Pubblicato da ildenaro.it – 17/03/2023
Parla per circa trentacinque minuti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso alla prima edizione del Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’Economia in programma fino a domani al Maschio Angioino di Napoli. Tocca tutti i temi più caldi del dibattito politico italiano, tracciando anche una sorta di bilancio di quanto accaduto in questi mesi, “in cui ho preferito stare in dicastero per disegnare alcuni aspetti di politica industriale, riservando poco tempo al territorio, cosa che farò dopo, quando dovremo raccontare ciò che abbiamo fatto”. Un intervento a braccio, con pochi punti annotati su carta, declinati con convinzione e ad un ritmo serrato. Mare e spazio, Ponte sullo Stretto, dipendenza russa, ruolo del Mezzogiorno, green e digitale, politica industriale comune con Francia e Germania, crisi industriali, ricostruzione in Ucraina, agenda di governo 2023, asse con Usa contro Cina, voto in Ue e G7 i temi macro.
Il Ponte sullo Stretto
“Il Ponte sullo Stretto è un segno dei tempi. Finalmente, nel momento giusto, quando l’Europa dovrà necessariamente orientare tutta se stessa nei confronti del Mediterraneo e dell’Africa, dopo che purtroppo l’invasione russa in Ucraina e quello che ne ha conseguito ha creato un’altra cortina di ferro”, dice Urso. “L’Europa – prosegue – che negli ultimi 30 anni era cresciuta e aveva attenzionato l’oriente, già oggi deve orientarsi nei confronti del Sud, del Mediterraneo, dell’Africa. Il ponte sullo Stretto è un simbolo di questa svolta, di questa rinascita europea. Cosa significherà sul fronte lavoro? Decine di migliaia di posti di lavoro diretti, ma soprattutto significa in qualche misura anche la rinascita della siderurgia e dell’acciaieria italiana. Per questo stiamo realizzando un piano siderurgico nazionale che parte dai fabbisogni del paese, mi riferisco a quelli della cantieristica, della nautica, dell’automotive, l’elettrodomestico, ovviamente il settore delle costruzione, e il ponte è un altro esempio eclatante”.
Fisco, con riforma anche riorganizzazione incentivi imprese
“L’approvazione del disegno di legge delega per la riforma fiscale che segue di poche settimane il disegno di legge delega sulla riforma degli incentivi. Sono come due binari di una politica industriale che ovviamente si deve avvalere anche di una politica fiscale per l’industria”. Se ne dice certo il ministro delle Imprese Adolfo Urso. “Queste due riforme – ha detto Urso – che passeranno in Parlamento e poi saranno attuate con i vari decreti attuativi, procederanno insieme perché delineeranno la nuova politica fiscale e industriale del nostro Paese che sia da stimolo e sostegno alle imprese produttive. In questo momento, e forse sono già cresciuti da quando abbiamo fatto il censimento, ci sono quasi 2000 diversi incentivi nel nostro Paese, 229 incentivi di carattere nazionale e 1757 incentivi di carattere regionale tra loro difformi. Una giungla in cui le piccole e medie imprese devono orientarsi senza capire bene quali siano i sentieri o senza conoscerli affatto. Noi abbiamo fatto questa delega per quanto riguarda la riforma degli incentivi perché la nostra intenzione è quella di sfoltire e disboscare questa giungla, razionalizzare ed omogeneizzare gli incentivi anche con le regioni in modo che ci siano pochi e chiari sentieri. Questo va coniugato con la riforma fiscale che anch’essa interviene ad esempio per quanto riguarda la decontribuzione o per quanto riguarda il taglio dell’Iras sugli investimenti che poi vengono realizzati all’interno dell’impresa”. “I due binari delle riforme procedono insieme – ha ribadito – e saranno completati nell’arco dei prossimi mesi. Questo disegnerà la politica industriale del nostro Paese. È importante che lo si faccia nel 2023 insieme ad una nuova e diversa politica industriale europea su cui l’Europa ci deve ascoltare”.
Ue, con Europa sarà tutto più facile dopo voto 2024
“Il prossimo anno si vota nel Parlamento Europeo e la nostra leader, Giorgia Meloni, guida il partito conservatore. E dal 2024 tutto sarà più facile perché voteranno i cittadini europei e noi siamo molto fiduciosi sul fatto che la nuova commissione europea sia molto più in sintonia con le esigenze e con la realtà. In più l’Italia guiderà il G7”. E’ l’auspicio espresso dal ministro delle imprese Urso a Napoli. “Noi abbiamo svegliato l’Europa che sembrava attonita – ha ricordato il ministro – inconsapevolmente imboccando un tunnel che non aveva uscita. Noi l’abbiamo svegliata con forza e determinazione bloccando il dossier sui veicoli leggeri ed ora facendo comprendere che tutti questi regolamenti e direttive europee che hanno comunque impatto sui sistemi produttivi e quindi sul sistema sociale europeo vanno esaminati insieme. Parlo dei regolamenti sul packaging, sulle microplastiche, sulle acque reflue, sugli allevamenti dei bovini, sull’automotive, vanno analizzati per quello che sono in una sana politica industriale europea per rispondere insieme con un industria competitiva e sostenibile alla grande sfida asiatica, quindi in sintonia con quello che gli Stati Uniti hanno messo in campo, sia in termini di risorse finanziare, quasi 2000 miliardi di dollari in pochi mesi, in termini anche di legislazione nazionale per favorire la produzione nel Continente”. “Dobbiamo fare altrettanto e in fretta – ha concluso il ministro – poi nel 2024 tutto sarà più facile perché si vota”.