ITALIA-ALBANIA, L’OBIETTIVO È AVERE RELAZIONI PIÙ STRETTE

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 28-09-2023

Energia, infrastrutture e agroalimentare sono stati i temi principali su cui si è sviluppata la seconda riunione a livello politico del Comitato economico congiunto tra Italia e Albania, presieduta oggi alla Farnesina dal vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e dal capo del governo di Tirana Edi Rama. In un punto stampa al termine dell’incontro, le parti hanno evidenziato le eccellenti relazioni tra i due Paesi, il cui emblema è l’interscambio commerciale, che lo scorso anno ha registrato una crescita del 16 per cento superando i 3,3 miliardi di euro.

“L’Albania è un partner strategico e i Balcani occidentali sono una priorità della politica estera italiana”, ha detto Tajani, sotto- lineando il sostegno del governo all’ingresso nell’Unione europea dei Paesi della regione balcanica occidentale. “Ci auguriamo che l’allargamento possa accadere prima del 2030. L’impegno italiano proseguirà anche nell’ambito del gruppo di lavoro degli Amici dei Balcani occidentali”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, in riferimento all’iniziativa finalizzata a intraprendere azioni risolute per l’integrazione europea.

Per quanto riguarda i legami con l’Albania, Tajani ha ricorda- to che sono “antichi” e anche per questo l’Italia “vuole contribuire alla crescita” del Paese. La riunione di oggi, ha spiegato il ministro degli Esteri, “è stata molto positiva e proficua, e ha fatto compiere passi avanti nelle relazioni già ottime”. “A tutte le azioni politiche seguiranno poi tavoli tecnici”, ha assicurato Tajani. Il primo ministro albanese, che ha poi incontrato nel pomeriggio anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha ringraziato il governo per l’attenzione mostrata all’approfondi- mento dei rapporti bilaterali e allo sviluppo degli “enormi potenziali” presenti in tutti i campi della cooperazione. “L’italiano è la seconda lingua degli albanesi e la lingua politica è la stessa, perché abbiamo praticamente le stesse posizioni su tutto. Ci fa piacere che l’Italia sia il nostro più fidato avvocato a livello europeo, la voce più consistente a Bruxelles per sostenere l’Albania e i Balcani occidentali nel percorso europeo”, ha dichiarato Rama.

La riunione del Comitato economico congiunto bilaterale è stata un’occasione per confermare il coinvolgimento di grandi attori italiani nello sviluppo di collaborazioni concrete con l’Albania, tra cui Ferrovie dello Stato, Terna, Fincantieri, Leonardo, Ita Airways e Cassa depositi e prestiti. Nell’ambito degli investimenti, “l’Italia è pronta a fare sempre di più per rafforzare la sua presenza”, ha detto Tajani. Rama, da parte sua, ha osservato che Italia e Albania “hanno molti obiettivi strategici in comune”. “Abbiamo toccato il tema dell’interconnessione tra Italia e Albania e più ampiamente si è parlato del panorama dello sviluppo elettrico del Paese. Alla fine di questa decade saremo esportatori di energia ed è nell’interesse dell’Italia partecipare a questo sviluppo”, ha spiegato il premier albanese.

Nel corso della riunione, ha aggiunto Rama, le delegazioni dei due Paesi hanno anche discusso del Corridoio 8 e dei progetti ferroviari. Come ha ricordato il premier albanese, “l’Italia è coinvolta nella costruzione della ferrovia Tirana-Durazzo”.

Ma il consolidamento delle relazioni tra i due Paesi passa anche per l’agroalimentare, per cui è stato “avviato lo sviluppo di un grande potenziale”. “Solo nell’ultimo anno, quindi fino ad agosto, l’export dell’olio d’oliva dell’Albania è cresciuto di 50 volte. L’Italia è un produttore eccellente di questo prodotto, ma è anche un Paese importatore. Ci troviamo nello stesso parallelo della Puglia e questo facilita gli scambi”, ha affermato Rama. Durante il punto stampa alla Farnesina, Rama e Tajani hanno sottolineato la buona collaborazione tra Roma e Tirana anche nell’ambito dell’immigrazione irregolare e della lotta alla criminalità. Attraverso l’operato della Guardia di finanza, “l’Italia sta lavorando molto bene con le forze dell’ordine dell’Albania”, ha spiegato Tajani, aggiungendo che è necessario “combattere i trafficanti di esseri umani, che sono poi anche quelli di droga e armi”.

Proprio sulla questione migratoria, tra i due Paesi “c’è grande voglia di lavorare insieme”. “La rotta dei Balcani deve essere tenuta sotto controllo. All’Onu abbiamo posto sul tavolo il tema dell’immigrazione, che è una questione di ordine pubblico ma soprattutto strategica. Ci sono una serie di cause che spingono centinaia di migliaia di persone ad andare verso il nord del mondo passando per la rotta balcanica e mediterranea. Un problema di così vasta portata non si può risolvere da soli”, ha affermato Tajani. Sia l’Italia che l’Albania restano poi impegnate a promuovere la pace e il dialogo tra Kosovo e Serbia. Tajani ha detto di aver sentito sia il premier kosovaro Albin Kurti che il presidente serbo Aleksandar Vucic, evidenziando che “l’Italia, per la sua capacità di dialogare con tutti, può continuare a svolgere un ruolo per portare la pace in un territorio molto complicato”. Tajani ha osservato che il lavoro dei militari italiani “è apprezzato da tutti” e che il Paese è “pronto a valutare di rafforzare il dispositivo Kfor”. “Faremo tutto ciò che possiamo affinché il dialogo riprenda. La violenza porta violenza e il dialogo porta al dialogo”, ha aggiunto il ministro, in riferimento a quanto avvenuto domenica scorsa a Banjska, nel nord del Kosovo, dove un gruppo armato di persone di etnia serba ha ucciso un agente di polizia kosovaro in uno scontro a fuoco in cui hanno perso la vita anche quattro degli aggressori.
Secondo Rama, i giorni di lutto annunciati da Belgrado per i membri del gruppo armato eliminati dalle forze di sicurezza del Kosovo sono il peggior segnale che la Serbia potesse inviare alla regione e alla comunità euroatlantica. Il premier albanese ha sottolineato la necessità di un “giusto giudizio” sull’attuale situazione tra Pristina e Belgrado da parte dell’Unione europea. A questo proposito, il capo del governo di Tirana ha spiegato che l’Albania non sostiene la dichiarazione firmata recentemente dall’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, sul dialogo tra Kosovo e Serbia.

Secondo Rama, le posi- zioni contenute nel documento “non sono adatte alla situazione attuale e finché non ci sarà una seconda dichiarazione dall’Ue, Tirana non si allineerà”. La riunione del Comitato economico congiunto tra Italia e Albania ha così permesso un confronto non solo sui piani di sviluppo della cooperazione bilaterale, ma anche sui temi di più stretta attualità. Oltre a Tajani, hanno partecipato all’incontro anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Tullio Ferrante. Per la parte albanese invece, oltre a Rama, erano presenti anche la ministra per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Anila Denaj, la ministra dell’Economia Ervin Mete, la ministra di Stato per le Imprese Delina Ibrahimaj e il ministro degli Esteri Igli Hasani.