Da Cipro il messaggio di pace di Mattarella: «Strada complessa ma sempre possibile»

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 28/02/2024

LA VISITA ISTITUZIONALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La strada per la pace è la più complessa ma è sempre possibile. E questo vale per Cipro così come per i tanti Paesi segnati da conflitti. È il pensiero che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto mettere in calce nel suo ultimo giorno di visita di Stato nella Repubblica di Cipro dove ancora oggi sono ben visibili i segni del conflitto che dal 1974, dall’invasione turca, ha cambiato la geografia e la storia dell’isola.

Segni e simboli che ieri il presidente Mattarella ha voluto visitare: il comando generale della Forza delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace a Cipro (Unficyp), il vecchio aeroporto di Nicosia, distrutto durante il conflitto e mai rimesso in funzione, e il Comitato per le persone scomparse, il cui laboratorio antropologico lavora da anni per cercare di identificare le ultime vittime della guerra ed allo stesso tempo cercare di creare una memoria il più condivisa possibile.

La ricerca della pace, del dialogo, così come cerca di fare il contingente Nato nella buffer zone di Cipro, “è compito difficile ma per quanto difficile c’è sempre una strada possibile da seguire. C’è sempre la strada”, ha sottolineato il presidente al termine della visita al comando generale. Parole riferite alle tensioni fra repubblica di Cipro e territori occupati ma che assumo ancor più valore se si considera che sono state pronunciate dinanzi ad uno dei rappresentanti russi del contingente.

L’Italia – ha ricordato il presidente Mattarella – partecipa con convinzione alla missione Onu a Cipro ed è “orgogliosa di farlo per la pace mantenuta e l’obiettivo di una soluzione positiva che renda possibile ulteriore sviluppo di progresso in questo territorio”.

Già ieri, riprendendo le parole del presidente Nikos Christodoulides, Mattarella aveva auspicato quanto prima una soluzione. Bene, dunque, la disponibilità “a ricercare le possibilità di un nuovo dialogo con la Turchia per risolvere, nel dialogo inter-cipriota, la condizione”. In questo senso “l’Italia sostiene una soluzione bizonale e bicomunale, basata sui parametri indicati dalle Nazioni Unite con le sue risoluzioni”. Perché nella guerra, nello scontro, “tutti perdono”, come ha sottolineato il presidente nel corso della visita al vecchio aeroporto. Aeroporto, rimasto immutato dal bombardamento, che è “un’immagine da far conoscere perché è la dimostrazione della follia delle violenze e di come tutti perdano in queste condizioni”, ha ribadito il capo dello Stato.

Pace e sicurezza che tornano anche nelle parole pronunciate dal presidente Mattarella in occasione della visita alla nave Bergamini della Marina militare, ormeggiata a Limassol ed attualmente impegnata nella missione Mediterraneo sicuro. Qui il presidente ha rimarcato come le nostre forze armate garantiscano “la libertà della Repubblica garantendo la sua sicurezza e la sua difesa. È un punto di straordinaria importanza nell’equilibrio della nostra repubblica e della nostra democrazia”. Non solo, perché i tanti interventi e le tante missioni in cui il nostro Paese è impegnato sono “preziose per il contributo che l’Italia reca alla comunità internazionale per la stabilità e la pace”.