BALCANI, LA GRECIA LAVORA PER KIEVVERSO L’INTEGRAZIONE EURO-ATLANTICA

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 23/08/2023

Mitsotakis ha ospitato ad Atene i leader regionali e il presidente ucraino Zelensky per riaffermare la centralità del suo Paese. La cena informale che ha riunito i leader della regione balcanica e i vertici europei ha confermato l’ambizione del premier ellenico di portare la Grecia ad avere un ruolo sempre più rilevante agli occhi della comunità internazionale e ha ribadito il sostegno all’Ucraina

La cena informale ospitata ad Atene tra i leader della regione balcanica e i vertici i, a cui ha partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha confermato l’ambizione del premier ellenico Kyriakos Mitsotakis di portare la Grecia ad avere un ruolo sempre più rilevante agli occhi della comunità internazionale. In occasione dell’incontro, i rappresentanti esecutivi di Bulgaria, Bosnia Erzegovina, Romania, Croazia, Moldova, Montenegro, Serbia, Kosovo e Macedonia del Nord hanno avuto la possibilità di confrontarsi con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel sul processo di allargamento dell’Ue e sull’integra- zione balcanica nell’area comunitaria.

Non è certo un caso se Mitsotakis ha organizzato la cena informale in occasione del 20mo anniversario della Dichiarazione di Sa- lonicco, firmata durante il Vertice tra Ue e Balcani occidentali che si è tenuto nel corso della presidenza greca del Consiglio dell’Unione europea. L’obiettivo dichiarato di Mitsotakis, dopo essere tornato al governo a luglio per il suo secondo mandato, è quello di rafforzare la credibilità e stabilità del Paese, da una parte proseguendo il percorso di riforme interne avviato nel corso della scorsa legislatura e dall’altro estendendo il suo potere di influenza nella regione e nella Nato. Sulla base di questo, l’evento organizzato ad Atene, che ha vi- sto il susseguirsi di una serie di incontri bilaterali tra tutte le parti coinvolte, segna il ruolo da protagonista che la Grecia ha deciso di assumere come pilastro di stabilità e sicurezza nei Balcani e nel sud-est europeo.

Negli ultimi quattro anni, il go- verno di Atene si era già impegna- to per rafforzare la sua impronta nel contesto geopolitico ed energetico balcanico in qualità di membro dell’Unione europea e co- me una delle maggiori economie regionali. E il fermo sostegno del- la Grecia alla prospettiva dei Paesi balcanici occidentali nella comunità dell’Ue oggi diventa ancora più rilevante nel contesto genera- to dall’aggressione della Russia all’Ucraina. La stessa presenza del capo dello Stato ucraino ad Atene ha consentito di unire i leader della regione attorno al sostegno politico, umanitario e milita- re a Kiev. Lo conferma la dichiara- zione congiunta sull’appoggio all’Ucraina e sull’allargamento dell’Unione europea, siglata al termine della cena informale. A firmare il documento, articolato in otto punti, sono stati, oltre a Mitstotakis, von der Leyen e Michel, il capo dello Stato serbo Aleksandar Vucic, la presidente mol- dava Maia Sandu, il capo dello Sta- to montenegrino Jakov Milatovic, il premier romeno Marcel Ciolacu, quello kosovaro Albin Kurti, la premier bosniaca Borjana Kristo, il capo del governo macedone Dimitar Kovachevski, il premier bulgaro Nikolaj Denkov e quello croato Andrej Plenkovic.

Nella dichiarazione congiunta viene sottolineato che la guerra ha “creato un nuovo livello di consapevolezza dei principi comuni, dell’unità e del futuro comune al- l’interno dell’Ue” e che “non ci può essere impunità per i crimini di guerra e altre atrocità come gli attacchi ai civili e la distruzione del- le infrastrutture”. Inoltre, si legge nel documento, “i Balcani occidentali, l’Ucraina e la Repubblica di Moldova, geograficamente adiacenti agli Stati membri del- l’Ue, hanno un patrimonio europeo comune, una storia e un futuro definito da opportunità e sfide comuni”. “In quanto investimento strategico per la pace, la sicurezza e la stabilità in Europa, è importante che queste regioni siano accolte come membri a pieno titolo della famiglia europea”, viene osservato nella dichiarazione congiunta.

Nonostante storiche controver- sie in essere tra alcuni dei Paesi balcanici, in Grecia i leader della regione hanno dunque dimostra- to di poter mettere da parte le divergenze e di riuscire ad essere uniti per affrontare le sfide comuni. Un risultato voluto e cercato da Mitsotakis, anche lui alle prese con alcune problematiche emerse recentemente nei rapporti con Croazia e Albania, ma che è riuscito ad affrontare senza scendere a compromessi. Da una parte, con Zagabria ha dimostrato fermezza nel salvaguardare il potere della giustizia greca di fronte alle interferenze del presidente Milanovic dopo l’arresto di oltre 90 tifosi croati per gli scontri avvenuti tra il 7 e l’8 agosto in occasione della partita di Champions League tra Aek Atene e Dinamo Zagabria. Dall’altra, mostrando nei con- fronti di Tirana la sua influenza a livello europeo, a seguito della prosecuzione della custodia cautelare in carcere del sindaco eletto di Himara, Fredi Beleri, esponente politico della minoranza greca arrestato a due giorni dalle elezioni locali di maggio per compra-vendita di voti. Come riferito dal ministero della Difesa ellenico, vietando a Beleri di prestare giuramento nel comune in cui è stato eletto, l’Albania “viola lo Stato di diritto” e per questo la Grecia “è pronta a bloccare il percorso europeo di Tirana”. Emblematica è l’assenza della stessa Albania alla cena informale di Atene: se infatti la Slovenia non è stata rappresentata a causa di impegni istituzionali già presi, il capo del governo di Tirana Edi Rama non è stato invitato.

Il piano della Grecia di assume- re un ruolo sempre più da protagonista nella regione balcanica e nell’ambito del sostegno all’Ucraina, per la quale si è offerta di con- tribuire all’addestramento dei piloti di Kiev sugli F-16, non passa inosservata in Italia, anch’essa impegnata a conquistare una posizione di primo piano nell’area del Mediterraneo e dei Balcani occidentali. In questo senso, agli oc- chi dei vertici dell’Unione europea, saranno decisive le mosse del governo guidato dalla presidente Consiglio Giorgia Meloni in ter- mini di politica estera, per esempio sulle delicate questioni legate ai rapporti tra Kosovo e Serbia. Ma la Grecia potrebbe tentare di rubare la scena all’Italia anche nell’ambito degli sviluppi post bellici dell’Ucraina: esattamente come ha fatto il governo italiano, anche quello greco si è offerto per patrocinare la ricostruzione della città di Odessa. Non è escluso che nei futuri incontri fra Meloni e Mitsotakis i due capi di governo possano discutere anche dei rispettivi ruoli nella regione e nell’ Ue.