Libia, confronto tra Cirielli e Haftar «Apprezzata la mediazione dell’Italia»

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 14/03/2024

ll viceministro degli Esteri ha posto l’attenzione sulla situazione in Cirenaica, sulle possibilità di intervento e sostegno da parte del nostro Paese, sul Piano Mattei e sulla gestione dei flussi migratori

La Libia apprezza il “ruolo di mediazione” dell’Italia, che ha “ottimi rapporti con tutte le parti” libiche sia in Cirenaica che in Tripolitania, con lo scopo di alleggerire le tensioni nel Paese nordafricano.

Lo ha detto ad “Agenzia Nova” il viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, rivelando i dettagli del suo incontro a Bengasi (capoluogo della regione orientale libica della Cirenaica) con il comandante in capo dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Enl), generale Khalifa Haftar. Cirielli si è recato martedì in Libia come parte di una delegazione guidata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

L’incontro con il generale Haftar, ha spiegato il viceministro, si è focalizzato sulla situazione in Cirenaica, sulle possibilità di intervento e sostegno da parte dell’Italia, sul Piano Mattei e sulla gestione dei flussi migratori. La visita nella regione orientale della Libia della delegazione di alto livello del governo italiano, il cui esito – secondo Cirielli – è stato positivo, arriva circa un mese dopo quella in Tripolitania.

Il 14 febbraio scorso, Piantedosi e Cirielli avevano incontrato il ministro degli Affari esteri del Governo di unità nazionale (Gun) libico, Al Taher Salem al Baour, e il ministro dell’Interno, Imad Mustafa Trabelsi, per discutere della cooperazione tra i rispettivi Paesi nel dossier sui flussi migratori. Secondo quanto dichiarato a “Nova” dal viceministro Cirielli, si tratta di incontri volti a ribadire che da parte italiana “non c’è soltanto un approccio securitario all’Africa, ma c’è innanzitutto un approccio legato alla cooperazione internazionale, ed è il motivo della mia presenza a fianco al ministro dell’Interno (Piantedosi)”.

Il viceministro ha inoltre sottolineato che “l’Italia, pur riconoscendo il governo legittimo (il Gun di Tripoli), lavora per l’unità della Libia. Bisogna avere ottimi rapporti con tutte le parti e fare in modo che le tensioni si alleggeriscano”. Commentando le due visite ravvicinate nelle regioni occidentale e orientale del Paese nordafricano, Cirielli ha affermato: “Il rapporto è sempre molto cordiale. Apprezzano il nostro ruolo di mediazione, che tendenzialmente è sempre stata la linea diplomatica italiana anche prima dell’arrivo del governo di centrodestra”. Per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, tema centrale nell’incontro a Bengasi, Cirielli ha spiegato che non si è parlato tanto di impedire le partenze, quanto dello status dei “migranti in transito” in Libia “perché molti chiaramente non possono partire, non hanno soldi e non ci sono canali legali”. Quindi, “vorremmo cercare di aiutare” la Cirenaica e la Tripolitania, così come la Tunisia, “a gestire nel modo migliore, più umano e di qualità, questo flusso straordinario di immigrazione illegale che è un problema sia per noi che per loro”, ha detto il viceministro, aggiungendo che l’aiuto dell’Italia potrebbe servire a far “trattare meglio” i desiderosi di emigrare. L’uomo forte della Cirenaica Haftar, così come le parti libiche in Tripolitania, si è definito favorevole a un aiuto italiano “con percorsi di formazione e occupazione”, perché entrambe le regioni del Paese hanno “bisogno di manodopera e la formazione è anche un’occasione di sviluppo economico”, ha aggiunto Cirielli.

Infine, a proposito della ricostruzione di Derna, città della Cirenaica devastata a settembre scorso dalla tempesta subtropicale Daniel, il viceministro Cirielli ha detto che il generale libico Haftar ha ringraziato il governo italiano “per tutto il lavoro che stiamo facendo e continuiamo a fare, perché l’Italia è sempre pronta e vicina alla Libia per un fatto di vicinanza geografica, di amicizia e anche di storia comune”.

Sono passati sei mesi dalla notte tra l’11 e il 12 settembre 2023, in cui Derna venne devastata da inondazioni che causarono migliaia di morti e la distruzione di interi quartieri. L’Italia era intervenuta fin da subito, inviando sul posto squadre di soccorso delle Forze armate, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e della Croce rossa, navi da guerra anfibie classe San Giorgio, elicotteri e voli C-130J.