Pubblicato da tgcom24.it – 16/03/2023
A Napoli due giorni di confronto sul ruolo del Sud quale hub manifatturiero ed energetico per l’Europa
Lʼoccasione da non perdere. Complici il quadro geopolitico internazionale e lʼutilizzo dei fondi del PNRR, per il Mezzogiorno si apre la concreta opportunità di essere la porta di ingresso del Mediterraneo in Europa. Con questo obiettivo apre il 17 e 18 marzo a Napoli Feuromed, il Festival Euromediterraneo dellʼEconomia, che per due giorni metterà a confronto governo, istituzioni europee, regioni del Mezzogiorno e i Paesi del bacino Mediterraneo.
Promosso dal Quotidiano del Sud-lʼAltra voce dellʼItalia, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e del Parlamento europeo, Feuromed intende raccogliere le sfide che lʼUnione Europea è stata costretta a fronteggiare negli ultimi tempi ‒ dal conflitto russo-ucraino alla guerra per le materie prime ‒ partendo proprio dal Mezzogiorno, che si propone oggi come importante hub energetico del continente.
Quattro i focus strategici su cui verterà la due giorni di incontri alla Sala dei Baroni del Maschio Angioino: transizione energetica, industria del mare, trasporti e politiche industriali dellʼenergia. Unʼoccasione appunto, perché è dalle crisi che nascono nuove opportunità. L’Italia ha il compito di non sciuparle, anzi può guidare i processi di approvvigionamento energetico dopo il forfait strategico del gas russo.
E proprio il Mezzogiorno del Belpaese si pone come candidato naturale di questo processo, in grado di sostenerne lo sviluppo in un’ottica di lungo periodo, attraendo capitali nazionali ed esteri, anche per la presenza di un capitale umano altamente formato ma spesso costretto a uscire fuori dal territorio per trovare le giuste opportunità di lavoro.
A Feuromed sono presenti società come: Terna, Eni, Enel, Iren, Acquedotto pugliese, Fincantieri, MSC. In dialogo con i goveratori delle regioni meridionali De Luca (Campania), Emiliano (Puglia), Occhiuto (Calabria) e Bardi (Basilicata) ci saranno fra gli altri i ministri Adolfo Urso alle Imprese, Antonio Tajani agli Esteri, Anna Maria Bernini allʼUniversità e Ricerca e Raffaele Fitto per gli Affari europei, ma anche il commissario europeo allʼEconomia Paolo Gentiloni, lʼex Presidente della Commissione UE Romano Prodi, gli e ministri Patrizio Bianchi e Pier Carlo Padoan.