ITALIA-FRANCIA, COOPERAZIONE SUI DOSSIER STRATEGICI

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/11/2023

IL MINISTRO TAJANI INCONTRA L’OMOLOGA FRANCESE

Una cooperazione a tutto campo, dalla crisi in Medio Oriente che vede una posizione condivisa a questioni di carattere squisitamente bilaterale come la mobilità e le grandi opere infrastrutturali. Tutto questo è stato discusso dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e dall’omologa di Parigi, Catherine Colonna, nel corso della prima riunione del Comitato di cooperazione frontaliera italo-francese tenuta a Torino. Il Comitato di cooperazione è un organismo istituito dal Trattato del Quirinale, che come ha anticipato oggi Colonna vedrà nei prossimi mesi una seconda tappa in Francia. La riunione è stata ospitata dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in collaborazione con il sindaco della città di Torino, Stefano Lo Russo, e ha visto la partecipazione di rappresentanti degli enti territoriali, di parlamentari e di organismi di cooperazione transfrontaliera, oltre che delle amministrazioni centrali. Inevitabile, nel corso dei colloqui tra Tajani e Colonna, è stato dare una posizione di rilievo al- le questioni internazionali attuali. “Lavoreremo per far uscire i nostri cittadini dalla striscia di Gaza nel modo più rapido possibile, per garantire la loro incolumità”, ha affermato Tajani in un punto stampa con Colonna. “Sul Medio Oriente abbiamo un’idea comune. Lavoreremo insieme per cercare di aiutare la popolazione civile di Gaza”, ha precisato ancora Tajani.

Il ministro ha poi scritto a questo proposito su X che la priorità immediata, italiana e francese, “è quella degli aiuti e di garantire accesso umanitario a Gaza. Lavoriamo per evitare una regionalizzazione del conflitto”. Su questo tema la ministra francese Colonna ha osservato che Israele “ha diritto a difendersi” ma nel rispetto del diritto di guerra e internazionale. “E’ necessario lavorare ad una soluzione politica a due Stati. Lavoreremo inoltre per soste- nere i nostri cittadini nella striscia di Gaza per farli uscire nel più breve tempo possibile”, ha concluso Colonna. Al termine dell’incontro con Colonna, in un secondo punto stampa, c’è stato tempo per Tajani anche per una replica alle accuse mosse dall’ex ministro della Sanità di Hamas e attuale capo del Consiglio per le relazioni internazionali dell’organizzazione a Gaza, Basem Naim. Secondo Naim la posizione del governo di Roma sul rinnovato conflitto israelo-palestinese avrebbe trasformato l’Italia “in una delle parti dell’aggressione” contro il popolo palestinese. “Noi aggressori dei palestinesi? E’ falso. Noi stiamo aiutando il popolo palestinese visto il materiale (umanitario) che sta arrivando e stiamo insistendo con Israele perché sia risparmiato il popolo palestinese. Noi siamo contro Hamas che è un’organizzazione terroristica e criminale”, ha replicato Tajani. Sempre sul tema del Medio Oriente, il ministro ha detto che Hezbollah non può parlare per conto del Libano. “I lanci di missili credo siano stati solo un modo di solidarizzare con Hamas e non per lanciare una vera e propria offensiva militare. Io mi auguro che questo non accada, l’Unifil con le truppe italiane lavori per la pace”, ha detto Tajani.

Altri temi di largo respiro come il Sahel e i flussi migratori sono stati affrontati nel corso dell’incontro fra i due ministri di Italia e Francia, per poi lasciare spazio a questioni geograficamente più prossime, come quella dei lavori alla galleria del Monte Bianco, che per Natale “resterà aperta” come ha fatto sapere Tajani. “Nonostante il problema della frana del Frejus vogliamo far sì che l’interscambio gomma e ferro possa aumentare tra Italia e Francia, e per questo è stato deciso che durante la stagione natalizia il traforo del Bianco rimarrà aperto”, ha dichiarato il ministro aggiungendo che “continueremo a confrontarci sulle questioni. Incontri come quello odierno sono centrali per avviare una più stretta collaborazione tra i nostri Paesi anche su questi temi”. Tra i temi in agenda si contavano quelli della mobilità e dei collegamenti dei territori, anche attraverso la valorizzazione delle grandi opere infrastrutturali come il traforo del Monte Bianco, il Frejus, la Torino Lione, e i temi della cooperazione in materia di gestione dei rischi naturali, della protezione del patrimonio naturale e della promozione dello sviluppo sostenibile. Particolare attenzione è stata poi dedicata alla formazione dei giovani, alla promozione del bilinguismo e agli scambi giovanili. Colonna ha fatto notare che Francia e Italia hanno lavorato molto in questi ultimi anni per rafforzare la collaborazione.

“Sono sempre felice di tornare in Italia. E sono onorata di essere oggi a Torino. Mentre tra qualche mese ci ritroveremo in Francia, tra 6 mesi avremo il piacere di ospitarvi a Parigi”, ha concluso la ministra. Sempre riguardo alle infrastrutture portanti del perimetro transfrontaliero, Tajani ha risposto ai giornalisti, a conclusione della riunione, in merito al Frejus, dichiarando che “non abbiamo avuto una data sulla sua liberazione, ma speriamo avvenga al più presto”. Il titolare della Farnesina ha aggiunto di non ritenere che “dall’altra parte non ci sia sensibilità. Penso sia di interesse generale. Possono esserci delle visioni diverse sul trasporto su ferro e gomma, per noi devono procedere di pari passo. Il tema per oggi è rimasto su questioni generiche, ma speriamo in una velocizzazione da parte della Francia”. Sui trasporti attraverso il Monte Bianco, inoltre, Tajani ha ricordato che “la nostra proposta è avere la seconda canna per permette un maggior utilizzo del trasporto su gomma”, che si aggiungerà poi al trasporto su ferro attraverso la Tav. “Noi abbiamo una visione prioritaria e dovremo parlarne a lungo con i francesi. Magari ci sono delle visioni diverse sul trasporto su ferro e su gomma. Sulla Svizzera vedo una maggiore sensibilità sulla seconda canna”, ha detto Tajani.

La giornata ha visto anche un fuori programma a sorpresa, ovvero una visita di Tajani assieme al ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo a Cesana per un sopralluogo sulla pista da bob candidata dal Piemonte per le Olimpiadi del 2026. “Se dovessi votare, voterei Piemonte e non certamente un Paese fuori dall’Italia”, ha dichiarato Tajani a margine del sopralluogo. “Credo che l’impianto di Cesana possa essere una sede olimpica. Ne ho parlato anche con il ministro dello Sport. Vedremo adesso le valutazioni che faranno. Farlo in Svizzera è privo di qualsiasi senso. Qui si potrebbero ospitare in futuro anche i campionati mondiali. E’ un’occasione che l’Italia non può perdere”, ha concluso il vice presidente del Consiglio e titolare della Farnesina.