Le forze armate garanti della stabilità nelle ultime tensioni in Libano

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/08/2023

Il camion carico di armi destinate al movimento sciita libanese Hezbollah, ribaltatosi sull’autostrada di Kahale, feudo della formazione cristiana Corrente patriottica libera (Cpl), ha messo in luce ancora una volta il complesso mosaico della sicurezza in Libano

Il camion carico di armi destinate al movimento sciita libanese Hezbollah, ribaltatosi ieri pomeriggio sull’autostrada di Kahale, feudo della formazione cristiana Corrente patriottica libera (Cpl), ha messo in luce ancora una volta il complesso mosaico della sicurezza in Libano. Subito dopo l’incidente, la “sicurezza” del convoglio ha impedito ad alcuni residenti, curiosi di sapere cosa ci fosse a bordo dell’automezzo, di fornire assistenza, provocando scontri in cui sono morte due persone. L’aumento della tensione ha reso necessario l’intervento delle forze armate libanesi (Laf) per contenere la situazione e tenerla sotto controllo.

Le Laf hanno scaricato il camion e l’hanno rimosso dopo poche ore dalla strada. Secondo il comunicato stampa diramato in seguito, le armi sono state trasportate presso una struttura militare non identificata e le autorità giudiziarie competenti hanno avviato le indagini. Vale la pena ricordare che, dopo la fine della Guerra civile (1975- 1990), Hezbollah è l’unica fazione che ha mantenuto il proprio arsenale militare, acuendo le divergenze con i gruppi rivali. “Il presunto carico del camion, armi e munizioni, evidenzia, ancora una volta, quanto operative siano nel Paese le reti di contrabbando e di traffico di armi”, ha dichiarato ad “Agenzia Nova” l’analista geopolitica Roberta La Fortezza. Kahale, ha precisato l’esperta, “è, infatti, un passaggio obbligato lungo la strada che collega la capitale, Beirut, alla Valle della Bekaa – al confine con la Siria -.

L’ampia diffusione delle armi, anche pesanti, è un elemento di crescente preoccupazione se si considera la situazione di tensione sociale interna al Libano, così come quella al confine con Israele”. Per La Fortezza, “il secondo elemento da evidenziare in questa vicenda è proprio quello legato alle violenze tra elementi cristiani ed elementi sciiti a seguito (o forse a causa stessa) dell’incidente”. Ed ecco che entrano in gioco le Laf per garantire la stabilità. Al riguardo l’esperta ha dichiarato: “Proprio per evitare un’escalation, le Laf sono state immediatamente schierate nell’area per gestire gli scontri. Ancora una volta l’esercito libanese dimostra di svolgere un ruolo da garante della sicurezza, della stabilità e dell’equilibrio comunitario del Paese, a prescindere dalle gravi carenze di mezzi dovute alla situazione economica e nonostante la sua divisione su base confessionale”.

L’episodio si lega allo stallo istituzionale e al dibattito in corso sul successore dell’ex capo dello Stato, Michel Aoun, il cui mandato si è concluso il 31 ottobre 2022. A più riprese è stata ventilata l’ipotesi di trovare un’intesa proprio sul comandante delle Laf, generale Joseph Aoun. A tal proposito, nell’intervista ad “Agenzia Nova”, La Fortezza ha chiarito come non sia un caso se, come già accaduto in altri periodi di vuoto istituzionale, anche nei mesi scorsi, nell’attuale vacuum presidenziale, si sono diffuse voci su una possibile presidenza a guida Joseph Aoun, attuale comandante operativo delle Forze armate libanesi. “Sebbene alcuni esponenti politici abbiano fatto espressamente il suo nome come candidato, fino a questo momento le principali forze partitiche libanesi non hanno mostrato particolare interesse a portare avanti una sua candidatura”.

Negli ultimi giorni un altro episodio, inizialmente derubricato a incidente stradale, ha scosso l’opinione pubblica ed elevato i toni dello scontro fra il partito cristiano maronita delle Forze libanesi di Samir Geagea e gli sciiti di Hezbollah. Il responsabile del coordinamento delle Forze libanesi nella regione di Bint Jbeil, Elias Hasrouni, 76 anni, la cui morte sembrava dovuta a un semplice incidente automobilistico, sarebbe stato rapito e ucciso, come documentato dalle telecamere collocate nella zona. Infine, oggi l’autovettura su cui viaggiava il ministro della Difesa ad interim del Libano, Maurice Sleem, è stata presa di mira da colpi d’arma da fuoco nella zona di Hazmieh, nella periferia sud della capitale Beirut. Lo ha riferito la giornalista dell’emittente “Mtv” Joyce Akiki sulla piattaforma X (precedentemente nota con il nome Twitter), indicando che Sleem – esponente del partito cristiano maronita Corrente patriottica libera (Cpl) – è sfuggito a un attentato. Successivamente, il ministro ha detto a “Mtv”: “Sto bene, ma il lunotto posteriore della mia macchina è stato colpito dai proiettili”.