EGITTO, OK DEL FMI MA L’INFLAZIONE RESTA ALTA

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 02/08/2024

Il Consiglio esecutivo del Fondo monetario internazionale (Fmi) ha completato la terza revisione dell’accordo Extended Fund Facility (Eff) concesso all’Egitto, dando il via libera alcuni giorni fa alle autorità del Cairo di attingere immediatamente a circa 820 milioni di dollari (pari a 618,1 milioni di diritti speciali di prelievo). L’accordo Eff di 46 mesi dell’Egitto è stato approvato il 16 dicembre 2022. Le condizioni macroeconomiche stanno iniziando a migliorare dall’approvazione della prima e seconda revisione del programma, fa sapere l’Fmi in una nota. Migliora, quindi la pagella dell’Egitto stilata dall’Fmi, mentre il governo continua a tagliare i sussidi e ad aumentare i prezzi di carburante e prezzi dei trasporti. Sul “miglioramento” hanno inciso anche gli investimenti dei Paesi del Golfo, tra cui spicca l’accordo con gli emiratini per lo sviluppo di Ras el Hikma, del valore di 35 miliardi di dollari.

A giugno l’inflazione si è attestata al 27,5 per cento, in calo rispetto ai mesi precedenti, ma ancora troppo elevata. Il governo punta a portarla al 15 per cento circa. Le pressioni inflazionistiche si stanno gradualmente attenuando, ha spiegato l’Fmi, le carenze di valuta estera sono state eliminate e gli obiettivi fiscali (inclusi quelli relativi alla spesa per grandi progetti infrastrutturali) sono stati raggiunti. Questi miglioramenti stanno iniziando ad avere un effetto positivo sulla fiducia degli investitori e del settore privato. Allo stesso tempo, il difficile ambiente regionale generato dal conflitto nella Striscia di Gaza e in Israele e dalle tensioni nel Mar Rosso, così come le sfide strutturali e di politica interna, richiedono la continua attuazione degli impegni del programma. Per l’Fmi, “mantenere un regime di cambio flessibile e un sistema di cambio estero liberalizzato sarà fondamentale per evitare un accumulo di squilibri esterni” in Egitto.

Allo stesso tempo, è necessario un approccio basato sui dati della Banca centrale per ridurre l’inflazione nel breve e nel lungo periodo. Gli sforzi di consolidamento fiscale in corso aiuteranno a porre il debito pubblico su un percorso discendente decisivo. Per garantire che le risorse siano ancora disponibili per soddisfare le esigenze di spesa primarie per aiutare le famiglie egiziane, anche in materia di salute e istruzione, sarà necessaria particolare attenzione per rafforzare la mobilitazione delle entrate interne e contenere i rischi fiscali del settore energetico. Sebbene vi siano stati progressi su alcune riforme strutturali critiche, sono necessari maggiori sforzi per implementare la State Ownership Policy (Sop), che include l’accelerazione del programma di disinvestimento, il perseguimento di riforme per semplificare le normative per creare nuove aziende, accelerare le pratiche di facilitazione del commercio e creare un ambiente che eviti pratiche di concorrenza sleale da parte delle aziende statali.

A partire da agosto, i prezzi dei biglietti della metropolitana e dei treni subiranno un aumento di una percentuale compresa tra il 17 e il 33,3 per cento, a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti nel Paese. Nelle scorse settimane, l’Egitto aveva aumentato i prezzi dei carburanti del 15 per cento in media. Le autorità egiziane hanno deciso di aumentare il prezzo di un biglietto per la categoria “9 fermate” da 6 sterline (0,12 dollari) a 8 sterline (0,16 dollari), e il prezzo di un biglietto per la categoria “10-16 fermate” a 10 sterline (0,21 dollari) invece che 8. Il prezzo del biglietto per 17-23 fermate è stato portato a 15 sterline (0,31 dollari) da 12 sterline (0,25 dollari), mentre quello per le stazioni superiori a 23 è stato portato a 20 sterline (0,41 dollari). Il prezzo del biglietto per i disabili passerà da 50 piastre a 5 sterline. Una fonte dell’Autorità ferroviaria citata dal quotidiano “Al Shorouk” ha preannunciato che i prezzi dei biglietti dei treni saranno aumentati del 25 per cento.

Il governo dell’Egitto punta a ridurre il tasso d’inflazione del 20 per cento entro la fine di quest’anno e del 10 per cento entro la fine del prossimo anno, come ha dichiarato il primo ministro egiziano, Mustafa Madbouly, durante una conferenza stampa tenuta ad El Alamein a fine luglio, annunciando che progressivamente saranno eliminati i sussidi destinati ai prodotti energetici. I sussidi per i prodotti petroliferi hanno superato i 100 miliardi di sterline (circa 2 miliardi di dollari) da luglio 2023 ad aprile 2024. Nei mesi scorsi, il governo ha aumentato il prezzo di una pagnotta di pane sovvenzionato del 300 per cento, il primo incremento negli ultimi tre decenni. Nel bilancio per il prossimo anno fiscale (2024/2025), l’Egitto ha aumentato del 5 per cento il valore dei sussidi per il pane e per i prodotti alimentari. Nel corso della conferenza stampa, il primo ministro ha annunciato che “il sistema d’importazione delle automobili per persone con disabilità sarà sospeso fino a quando non saranno effettuati controlli per assicurarsi che le auto raggiungano i loro beneficiari”.

Il primo ministro è intervenuto anche sulla crisi delle forniture di elettricità. “L’Egitto registra un consumo medio giornaliero di 38,5 gigawatt, che potrebbe portare a interruzioni di corrente in alcune aree”, ha dichiarato Madbouly, rassicurando sulle misure intraprese per il futuro. “La prossima estate avremo bisogno di 4 gigawatt per non avere problemi di elettricità. Aggiungeremo presto 2.650 megawatt e i restanti 1.350 megawatt arriveranno la prossima estate”, ha dichiarato Madbouly. Per cercare di soddisfare la domanda di energia, negli ultimi mesi il governo ha indetto alcune gare per l’acquisto di Gnl. Sulle casse dello Stato pesano, infine, le ridotte entrate dal transito lungo il Canale di Suez, diminuite del 23 per cento nell’anno fiscale 2023/2024.