TOP STORIES ITALIA: i manager delle utility guardano al Sud per futuro energia

Pubblicato da marketscreener.com – 17/03/2023

MILANO (MF-DJ)–Il futuro energetico dell’Europa e dell’Italia passa per il Mezzogiorno e il Mediterraneo, area storicamente ricca di risorse ad alto potenziale. Ne sono consapevoli i manager delle maggiori utility italiane, che oggi hanno preso parte a Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’Economia tenutosi a Napoli.

“Il Sud è una grande piattaforma di crescita potenziale” per le rinnovabili, ha sottolineato l’amministratore delegato di Iren, Gianni Vittorio Armani, spiegando che in questo momento vi è “un beneficio storico” che può essere catturato nelle regioni del Meridione, ovvero “che la fonte energetica piú a basso costo, la rinnovabile, è concentrata come potenzialitá al Sud. Un impianto fotovoltaico al Sud ha il doppio delle ore che in Pianura Padana, quindi a paritá di investimento produce il doppio”.

“Questo”, ha precisato, “fa costare l’energia molto meno e questo porta al Sud investimenti energetici importanti”, anche per altri settori. Ad esempio, “la rigassificazione porta gratis il freddo e la principale industria della Calabria è quella agroalimentare. Avere gratis il freddo vuol dire esportare prodotti a basso costo in tutto il mondo”.

Del valore del Sud è convinto anche l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma. “Il Mezzogiorno assume ancora più rilevanza strategica” a oggi, ha sottolineato nel corso dell’evento, ricordando che “degli oltre 21 miliardi di euro di investimenti previsti dal Piano al 2030 piú del 35% riguardano il Sud”, e che le prime tre regioni in termini di investimenti del Gruppo sono prorio “la Sicilia, la Puglia e la Campania”.

Tra le principali opere di Terna che coinvolgono il Sud, Donnarumma ha ricordato il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino dei record (oltre 2.100 metri di profondità) a 500 kV e 1000 Mw di potenza che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, “un
intervento infrastrutturale strategico per il sistema Paese, Terna investirà per quest’opera oltre 3,7 miliardi di euro”.

Secondo l’ad, per rendere il Paese un hub energetico del Mediterraneo, anche grazie alla sua posizione geografica, saranno fondamentali anche le interconnessioni, per questo Terna ha previsto nel nuovo Piano di Sviluppo un investimento complessivo di circa 2 miliardi di euro. “Una rete interconnessa contribuisce, infatti, alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e garantisce maggiore resilienza all’intero sistema. Stiamo lavorando a un ponte energetico sottomarino tra la Sicilia e la Tunisia al raddoppio del collegamento dalla Puglia alla Grecia, e ad altri numerosi progetti di interconnessione”.

Per Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, al Sud “c’è un problema di ecosistema su cui lavorare, mancano le infrastrutture, manca un tessuto industriale”, tuttavia, “la grande occasione del Sud adesso è proprio quella energetica”.

“Si dovrebbe ripartire dall’energia e sull’energia ricostruire un tessuto industriale”, ha sottolineato Mazzoncini, “le fabbriche sono nate al Nord perchè avevamo l’idroelettrico, se il Sud Italia diventa la centrale rinnovabile italiana allora dovresti trovare le condizioni per portare qui anche l’industria perchè la cosa veramente efficiente sarebbe avere un’industria in grado di consumare l’energia che qui produci”.

“Noi operiamo in moltissime Regioni, quello che vedo è che occorre un pò piú di consapevolezza sul fatto che in questo momento la partita è seria e anche un pò piú di rete. Le Regioni del Nord fanno un pò piú rete. Su questo le Regioni possono fare di piú”, ha concluso.