Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 21/09/2023
Istituita una task force con l’obiettivo di formulare una strategia globale per combattere efficacemente la distrazione degli aiuti
La Commissione europea ha sospeso temporanea- mente i finanziamenti degli aiuti umanitari destinati alla Somalia dopo che un rapporto interno pubblicato dalle Nazioni Unite ha rivelato potenziali casi di diversione degli aiuti all’interno del Paese. “Come da procedure standard, le operazioni in corso hanno ricevuto un prefinanziamento dell’80 per cento e possono ancora essere attuate attraverso questo finanziamento iniziale. Tuttavia, alla luce delle problematiche comunicate dalla relazione in questione, la Commissione ha dovuto adottare alcune misure precauzionali per salvaguardare i fondi Ue e pertanto ulteriori erogazioni sono temporaneamente sospese fino a quando non verranno forniti chiarimenti e rassicurazioni circa la risoluzione delle problematiche individuate”, ha affermato Balazs Ujvari, portavoce della Commissione Ue per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, confermando così quanto trapelato nei giorni scorsi dopo la rivelazione del rapporto interno Onu, che ha messo in luce dirottamenti di aiuti in tutti i 55 siti di sfollati interni della Somalia.
In seguito alla notizia, l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri della Somalia ha aperto un’indagine dopo che un rapporto interno pubblicato dalle Nazioni Unite ha rivelato potenziali casi di diversione degli aiuti all’interno del Paese. In un comunicato, l’Agenzia ha annunciato l’istituzione di una task force con l’obiettivo di formulare una strategia globale per combattere efficacemente la distrazione degli aiuti e migliorare l’efficienza e l’efficacia delle operazioni umanitarie in Somalia, garantendo al contempo che l’assistenza raggiunga effettivamente coloro che ne hanno bisogno senza alcun ostacolo. L’agenzia ha inoltre dichiarato di essere pienamente impegnata nel perseguire i responsabili delle eventuali deviazioni degli aiuti. Nel giugno scorso il Pam e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) hanno sospeso gli aiuti alimentari alla vicina Etiopia dopo aver accertato una diffusa deviazione degli aiuti.
Sulla base di quanto rivelato da un’inchiesta dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid), figure interne al governo dell’Etiopia hanno organizzato un vero e proprio schema per appropriarsi sistematicamente degli aiuti umanitari destinati dalle organizzazioni internazionali alle vittime della guerra nel Tigrè e per inviarli, in alcuni casi, ai militari dell’esercito federale. Per questo motivo l’Agenzia federale Usa ha quindi deciso di sospendere l’invio di aiuti all’intero Paese africano. A stretto giro è arrivata una decisione analoga da parte del Pam, che ha inoltre annunciato l’apertura di un’indagine completa e l’avvio di azioni rapide “per identificare eventuali individui coinvolti in queste attività e per colmare eventuali lacune nel processo di identificazione e registrazione dei beneficiari”.
La distribuzione degli aiuti presenta numerose difficoltà in Somalia a causa della debolezza delle istituzioni governative, della diffusa insicurezza derivante dall’insurrezione del gruppo jihadista Al Shabaab e dell’emarginazione dei clan minoritari. Lo scorso anno la Commissione europea ha fornito oltre 7 milioni di dollari in aiuti alle operazioni del Pam in Somalia, come indicato dai dati delle Nazioni Unite. Il Paese ospita attualmente circa 3,8 milioni di sfollati. I donatori hanno aumentato i finanziamenti alla Somalia lo scorso anno dopo aver avvertito di un’incombente carestia causata della peggiore siccità che ha colpito il Corno d’Africa negli ultimi decenni. Nel 2023 si stima che circa 8,25 milioni di persone – quasi la metà della popolazione della Somalia – avranno bisogno immediato di assistenza umanitaria e protettiva salvavita in Somalia.
L’attuale siccità ha devastato il settore agricolo – che rappresenta fino al 90 per cento delle esportazioni della Somalia – e ha portato a un aumento degli sfollamenti e alla perdita di mezzi di sussistenza, con un terzo di tutto il bestiame che muore nelle aree più colpite. La comunità umanitaria fatica a tenere il passo con i crescenti bisogni. Secondo le stime dei ricercatori, soltanto lo scorso an- no circa 43 mila persone sono morte nel Paese a causa della siccità. Per quest’anno il budget degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite per la Somalia è stimato in 72 milioni di euro, di cui 10 milioni sono destinati al Pam. Gli Stati Uniti sono di gran lunga il maggiore donatore umanitario della Somalia, contribuendo con oltre la metà dei 2,2 miliardi di dollari di finanziamenti stanziati per la risposta umanitaria lo scorso anno.