Alla Afro Turk ritirati i diritti esplorativi nelle due principali miniere del Paese

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 22/03/2024

LA DECISIONE DELLA GIUNTA MILITARE AL POTERE IN BURKINA FASO

La giunta militare al potere in Burkina Faso ha deciso di ritirare alla società turca Afro Turk i diritti di sfruttamento industriale dei due più grandi siti minerari del Paese: la miniera d’oro di Inata, nella regione del Sahel, e quella di Tambao, considerata una delle più grandi miniere di manganese al mondo. Dopo aver venduto a fine aprile dello scorso anno i propri asset minerari alla società turca – che opera tramite due divisioni Afro Turk Inata e Afro Turk Tambao – le autorità burkinabé rimproverano ora al partner turco di non aver versato a Ouagadougou le somme dovute, nonostante i ripetuti solleciti e le diffide di pagamento a 90 giorni inviate ai suoi dirigenti. La giunta aveva venduto i suoi asset nelle miniere di Inata e Tambao per circa 50 milioni di dollari.

“Alla compagnia viene chiesto di costruire basi per le forze di difesa e di sicurezza nelle aree di questi siti minerari. È un modo per contribuire a risolvere la crisi di sicurezza che stiamo vivendo”, ha spiegato all’agenzia di stampa “Apa” il ministro delle Miniere, Pierre Boussim, lamentando un mancato adempimento degli obblighi presi con il Burkina Faso dalla società turca. Alla firma del contratto, infatti, alla compagnia mineraria è stato chiesto di partecipare alla lotta al terrorismo creando basi per le forze di difesa e di sicurezza. “Il Consiglio ha pertanto deciso di ritirare i permessi di sfruttamento industriale della grande miniera d’oro di Inata alla società Afro Turc Inata SA e della grande miniera di manganese di Tambao alla società Afro Turc Tambao SA per la loro retrocessione a nuovi investitori”, si legge nel verbale del Consiglio dei ministri della giunta al potere.

I due siti minerari erano stati trasferiti ad Afro Turk con la “procedura di accordo diretto”, aveva spiegato ad aprile scorso la giunta al potere, sottolineando che le due miniere costituiscono progetti integrati e vettori di sviluppo nella regione del Sahel. “Questi progetti sono un fattore di integrazione subregionale attraverso il loro contributo all’apertura dei Paesi dell’Autorità Liptako- Gourma, vale a dire Burkina Faso, Mali e Niger”, spiega il governo in una nota ripresa dall’agenzia di stampa “Apa”. Secondo le previsioni del governo golpista, lo sfruttamento del manganese dal sito di Tambao genererà mille posti di lavoro diretti e 3 mila posti di lavoro indiretti oltre a entrate a beneficio del bilancio dello Stato.