Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/10/2023
Da parte italiana, sarà sollevata la possibile istituzione di corridoi umanitari per la liberazione dei prigionieri detenuti a Gaza
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e del la Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, sarà oggi in missione in Egitto. Al Cairo incontrerà il presidente Abdel Fatah Al Sisi e l’omologo Sameh Shoukry. Al centro dei colloqui, la situazione in Israele a seguito degli attacchi terroristici di Hamas. Lo riferisce una nota della Farnesina. “L’Egitto è un grande Paese del mondo arabo e può giocare un ruolo di primo piano per mediare tra le parti e per favorire una immediata de escalation sul terreno”, ha commentato il vicepremier, “e l’Italia vuole lavorare con i principali partner della regione per far cessare al più presto questa barbara violenza”. Da parte italiana, verrà sollevata la possibile istituzione di corridoi umanitari per la liberazione dei prigionieri detenuti a Gaza, in partico lare bambini, donne e anziani.
A margine della riunione della Lega araba, che si terrà oggi al Cairo, il ministro Tajani avrà un in contro bilaterale con il Segretario generale Ahmed Abdoul Gheit, per acquisire elementi aggiornati sulle iniziative diplomatiche che i Paesi arabi intendono mettere in campo e per ribadire l’impegno dell’Italia a contribuire al rilancio del processo di pace in Medio Oriente. Tra gli obiettivi della visita, anche la con ferma del rapporto bilaterale, avviato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Sharm el Sheik lo scorso autunno. “Vogliamo rilanciare la cooperazione italo egiziana su tutta una serie di dossier prioritari”, ha dichiarato Tajani, secondo il quale “l’Egitto ha una rilevanza strategica sia come attore chiave per gli equilibri regionali sia come partner di primaria importanza per il contrasto al traffico di migranti e per la sicurezza energetica del nostro Paese”. “Anche in questa occasione, intendo sollevare con forza il caso Regeni, chiedendo alle Autorità egiziane segnali concreti”, ha precisato il vicepremier. “Dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale, che permetterà al processo di proseguire, chiediamo che venga favorita la partecipazione al processo degli imputati”, ha concluso. Nel corso dell’incontro tra i due ministri degli Esteri verrà adottata una “Dichiarazione con giunta” sui temi migratori, che recepisce i principi del “Processo di Roma”. Si tratta di un importante passo avanti per il rafforzamento della collaborazione con Il Cairo, con l’obiettivo di lottare contro il traffico di esseri umani e contrasta re l’arrivo in Italia di migranti irregolari. L’Egitto ha infatti un ruolo chiave, in quanto Paese di origine e di transito dei flussi diretti in Europa. “L’Egitto è un interlocutore cruciale e può svolgere oggi, come ha già fatto in passato, un ruolo fondamentale di tramite con Ha mas in situazioni di crisi, anche per favorire una trattativa sugli ostaggi”, ha detto ieri il ministro Tajani nelle comunicazioni del governo al la Camera dei deputati sulla situa zione e le prospettive in Medio Oriente. “Questa nuova crisi ci ricorda che non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia su questo fronte”, ha concluso Tajani. La missione, che inizialmente prevedeva anche momenti culturali, è stata rimodulata in seguito ai fatti avvenuti in Medio Oriente. L’Egitto, primo Paese arabo ad aver riconosciuto lo Stato di Israele nel 1978, svolge storicamente un ruolo di mediazione tra le parti.
Ieri, Al Sisi, durante la cerimonia di consegna dei diplomi all’Accade mia di polizia, ha detto che l’escalation in corso tra israeliani e palestinesi può avere un impatto significativo sulla stabilità e sulla sicurezza della regione. Il presidente egiziano ha spiegato che l’attuale escalation “è molto pericolosa” e ha ribadito che Il Cairo “segue con interesse gli sviluppi nella regione e sulla scena palestinese”. “L’Egitto sta intensificando le sue comunica zioni a tutti i livelli per fermare gli attuali scontri, risparmiare il sangue del popolo palestinese e proteggere i civili sia dal lato palestinese che da quello israeliano”, ha detto Al Sisi. “L’Egitto afferma che una pace giusta e globale, basata sulla soluzione dei due Stati, è la via per raggiungere una sicurezza reale e sostenibile per il popolo palestinese, e che l’Egitto non abbandona i suoi impegni riguardo alle questioni arabe, in particolare alla questione palestinese”, ha proseguito il presidente, esprimendo l’auspicio di poter raggiungere una soluzione attraverso negoziati che possano portare a una pace giusta e alla creazione dello Stato palestinese. “L’Egitto non permetterà che il caso venga liquidato a spese di altri”, ha detto Al Sisi. “Stiamo comunicando con tutte le potenze internazionali e tutte le parti influenti per raggiungere un’immediata cessa zione della violenza e una tregua che risparmi il sangue dei civili da entrambe le parti”, ha precisato il presidente egiziano, sottolineando che “la sicurezza dell’Egitto è la priorità”. “Il popolo egiziano deve essere consapevole della complessità della situazione e dell’entità della minaccia”, ha concluso.