LIBANO, UNIFIL RIORGANIZZA I CASCHI BLU: “VIOLATO IL DIRITTO INTERNAZIONALE”

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 12/10/2024

La Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unfil) ha confermato l’attacco avvenuto venerdì a opera dell’esercito israeliano nel quartiere generale della missione a Naqoura, nel sud del Paese. “Due peacekeeper sono rimasti feriti in seguito a due esplosioni avvenute vicino a una torre di osservazione. Un peacekeeper ferito è stato portato in un ospedale di Tiro, mentre il secondo è in cura a Naqoura”, ha fatto sapere Unifil. Inoltre, “diversi muri a T della nostra posizione Onu 1-31, vicino alla Linea blu (la linea di demarcazione tra Libano e Israele) a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati delle Idf si sono spostati in prossimità della posizione Onu. I nostri peacekeeper sono rimasti sul posto e una forza di reazione rapida dell’Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione”. Unifil aggiunge che “questi incidenti mettono ancora una volta in serio pericolo le forze di pace dell’Onu, che prestano servizio nel Libano meridionale su richiesta del Consiglio di sicurezza ai sensi della risoluzione 1701 (del 2006)”. Si tratta di un “grave sviluppo e l’Unifil ribadisce che la sicurezza e l’incolumità del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite devono essere garantite e che l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite deve essere rispettata in ogni momento”.

“Qualsiasi attacco deliberato contro le forze di pace è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”, conclude Unifil. Israele, da parte sua, ha fatto sapere che “non è ancora chiaro se si tratti di un colpo diretto o di un danno causato da schegge nell’area”. “Oggi, dei soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) operanti nel sud del Libano hanno identificato una minaccia imminente e hanno risposto prontamente con il fuoco. Secondo un’inchiesta preliminare, durante l’operazione è stata colpita una postazione dell’Unifil, situata a circa 50 metri dall’obiettivo, causando danni fisici a due membri del personale Unifil”, ha scritto in un messaggio in italiano su X un portavoce delle Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani. “Poche ore prima dell’incidente, le Forze di difesa israeliane avevano istruito il personale dell’Unifil a rifugiarsi in spazi protetti, una direttiva che era in vigore al momento dell’accaduto. Le Forze di difesa israeliane sono in contatto con l’Unifil per garantire un’efficace cooperazione e continueranno a mantenere attivo questo dialogo”, aggiunge il portavoce. “Le Forze di difesa israeliane proseguiranno con l’indagine per chiarire le circostanze dell’incidente. L’organizzazione terroristica Hezbollah opera intenzionalmente da aree civili per colpire civili israeliani e in prossimità delle postazioni Unifil, mettendo così a rischio il personale dell’Unifil”, prosegue. Infine, “in via ufficiosa, dall’inchiesta preliminare sul colpo alla postazione dell’Unifil di oggi, non è ancora chiaro se si tratti di un colpo diretto o di un danno causato da schegge nell’area”. Israele “ha aperto un’indagine sugli ultimi casi” legati all’Unifil nel sud del Libano e “trasmetterà i risultati in maniera trasparente alla controparte in Italia”, ha riferito l’ambasciata d’Israele in Italia. A questo proposito, secondo quanto ha spiegato la rappresentanza diplomatica, “l’attaché militaire (addetto militare) israeliano incontrerà oggi i vertici dell’Esercito italiano per illustrare i dettagli dell’indagine”. Israele, ha sottolineato l’ambasciata, “agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l’Italia e con le forze Unifil che operano sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno alle Nazioni Unite e alle forze non coinvolte. Israele apprezza gli sforzi dell’Italia per prevenire l’escalation nelle nostre aree e il suo contributo all’Unifil. La comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701”. La posizione dell’Italia rimane ferma per conoscere i dettagli dei fatti accaduti e per chiedere la sicurezza dei militari italiani. In merito all’attacco delle Forze di difesa israeliane (Idf) contro le basi della missione di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano meridionale (Unifil), “pretendo il rispetto di una nazionale amica – Israele – e lo pretendo per tutti i caschi blu”, ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Pristina, in Kosovo.

“L’Italia non prende ordini da nessuno”, ha ribadito Crosetto, aggiungendo: “Non saremo mai noi che ci spostiamo se arriva qualcuno con la forza. Siamo là e ci rimaniamo con la fierezza del mandato Onu”. L’attacco d’Israele alla Missione d’interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) è “intollerabile” e non deve ripetersi. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, a margine del vertice dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) a Vientiane, nel Laos. “C’è stata naturalmente una reazione di solidarietà da parte di molti Paesi con i caschi blu che sono rimasti feriti, a Israele è stato detto molto chiaramente che questo incidente è intollerabile e non può ripetersi”, ha detto il numero uno del Palazzo di vetro.

Durante l’attacco di giovedì, nel quale sono rimasti feriti due “peacekeeper” di nazionalità indonesiana, sono state prese di mira tre postazioni di Unifil nel sud del Libano. Ieri mattina il fuoco israeliano è tornato a colpire le posizioni della missione Onu, provocando il ferimento di altri due caschi blu dello Sri Lanka.