Pubblicato da – ilmattino.it – 21/04/2024
La scommessa vinta su Pompei: «È stabilmente visitata con 20mila presenze, ha superato il degrado di qualche anno fa»
«In Campania sono attivi a vario titolo 800 milioni di investimenti diretti del ministero della Cultura». Lo dice Gennaro Sangiuliano intervenendo in videoconferenza all’ultima giornata del Feuromed, il festival euromediterraneo dell’economia che si è concluso ieri dopo tre giorni al centro congressi dell’Università Federico II. L’esponente del governo Meloni non si lascia sfuggire l’opportunità di rivendicare la programmazione messa in piedi per la sua regione di nascita, e in particolare per Napoli, da quando si è insediato come ministro della Cultura. Lo fa nello stesso giorno in cui il presidente della Regione Vincenzo De Luca, con cui c’è una rivalità non celata da entrambe le parti, compie un’operazione simile ricordando il miliardo di investimenti di Palazzo Santa Lucia per il capoluogo. Non è un caso, invece, che Sangiuliano sottolinei «i rapporti eccellenti con il sindaco Gaetano Manfredi», proprio mentre le relazioni tra Palazzo San Giacomo e Palazzo Santa Lucia vivano un momento di grande freddo.
I progetti
Partiamo dai progetti. Gli 800 milioni contati da Sangiuliano arrivano da diverse fonti: «Non solo i fondi del Pnnr, anche i fondi del Piano nazionale complementare, i fondi per lo spettacolo, per il teatro e per la musica dal vivo. Sono finanziamenti molto concreti che stiamo cercando di spendere con onestà ed efficienza». Il ministro entra nel merito. Nell’evidenziare i rapporti «eccellenti» con Gaetano Manfredi, l’ex direttore del Tg2 ricorda in particolare «l’intervento per il Maschio Angioino» concordato con il Comune. Sul piatto ci sono 18 milioni per mettere a posto Castel Nuovo. Mentre sono 115 i milioni investiti per il grande progetto sull’Albergo dei
Poveri. «Sarà la più grande infrastruttura culturale d’Europa, dove ospiteremo il raddoppio del Mann, una parte la daremo alla Federico II per realizzare scuole di eccellenza e un’altra diventerà una public library. I lavori sono già iniziati, il cantiere è aperto e dovremmo concludere tutto entro il 2026». Tra gli interventi citati da Sangiuliano c’è anche Capodimonte. E sul Real Bosco, il ministro tende a soffermarsi, forse anche per rispondere con i progetti che ha in mente il ministero alle polemiche di queste settimane su Eike Schmidt, nominato a dicembre scorso direttore del Real Bosco e già in aspettativa per candidarsi sindaco di Firenze con il centrodestra: «A Capodimonte – ricorda il ministro – è attivo un finanziamento di 40 milioni di euro per l’efficientamento energetico. Si stanno sostituendo le vecchie tegole con tegole fotovoltaiche e quando l’intervento sarà completo avremo il 90% di energia autoprodotta».
Il modello Pompei
Ma non solo Napoli città. Sangiuliano si è soffermato a lungo anche su Pompei: «Ormai è stabilmente al di sopra dei 20mila visitatori e non è più quella del degrado di qualche anno fa. Il Grande progetto Pompei ha funzionato e ho rifinanziato nell’ultima legge di bilancio nuovi scavi. Il direttore del Parco, che non ho nominato io ma che stimo molto, ha detto che in questo momento a Pompei sono attivi più scavi di quanti ce ne siano stati negli ultimi 20-30 anni e i risultati li vediamo perché non c’è settimana in cui non emerga qualcosa di significativo e importante». Dichiarazioni che arrivano proprio nel giorno in cui viene annunciato il progetto di monitoraggio per 13mila ambienti che compongono la città antica. L’obiettivo è evitare che in futuro si torni nuovamente a situazioni emergenziali ed alla necessità di grandi interventi straordinari. «La chiave di successo è la manutenzione programmata, ovvero una cura costante del vasto patrimonio in tutti i suoi dettagli. Ma per fare questo, bisogna prima di tutto avere un quadro preciso e aggiornato di cosa sta accadendo nei 13mila ambienti del sito», le parole del direttore Gabriel Zuchtriegel.
Il ruolo di Napoli capitale
Tornando all’intervento di Sangiuliano al Feuromed, avvenuto in collegamento video perché il ministro era impegnato alla Biennale di Venezia, l’ex direttore del Tg 2 si è soffermato anche sul ruolo di Napoli e del Mediterraneo: «Sono a Venezia per la Biennale e Venezia è un’altra capitale, come lo è certamente Napoli. La ricchezza della nostra nazione è avere tante capitali, cioè tante città che, per la loro storia, per il loro essere, per il loro Dna, si propongono come capitali. Napoli è la capitale del Mediterraneo e la sua forza è essere al centro del mare, com’è la forza dell’Italia».