DOSSIER MIGRANTI E ALLARGAMENTO UE AL CENTRO DELLA DUE GIORNI DI GRANADA

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 05/10/2023

Un’occasione per riunire tutti i leader europei – anche quelli dei Paesi non facenti parte dell’Unione – per confrontarsi su tematiche rilevanti. Oggi arriva il premier Giorgia Meloni

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà oggi nella città di Granada, nel sud della Spagna, che ospiterà per due giorni il terzo vertice della Comunità politica europea (Cpe) e il Consiglio Ue informale. Un’occasione per riunire tutti i leader europei – anche quelli dei Paesi non facenti parte dell’Unione – attorno a un tavolo e dibattere di alcuni dei principali dossier – dai migranti, alla politica di allargamento sino alla riforma del blocco comunitario – ma anche un’opportunità per l’Italia di portare avanti la strategia avviata con la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni ospitata a luglio alla Farnesina e proseguita venerdì scorso a Malta, in occasione del vertice Euro Med 9. Meloni si approccerà alla due giorni iberica con lo stesso spirito mostrato sinora, in particolare in relazione alla questione migratoria. Su questo tema, centrale sarà il colloquio che la premier auspica di riuscire a organizzare con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, sulla vicenda dei finanziamenti tedeschi alle Ong che operano nel Mediterraneo. Il colloquio, ancora da confermare, si svolge à in un clima più sereno rispetto agli ultimi giorni, visto che questa mattina a livello di ambasciatori Ue è stato raggiunto un accordo sul cosiddetto regolamento “crisi” del nuovo Patto di migrazione e asilo dell’Ue, che tiene pienamente conto delle istanze poste dall’Italia.

Giusto l’altro ieri è trapelato che i contatti fra Italia e Germania sulla questione delle Ong sono in corso ma è chiaro che solo un colloquio diretto fra Meloni e Scholz potrebbe risultare risolutivo per dirimere la questione. Nel corso del vertice Euro Med 9 tenutosi venerdì scorso, Meloni aveva espresso il suo disappunto per la posizione tedesca in relazione al dossier migratorio, emersa con forza al Consiglio Affari interni del 28 settembre, quando la Germania ha proposto l’inserimento di un emendamento nel nuovo Patto su migrazione e asilo dell’Ue relativo alla strumentalizzazione del ruolo delle Ong. Meloni, parlando alla stampa a La Valletta, ha risposto che, qualora il governo di Berlino decida di procedere in tal senso, l’Italia presenterà un altro emendamento che preveda che le Ong operative nel Mediterraneo trasferiscano i migranti nei Paesi di cui le loro navi battono bandiera. Parole nette che rappresentano un chiaro segnale di come l’Italia sul tema non intendesse arretrare di un centimetro. Tale posizione sembra aver pagato, soprattutto dato il sostegno degli altri partner mediterranei dell’Ue, visto che oggi la Germania ha ritirato il suo emendamento, dando di fatto il via libera al raggiungimento di un accordo in seno al Coreper.

Il vertice della Cpe di Granada sarà il secondo cui parteciperà Meloni, dopo quello del primo giugno scorso tenutosi a Bulboaca, in Moldova. Il formato della Cpe risponde all’esigenza di accrescere il raggio d’azione al di fuori dell’Ue, mantenendo comunque una cornice continentale unitaria, particolarmente preziosa anche a fronte dell’aggressione russa dell’Ucraina. Questa piattaforma offre ai capi di Stato e di governo un momento di dialogo informale, utile a favorire la coerenza delle rispettive politiche estere su temi di interesse comune, nonché la collaborazione in materia di economia, energia, sicurezza, connettività, giovani e cultura. La Cpe, come chiarito dalle conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2022, non intende sostituirsio sovrapporsi al processo di allargamento dell’Ue. I lavori prevedono, dopo una breve sessione inaugurale, lo svolgimento in contemporanea di più tavole rotonde la cui presidenza, perprassi, è assegnata ad uno Stato membro Ue e a un Paese non facente parte del blocco comunitario. Il giorno successivo si tornerà al più classico formato del Consiglio europeo, che riunisce i ventisette capi di Stato o di governo dei Paesi membri, nel corso del vertice informale organizzato dalla presidenza di turno spagnola.

Come da prassi, i Consigli europei informali sono tradizionalmente dedicati a discussioni preparatorie e strategiche di ampio respiro da trattarsi successivamente in modo più strutturato nelle successive riunioni formali che si tengono a Bruxelles: il prossimo vertice Ue di questo tipo si terrà il 26 e 27 ottobre. Tre le macro aeree di dibattito individuate dalla presidenza spagnola in vista della riunione di Granada figurano una riflessione sul lavoro fatto a Bruxelles a partire dalla pandemia Covid e dalla guerra in Ucraina e una valutazione delle sfide e lancio della discussione sulle priorità dell’Ue per i prossimi anni, in preparazione della prossima Agenda strategica Ue 2024-2029, da adottare formalmente dopo le prossime elezioni europee, indicativamente al Consiglio europeo di giugno del 2024. L’Italia ha chiesto, alla luce della situazione contingente, l’inserimento del tema migratorio nell’agenda dei lavori, una proposta accolta dalla presidenza spagnola e dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel che l’ha indicata, nella sua tradizionale lettera di invito ai leader europei, come la questione più pressante con cui si confronta l’Ue in questo momento. Entrando nel dettaglio, i temi principali che verranno affrontati durante la riunione del Consiglio informale sono l’attuazione dell’Agenda Strategica 2019-2024, cui seguirà una riflessione sulla nuova Agenda Strategica, con particolare riferimento a due grandi macro tematiche, ovvero il nesso fra allargamento e riforme e l’autonomia strategica aperta.

Successivamente si discuterà, come anticipato, di migrazioni, per poi concludere la discussione con un aggiornamento sulla situazione in Ucraina. La questione del nesso fra l’allargamento e la riforma interna dell’Ue è un tema centrale: non mancano le indiscrezioni sul fatto che il cancelliere tedesco Olaf Scholz voglia sfruttare il vertice della Comunità politica europea e il Consiglio europeo informale che si terranno a Granada per stabilire chiaramente un legame tra l’allargamento e la riforma dell’Ue, in modo da non ritrovarsi con un’Unione di fatto ingovernabile con 35 Paesi tutti in grado di porre il veto e bloccare la legiferazione comunitaria. In attesa che in autunno la Commissione europea presenti la sua relazione sui progressi compiuti dall’Ucraina e che a dicembre i leader dell’Ue decidano se avviare i negoziati di adesione con Kiev, la due giorni di Granada sarà un’occasione per i leader europei per “contarsi”. Secondo fonti dell’edizione europea di “Politico”, oltre a Scholz, anche il presidente francese Emmanuel Macron e diversi altri leader dell’Ue vorrebbero che venga stabilito un chiaro legame tra l’allargamento e la riforma dell’Ue prima dell’apertura dei negoziati di adesione. Di parere opposto, tuttavia, sarebbe la Lituania, che si porrebbe da capofila degli Stati baltici e di altri Paesi dell’Europa centro orientale. Questo fronte vorrebbe che si consentisse all’Ucraina di aderire rapidamente al blocco comunitario, prima che vengano prese delle decisioni su come riformare l’Ue.