sottolineato la necessità di portare avanti uno stretto coordinamento e cooperazione su questioni di interesse comune durante la fase successiva, nell’interesse dei tre popoli, alla luce dei legami di fratellanza e amicizia che li uniscono, nonché l’armonia nelle visioni e nelle posizioni”.

La nuova alleanza militare tra Il Cairo, Mogadiscio ed Asmara, che dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore, pone un ulteriore tassello nella strategia egiziana di accerchiamento del “nemico” etiope nell’area del Corno d’Africa, rischiando di esacerbare ulteriormente le tensioni che infiammano la regione. Il rischio, infatti, è che un dispiegamento di truppe eritree ed egiziane in Somalia dia origine a un conflitto di confine su più fronti. A rendere ancora più esplosiva la situazione, del resto, è l’altra crisi che contrappone Mogadiscio ad Addis Abeba, dopo il controverso memorandum siglato lo scorso primo gennaio tra il governo etiope e le autorità dell’autoproclamata Repubblica del Somaliland. In base all’accordo, che coinvolge anche la compagnia di bandiera Ethiopian Airlines, l’Etiopia otterrebbe un accesso al Mar Rosso tramite il porto di Berbera, in cambio del riconoscimento dell’indipendenza dello Stato separatista.

Anche su questo dossier l’Egitto si è schierato politicamente al fianco della Somalia nel contenzioso che l’oppone all’Etiopia, e ad agosto ha firmato un accordo di cooperazione, siglato in occasione della visita del presidente somalo Mohamud al Cairo, in base al quale un totale di 10 mila militari egiziani saranno inviati a Mogadiscio: metà di questi (5 mila) saranno integrati nella Missione di supporto e stabilizzazione dell’Unione africana in Somalia (Aussom) – che dall’1 gennaio 2025 subentrerà alla Missione di transizione dell’Unione Africana in Somalia (Atmis) – mentre gli altri 5 mila saranno dispiegati in modo bilaterale. Facendo seguito all’accordo, a fine agosto Il Cairo ha quindi avviato la consegna delle forniture militari a Mogadiscio, con diversi convogli che hanno trasportato le armi verso un edificio del ministero della Difesa e basi militari vicine.

Secondo alcune fonti di stampa, la partita comprende obici M1938 da 122 millimetri, missili anticarro e munizioni pesanti, in quello che è il carico di armi più grande da quando è stato revocato l’embargo alla Somalia. Per consentire le operazioni di scarico, il porto di Mogadiscio è stato chiuso al traffico commerciale. L’arrivo del carico rappresenta il primo passo concreto della solidarietà manifestata dal Cairo nei confronti dell’alleato somalo nell’ambito della crisi diplomatica con l’Etiopia. Un sostegno che era stato ribadito poche settimane fa dal ministro degli Esteri egiziano Abdelatty in occasione dell’incontro avuto con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ugualmente determinato a ribadire sostegno “all’indipendenza e all’integrità territoriale” della Somalia.

Le tensioni con l’Etiopia hanno avuto l’effetto di avvicinare ulteriormente le posizioni di Somalia ed Egitto, in netto miglioramento dopo l’elezione del presidente Mohamud, avvenuta nel maggio 2022. Già a partire dall’inizio del 2023, infatti, l’Egitto è un attore chiave per la sicurezza in Somalia, contribuendo all’addestramento delle reclute dell’esercito somalo e alla fornitura di armi e munizioni e alla cura di soldati somali feriti negli ospedali militari egiziani. Sempre lo scorso anno, inoltre, Mogadiscio e Il Cairo hanno avviato colloqui per una più stretta cooperazione strategica, e da tempo circolano indiscrezioni – secondo cui Mogadiscio starebbe pensando di concedere all’Egitto una base militare nel centro-sud del Paese.