Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 26/09/2024
L’ondata di attacchi aerei delle forze israeliane in Libano prosegue sia nella zona meridionale del Paese che in nuove aree, mentre si rafforza l’ipotesi di un’operazione via terra contro il movimento sciita filoiraniano Hezbollah. Secondo quanto reso noto dalle Forze di difesa di Israele (Idf), l’aeronautica ha colpito solo ieri circa 300 obiettivi attribuiti a Hezbollah in tutto il Libano, tra lanciarazzi, depositi di armi e siti appartenenti alla divisione di intelligence del gruppo sciita con apparecchiature di sorveglianza e sale di comando. Le forze israeliane hanno in particolare bombardato per la prima volta l’area della città di Maaysrah, nella regione di Ftouh Keserwan, a nord di Beirut. Secondo le Nazioni Unite, gli attacchi sferrati dalle Idf in Libano questa settimana hanno già causato circa 90 mila sfollati.
Il capo del Comando nord delle forze israeliane, maggiore generale Ori Gordin, ha intanto assistito nelle ultime ore a un’esercitazione che ha simulato una manovra via terra in Libano. Le Idf sono entrate in una “nuova fase” della guerra contro Hezbollah, ha osservato Gordin, citato dalla stampa ebraica. La nuova fase delle operazioni, ha spiegato il generale, “è iniziata con un colpo significativo alle capacità di Hezbollah, con un’enfasi su quelle missilistiche, e con un colpo particolarmente importante ai comandanti e membri del gruppo”. In merito al possibile sviluppo della missione con un’operazione via terra, il capo del Comando nord delle Idf ha evidenziato che l’esercito israeliano deve essere “fortemente preparato”.
A confermare le parole di Gordin è stato il capo di Stato maggiore delle Idf, Herzi Halevi. “Stiamo attaccando tutto il giorno. Sia per preparare l’area alla possibilità di un ingresso (via terra in Libano), sia per continuare a provocare danni a Hezbollah”, ha detto Halevi rivolgendosi ai militari durante un’esercitazione della settima Brigata corazzata delle Idf. “Hezbollah ha ampliato il suo raggio d’azione, ma riceverà una risposta molto forte. Non ci fermeremo, continueremo ad attaccare e a colpire ovunque. L’obiettivo è chiaro: riportare i residenti (sfollati) al nord in sicurezza”, ha aggiunto il capo di Stato maggiore, ribadendo che le Idf stanno “preparando la manovra” di terra per raggiungere questo scopo.
Hezbollah ha da parte sua lanciato, nella giornata di oggi, altre decine di raffiche di razzi contro Israele. Il movimento libanese sciita ha infatti rivendicato la responsabilità di vari attacchi che hanno preso di mira sia città israeliane che basi militari dello Stato ebraico. In particolare, i razzi di Hezbollah hanno puntato: una base militare nei pressi di Ilaniya, nella Bassa Galilea; la città settentrionale di Hatzor; il Comando settentrionale delle Idf a Safed; il kibbutz Sa’ar vicino a Nahariya (dove sono rimaste ferite almeno due persone); e la zona di Haifa. Inoltre, Hezbollah ha annunciato di aver lanciato “un missile balistico Qadr-1 diretto contro la sede dell’agenzia di intelligence israeliana Mossad nei sobborghi di Tel Aviv”. In una dichiarazione diffusa su Telegram, il gruppo ha sottolineato che “il Mossad è responsabile dell’assassinio di importanti leader e degli attacchi che hanno comportato l’esplosione di cercapersone e altri dispositivi comunicativi” in Libano.
Secondo quanto spiegato da Hezbollah, Qadr-1 è un missile a lungo raggio utilizzato oggi per la prima volta dall’8 ottobre 2023, giorno dell’inizio degli scontri tra le forze di Israele e i miliziani del gruppo sciita libanese. Secondo la guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, Hezbollah “sta affrontando eroici sacrifici e uscirà vittorioso da questa battaglia”. Durante un incontro con un gruppo di veterani della guerra contro l’Iraq (1980- 1988), Nasrallah ha inoltre osservato che “i nemici non osano attaccare l’Iran grazie alla resistenza e alla perseveranza della nazione”. I ministri degli Esteri di Egitto, Giordania e Iraq, rispettivamente Badr Abdelatty, Ayman Safadi e Fuad Hussein, hanno intanto affermato in una nota congiunta, a margine della 79ma sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che “Israele sta portando la regione verso una guerra totale”.
Abdelatty, Safadi e Hussein si sono incontrati per discutere la strada da seguire nel quadro del meccanismo di cooperazione congiunta, in preparazione del prossimo vertice tripartito che si terrà al Cairo, la capitale egiziana. Il discorso a New York del primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu, alla 79ma sessione dell’Assemblea generale Onu si terrà venerdì come previsto inizialmente. A riferirlo è stato un funzionario israeliano al quotidiano “The Times of Israel”, aggiungendo tuttavia che le possibilità che il viaggio di Netanyahu negli Stati Uniti venga cancellato sono “50 e 50”. Il discorso del premier si concentrerà soprattutto sulla “minaccia iraniana”, secondo la stessa fonte.