GAZA, L’ONU APPROVA UN CESSATE IL FUOCO ISRAELE ANNULLA LA VISITA A WASHINGTON

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 26/03/2024

Tra le richieste, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas e una maggiore protezione dei civili nella Striscia

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato ieri per la prima volta una risoluzione per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza, mentre nella Striscia proseguono le operazioni militari di Israele. Nella risoluzione viene richiesto: un cessate il fuoco immediato per l’intera durata del mese sacro dei musulmani, il Ramadan, che terminerà tra due settimane; il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi ancora in mano al movimento islamista palestinese Hamas a Gaza; il rafforzamento della protezione dei civili nell’intera Striscia; e un maggiore accesso di assistenza umanitaria nell’enclave palestinese.

Dopo quattro tentativi falliti, il testo, sostenuto da 14 Paesi (Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Algeria, Ecuador, Guyana, Giappone, Malta, Mozambico, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Svizzera), è passato dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di astenersi e non esercitare il proprio diritto di veto.

Dopo l’adozione della risoluzione, il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha annullato la visita di una delegazione di alto livello del suo Paese a Washington, inizialmente prevista per questa settimana, che si sarebbe concentrata sulla discussione di “soluzioni alternative” a un’invasione a Rafah, la città più a sud della Striscia di Gaza, dove si trovano circa 1,5 milioni di palestinesi sfollati. In precedenza, il premier israeliano aveva già minacciato di annullare la visita se gli Usa non avessero posto il veto alla risoluzione. Per tre volte gli Stati Uniti avevano bloccato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza sulla guerra a Gaza, astenendosi in altre due occasioni. Russia e Cina, da parte loro, avevano posto il veto su due progetti di risoluzione degli Stati Uniti sul conflitto – il primo a ottobre 2023 e il secondo venerdì scorso, 22 marzo.

Dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza fino alla fine del Ramadan, l’ufficio del primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che la posizione statunitense danneggia lo sforzo bellico di Israele e dà speranza a Hamas.

Da parte sua, la rappresentante degli Usa all’Onu, l’ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield, ha motivato il voto della sua delegazione, dichiarando che la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco a Gaza ha “ignorato diversi punti cruciali, prima fra tutti una chiara condanna a Hamas” per l’attacco sferrato il 7 ottobre scorso contro Israele.

Durante un briefing con la stampa, il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha spiegato che il via libera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite alla risoluzione non rappresenta un cambiamento nella politica di Washington nei confronti di Israele e nei confronti del conflitto. Tuttavia, commentando la decisione del governo israeliano di annullare la visita di una delegazione di alto livello a Washington, il funzionario ha spiegato che le autorità statunitensi sono “molto deluse”. “Attendeva – mo questa visita con ansia, ma è una decisione di Israele”, ha detto Kirby, aggiungendo: “Non riteniamo che una operazione militare a Rafah sia un approccio corretto: se non ci sarà una visita continueremo ad avere contatti con Israele”.

Hamas ha intanto accolto con favore l’approvazione della risoluzione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sottolineando la necessità di raggiungere un cessate il fuoco permanente che porti al ritiro di tutti i militari israeliani da Gaza e al ritorno degli sfollati alle proprie case. In un comunicato, il movimento islamista ha inoltre chiesto al Consiglio di sicurezza di fare pressione su Israele affinché rispetti il cessate il fuoco e “fermi la guerra di sterminio e la pulizia etnica contro il nostro popolo”. “Sottolineiamo la nostra disponibilità a impegnarci in un immediato processo di scambio di prigionieri che porti al rilascio dei detenuti di entrambe le parti”, ha affermato Hamas, evidenziando “l’importanza della libertà di movimento dei cittadini e dell’ingresso di tutti i bisogni umanitari per la popolazione in tutte le aree della Striscia di Gaza”. Infine, il gruppo islamista ha dichiarato di apprezzare “gli sforzi dei nostri fratelli in Algeria e dei Paesi del Consiglio di sicurezza che stanno lavorando per fermare l’aggressione sionista (di Israele) e la guerra di sterminio”.

Subito dopo l’approvazione della risoluzione, sono arrivate le reazioni internazionali. Commentando l’esito del voto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha auspicato il raggiungimento di un cessate il fuoco che porti alla liberazione degli ostaggi israeliani: “Ci fa bene sperare la risoluzione votata all’Onu. E’ un primo passo in avanti ma mi auguro che le trattative per la liberazione degli ostaggi vadano avanti”, ha detto Tajani, auspicando che si arrivi alla pace “e alla nascita di due Stati”, uno israeliano e uno palestinese. Da parte sua, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore l’adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiede un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha annunciato la stessa von der Leyen in un messaggio pubblicato su X.