Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’ Italia – 20/09/2023
Il gruppo paramilitare Wagner rimarrà nella Repubblica Centrafricana nell’ambito di accordi sottoscritti con la Russia per continuare a fornire sicurezza al Paese in un “momento difficile”. Lo ha dichiarato il presidente del Paese africano, Faustin-Archange Touadera, nel corso di una intervista al quotidiano statunitense “Washington Post”, riferendosi alla lotta della Repubblica Centrafricana contro i gruppi ribelli responsabili di attacchi contro personale militare e civili nelle aree rurali del Paese. “Abbiamo sempre contrattato con il governo russo”, ha affermato Touadera, sminuendo così l’importanza della morte di Evgenij Prigozhin, fondatore del gruppo paramilitare. Il quotidiano statunitense sottolinea che parte della guardia del corpo del presidente era composta da effettivi della Wagner proprio mentre questi concedeva l’intervista. Touadera ha ammesso che la Wagner non è stata la prima entità cui il Paese si è rivolto per tentare di ristabilire il controllo del territorio, ma ha ringraziato la milizia russa, ricordando che quando ha assunto il potere, nel 2016, “circa il 90 per cento” del Paese era controllato da insorti. Il Paese necessitava di armi per difendersi, ma era alle prese con un embargo imposto dalle Nazioni Unite nel 2013: “Non avevamo i mezzi per equipaggiare le nostre forze”, ha dichiarato il presi- dente, secondo cui proprio in questo frangente di estrema necessità i russi hanno “generosamente” accettato di aiutare il Paese, prima con l’invio di armi e poi, nel 2018, di “istruttori russi”. Touadera ha precisato che Bangui non sarebbe contraria alla discussione di forme di assistenza alla sicurezza con gli Stati Uniti e altri Paesi: “Se gli Stati Uniti volessero inviarci aiuto, noi lo accetteremmo. Con questo non intendo dire che sostituiremmo la Russia”, ha precisato il capo dello Stato.
Secondo “funzionari centrafricani e occidentali” citati dalla “Washington Post”, questo mese il vice- ministro della Difesa russo Yunusbek Yevkurov e il maggiore generale Andrei Averjanov del servizio di intelligence militare russo (Gru) hanno visitato Bangui per informare Touadera e altri funzionari centrafricani che il gruppo Wagner continuerà a operare nella regione, ma passerà sotto il comando del ministero della Difesa russo. Fidele Gouandjika, uno dei consiglieri di Touadera, ha avvertito che i paramilitari della Wagner che non vorranno sottostare agli ordini del ministero della Difesa russo dovranno lasciare il Paese. È stata la Russia a mandarli e armarli, e sarà la Russia a decidere quando se ne andranno”, ha dichiarato il funzionario. La “Washington Post” sottolinea che la Repubblica Centrafricana rappresenta storicamente il principale avamposto del gruppo Wagner in Africa. Yevkurov e Averjanov avrebbero fatto tappa però anche negli altri Paesi del Continente dove è attivo il gruppo paramilitare: tra questi Mali e Burkina Faso. Il messaggio trasmesso dai funzionari russi sarebbe chiaro: l’impero imprenditoriale e militare di Prigozhin è ora sotto il saldo controllo del governo russo.
Un funzionario occidentale anonimo consultato dal quotidiano Usa ha riferito che i 450 mercenari della Wagner che hanno lasciato Bangui dopo la rivolta di Prigozhin lo scorso giugno non sono tornati, né sono stati sostituiti. Per il resto, però, la presenza dei mercenari russi nel Paese sembra immutata, e lo stesso vale per le loro attività, incluse quelle economiche: dalla gestione di una vasta miniera d’oro, alle concessioni per la produzione di legname e la vendita di alcolici.
Anche dopo la morte di Prigozhin, la presenza lo- cale della Wagner sarebbe affidata al comando di due leader del gruppo paramilitare, Vitali Perfilev e Dimitri Sitji. La “Washington Post” e l’emittente televisiva “Cnn” forniscono un quadro delle attività economiche curate dalla Wagner nel Paese africano, a cominciare dagli alcolici a basso costo prodotti da First Industrial Co., azienda che secondo media locali è intestata a Sitji. La Wagner avrebbe creato nella Repubblica Centrafricana anche un “potente apparato di propaganda”, che include l’emittente radiofonica Sango. Il gruppo sarebbe riuscito inoltre a collocare consiglieri in alcuni tra i nodi più influenti dell’apparato di governo.