La guerra russo-ucraina arriva è arrivata fino in Africa

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 21/09/2023

ATTACCO DI DRONI UCRAINI CONTRO I RUSSI DELLA WAGNER

I servizi speciali dell’Ucraina sarebbero responsabili di una serie di attacchi e sabotaggi recentemente condotti nell’area di Khartum, in Sudan, contro le Forze di supporto rapido (Rsf), fazione del conflitto civile in Sudan ritenuta vicina al gruppo paramilitare russo Wagner.

A rivelarlo è l’emittente televisiva statunitense “Cnn”, che in un’inchiesta descrive i recenti attacchi contro le Rsf, che hanno visto l’impiego di droni e ordigni esplosivi, come l’operato di “una forza militare non sudanese”, affermando che “i servizi speciali ucraini (ne) sono probabilmente i responsabili”.

A corroborare tale ipotesi ci sono i video di una serie di attacchi sferrati contro veicoli e paramilitari delle Rsf che, secondo le stesse fonti, “presentano tutti gli elementi degli attacchi con droni (esplosivi) nello stile delle forze ucraine”. Almeno otto degli attacchi analizzati sono avvenuti con l’impiego di modelli di droni commerciali diffusamente utilizzati dalle Forze armate di Kiev, così come le modalità e le tattiche di utilizzo dei droni sarebbero a loro volta analoghe a quelle utilizzate dall’Ucraina contro le forze russe, e del tutto inusuali nel contesto dei conflitti armati in atto nel continente africano.

Come evidenziato dalla “Cnn”, gli attacchi sotto copertura di Kiev contro forze vicine alla Russia in Sudan, se confermati, rappresenterebbero “un’espansione drammatica e provocatoria del teatro bellico di Kiev contro Mosca”. Accuse simili, sebbene non così dirette, non sono tuttavia nuove. La scorsa settimana la rivista statunitense “Forbes” aveva allegato una serie di video condivisi sui social media dalle Forze armate sudanesi (Saf) in cui vengono mostrati una serie di attacchi effettuati con piccoli droni kamikaze Fpv (First Person View), che volano veloci e bassi, richiedendo al pilota di indossare occhiali video e di reagire rapidamente per evitare ostacoli.

Questo tipo di arma, comparsa per la prima volta poco più di un anno fa in Ucraina, si è ora diffusa nel conflitto e sembra destinata a diffondersi in altri scenari bellici, tra cui appunto il Sudan; tuttavia, è la prima volta che il loro utilizzo viene documentato aldi fuori dall’Ucraina.

Uno dei video in questione mostra una serie di attacchi con droni Fpv contro i miliziani delle Rsf, in un altro si vedono molteplici attacchi contro camion militari, alcuni dei quali trasportano combattenti Rsf, che tentano di attraversare un ponte. I video mostrano tre attacchi – due frontali e uno dalle retrovie – che ricordano attacchi simili lanciati dalle forze ucraine contro veicoli russi che si muovono ad alta velocità.

Il ponte potrebbe essere stato scelto perché offre un campo visivo libero e un lungo tratto di strada rettili- neo senza copertura per l’attacco. In entrambi i casi i video mostrano il punto di vista di un drone che guarda l’azione dall’alto. Secondo gli esperti del settore, i droni in questione sono costruiti con batterie extra e una testata attaccata e possono volare a velocità superiori a 100 miglia orarie, due volte più veloci di un drone tipico, grazie ai loro potenti motori.

Ciò significa che sono in grado di trasportare una testata Rpg (lanciarazzi) o un pacchetto esplosivo simile del peso di un paio di libbre. Stando alle fonti citate da “Forbes”, gruppi di volontari in Ucraina e in Russia assemblano migliaia di questi droni ogni mese nei garage e nei retrobottega, utilizzando componenti acquistati dalla Cina al costo di circa 400 dollari ciascuno.

I droni sono già stati protagonisti della guerra civile in Sudan. Le Saf dispongono di alcuni aerei da combattimento, inclusi aerei cinesi e MiG-29 di fabbricazione russa, ma hanno subito perdite significative e la loro efficacia non è elevata. Tuttavia, le Forze armate di Khartum gestiscono anche una flotta di droni, tra cui i modelli Ababil e Mohajer provenienti dall’Iran, alcuni dei quali trasportano armi. Le Rsf accusano, ad esempio, le Saf di aver effettuato un attacco con droni in un mercato affollato di Khartum che all’inizio di settembre ha ucciso più di 40 persone.

Il Sudan ha persino una propria industria di droni militari, la Military Industry Corporation (Mic), che ha lanciato la sua munizione locale Kamin-25 alla Mostra e conferenza internazionale sulla difesa (Idex) 2023 di Abu Dhabi, un modello ad ala fissa con una portata di 30 miglia e una testata da 15 libbre.