Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/03/2024
L’esercito israeliano ammette: siamo stati travolti dalla calca , abbiamo sparato noi sulla folla
Gli oltre 100 palestinesi morti nel nord della Striscia di Gaza mentre erano in fila per ricevere gli aiuti umanitari rischiano di far deragliare i faticosi negoziati in corso tra Israele e il movimento islamista Hamas, con la mediazione di Stati Uniti, Qatar ed Egitto, per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. I contorni della vicenda sono poco chiari. Da un lato le autorità palestinesi accusano i militari israeliani di aver ucciso 112 persone e averne ferite oltre 800 con colpi di arma da fuoco. Dall’altro, le Forze di difesa israeliane (Idf) ammettono di aver sparato alle gambe di una decina di persone dove venivano consegnati gli aiuti e le autorità israeliane sostengono che la gran parte delle vittime sia stata travolta dai camion. Quel che è certo, al momento, è che i colloqui in corso ormai da settimane per il rilascio degli ostaggi e per il cessate il fuoco prima dell’inizio del mese di Ramadan (intorno al 10 marzo), il periodo in cui i musulmani digiunano dall’alba al tramonto, potrebbero subire una battuta d’arresto.
Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, è salito a 112 morti e 800 feriti il bilancio dell’incidente avvenuto Al Rashid Street, a ovest di Gaza City, mentre venivano consegnati gli aiuti umanitari. “Wafa” riporta che i militari israeliani di stanza a ovest di Gaza City, “hanno sparato contro migliaia di persone che aspettavano l’arrivo di camion carichi di aiuti umanitari, provocando la morte e il ferimento di centinaia di persone”. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), da un’indagine preliminare sull’incidente 30 camion di aiuti sono entrati nella Striscia la mattina presto attraverso il valico di Kerem Shalom, dirigendosi verso nord. Quando il convoglio di camion è giunto a Gaza City, proseguono le Idf, è stato attaccato da una folla di residenti, e decine di loro sono stati uccisi e schiacciati. Secondo l’esercito israeliano, i camion hanno proseguito verso il nord di Gaza e al loro arrivo nel quartiere di Rimal, sono pervenute segnalazioni di uomini armati che hanno colpito i camion e li hanno saccheggiati. A questo punto, secondo l’esercito, parte della folla ha iniziato ad avvicinarsi ai militari che stavano mettendo in sicurezza il convoglio. A quel punto, proseguono le Idf, i militari hanno risposto sparando in aria da una distanza di decine di metri e poi hanno sparato alle gambe di chi continuava ad avvicinarsi.
In un intervento a “Sky News”, un portavoce del governo israeliano, Avi Hyman, ha attribuito la maggior parte delle vittime ai camion piombati sulla folla, mentre solo una piccola parte degli oltre 100 morti sarebbe stato causato dal fuoco israeliano. “A un certo punto i camion sono stati assaltati dalla folla e gli autisti, civili di Gaza, li hanno accesi guidandoli contro le persone, travolgendoli e uccidendone a decine”, secondo il resoconto di Hyman. Il movimento islamista palestinese Hamas ha definito i fatti “un massacro a sangue freddo”, accusando le Forze di difesa israeliane (Idf) di aver sparato contro le persone si erano radunate in Al Rashid Street, dove erano in arrivo camion umanitari che trasportavano farina. Le immagini riprese dai droni israeliani e pubblicate dalle Idf mostrano centinaia palestinesi che sciamano verso il convoglio con gli aiuti. Numerose persone hanno circondato i camion e, di conseguenza, decine di persone sono state uccise e ferite nella calca”, affermano le Idf. Testimoni oculari citati da “Al Jazeera” riferiscono che i militari israeliani “ci hanno sparato addosso”.
Il rischio che deraglino i negoziati in corso è stato espresso in modo netto anche dal presidente Usa, Joe Biden, parlando ai giornalisti prima di partire per il Texas. “Non sappiamo ancora cosa sia accaduto, ma so che complicherà i negoziati per una nuova pausa umanitaria”, ha detto. Dopo i fatti avvenuti a Gaza, non a caso Biden ha sentito telefonicamente i vertici degli altri paesi mediatori: Egitto e Qatar. Secondo quanto riferito dal portavoce della presidenza egiziana, Ahmed Fahmy, il capo dello Stato egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha messo in guardia sul rischio di un’escalation militare e ha evidenziato la condanna del Cairo agli attacchi che prendono di mira “civili indifesi” in violazione del diritto internazionale. Da parte sua, secondo la presidenza del Cairo, Biden ha apprezzato gli sforzi congiunti per promuovere la tregua a Gaza, spiegando che in questo momento rappresentano una priorità per ripristinare la stabilità nella regione del Medio Oriente. Il presidente statunitense ha inoltre espresso apprezzamento per i continui sforzi egiziani e per la leadership “fondamentale” del Cairo nell’ambito della fornitura di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza attraverso il porto di Rafah. Nel corso del colloquio telefonico, Al Sisi e Biden hanno concordato di continuare le consultazioni nel quadro del tentativo di ripristinare la pace e sicurezza nella regione mediorientale, sottolineando la forza del partenariato strategico tra i due Paesi. Secondo i resoconti dei media, la perplessità sul proseguimento dei negoziati è stata espressa da Biden anche durante il colloquio telefonico con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani.
Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha definito i fatti “un incidente molto serio”, sottolineando “l’importanza di espandere e sostenere il flusso degli aiuti” anche “attraverso un potenziale cessate il fuoco temporaneo”. “Piangiamo la perdita di vite innocenti e riconosciamo la disperata situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi stanno solo cercando di nutrire le proprie famiglie. Questo sottolinea l’importanza di espandere e sostenere il flusso dell’assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso un potenziale cessate il fuoco temporaneo. Lavoriamo giorno e notte per arrivare a quel risultato”, si legge nella dichiarazione. Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha dichiarato oggi che “le tragiche morti a Gaza richiedono un immediato cessate il fuoco per favorire più aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e la protezione dei civili”. In un messaggio su X (ex Twitter), il titolare della Farnesina ha chiesto “con forza ad Israele di tutelare la popolazione a Gaza e di accertare, con rigore, fatti e responsabilità”. Da parte sua, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato: “Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. La telefonata, riferisce una nota, si è incentrata sulle trattative per una nuova pausa umanitaria nella Striscia di Gaza, funzionale alla liberazione degli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas e al rafforzamento degli aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese.