Pubblicato da tgcal24.it – 17/03/2023
Così il presidente della Regione intervenendo al Feuromed, anche su porto di Gioia Tauro e ZES
“L’accelerazione del governo sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto è molto positiva, e il decreto approvato ieri dal Cdm rappresenta un importante passo in avanti. Il Ponte sarà un grande attrattore di investimenti e soprattutto di investimenti infrastrutturali”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, parlando con i giornalisti a margine del Feuromed, primo Festival Euromediterraneo dell’Economia, in corso a Napoli. “Chi dice ‘no’ al Ponte perché ancora mancano le altre infrastrutture fa un grande errore – prosegue Occhiuto – decenni fa, quando venne realizzata l’autostrada del Sole, non c’erano altre strade di rilievo, e fu proprio grazie a quella grande e storica opera che si sviluppò una rete di strade statali e di collegamenti fondamentali per collegare il Paese. Con il Ponte sarà più conveniente portare l’Alta velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria e anche in Sicilia. Sarà conveniente investire sull’autostrada A2, sarà più facile per la Calabria ottenere risorse per la Strada Statale 106. Quindi, sì al Ponte e sì all’implementazione di tutte le opere complementari che saranno indispensabili per valorizzare al meglio questa grande infrastruttura”.
«Gioia Tauro opportunità, sviluppiamo Zes e area retroportuale»
“La sfida su Gioia Tauro l’ho avvertita subito nella sua importanza – ha proseguito Occhiuto – governo una Regione complicata, ma il mio compito è quello di tentare di risolvere i problemi, e allo stesso tempo anche quello di raccontare le opportunità. Il porto di Gioia Tauro è il primo porto d’Italia, che negli anni si è sviluppato nell’indifferenza della politica nazionale e regionale. Ma è un porto solo di transhipment, che al momento non produce ricchezza per la Calabria”. “Il mio governo regionale ha iniziato a lavorare per superare questo stato di cose. Abbiamo fatto partire, grazie all’Autorità portuale, l’intermodalità: con treni che partono per Nola, per Bari, per Padova e Bologna. Abbiamo fatto il corridoio doganale.
I terminalisti stanno facendo grandi cose, ringrazio Grimaldi e Msc, ma non possono fare anche il nostro lavoro. Tocca alle autorità nazionali e a quelle regionali fare l’altro pezzo di strada, per far diventare i porti luoghi nei quali si possono sviluppare attività economiche nelle aree retroportuali. Noi a Gioia Tauro abbiamo la Zes che sta funzionando bene, diamo le autorizzazioni in 5 giorni, quasi un miracolo al Sud. Il vantaggio delle Zes non è tanto nella parte fiscale, quanto nel fatto che sono anche zone logistiche speciali, nelle quali si possono semplificare tutte le procedure di insediamento delle aziende. Anche su questo ci vorrebbe un investimento ulteriore”.