Il presidente Mattarella in Portogallo per il vertice di Arraiolos

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 05/10/2023

Ucraina, immigrazione e futuro comunitario al centro dei colloqui dei 16 capi di Stato

Da Malta al Portogallo. Dalla questione energetica al futuro dell’Unione europea. Con la guerra in Ucraina sempre in primo piano. Tornano a riunirsi oggi e domani ad Oporto i sedici capi di Stato non esecutivi delle democrazie parlamentari della Ue appartenenti al Gruppo Arraiolos che, con cadenza annuale, si ritrovano per fare il punto sulle grandi questioni sul tavolo della casa comune europea e verificare lo stato di integrazione fra Paesi. Un’occasione molto cara al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per discutere, confrontarsi, ma anche indicare una linea di principio a cui i singoli governi nazionali non possono non prestare orecchio. Se un anno fa, a Malta, la scena è stata presa dalla crisi energetica e della risposta dell’Unione allo stop delle forniture di gas, la riunione di quest’anno sarà incentrata sul futuro dell’Ue, con le elezioni comunitarie alle porte e la difficile discussione sulle regole di bilancio e la questione migranti. Temi trattati di recente del presidente Mattarella, che aveva auspicato si trovasse un accordo, entro l’anno, per un bilancio europeo “ambizioso” capace di affrontare le sfide fondamentali, come la transizione ecologica e digitale.

Partendo dalla necessità di regole rigorose ma non ottuse e cieche, che tengano conto del contesto attuale e delle sfide che l’Ue si trova davanti, a cominciare dal rallentamento dell’economia cinese e dalle conseguenze della guerra in Ucraina. E sarà proprio il conflitto in Ucraina l’altro tema al centro delle riunioni, cui potrebbero aggiungersi alcuni incontri bilaterali, come già avvenuto a Malta lo scorso anno. La riunione, infatti, cade proprio a pochi giorni dal Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, tenutosi a Kiev, e da quanti avvenuto negli Stati Uniti, dove il Congresso ha approvato in extremis la legge per evitare lo shutdown (lo stop alle attività amministrative) senza prevedere ulteriori fondi per sostenere Kiev. Fra l’altro, fra i capi di Stato del gruppo c’è anche Zuzana Caputova, presidente della Repubblica di Slovacchia. In questo Paese, pochi giorni fa, il candidato considerato più vicino alla Russia, Roberto Fico, ha vinto di misura le elezioni ed ha già lasciato intendere di voler sospendere l’invio di armi in Ucraina. Tutte questioni di cui i partecipanti al Gruppo Arraiolos discuteranno durante i due panel di lavoro previsti: il primo ristretto, dal titolo “L’Unione europea e la situazione in Ucraina” e il secondo su “La strada verso le prossime elezioni del Parlamento europeo e altre sfide dell’Unione europea”.

Il Gruppo, deve il proprio nome alla cittadina di Arraiolos nell’entroterra portoghese dove il 18 ottobre 2003, i capi di Stato delle prime sei nazioni partecipanti, Finlandia, Germania, Lettonia, Polonia, Portogallo e Ungheria si riunirono, su invito dell’allora presidente portoghese Jorge Sampaio, per discutere delle principali problematiche europee. Ad oggi fanno parte del gruppo, i capi di Stato di Italia, Bulgaria, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Croazia, Lettonia, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Finlandia, e Slovacchia. L’Italia fa parte dell’associazione dal 2006 e ha ospitato i capi di Stato del Gruppo Arraiolos a Napoli nel 2009 e al Palazzo del Quirinale nel 2021.