Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/10/2024
Il via oggi, dopo la crisi della Banca centrale
La produzione di greggio in Libia dovrebbe riprendere nei prossimi giorni, dopo la grave crisi politica e finanziaria legata alla Banca centrale che ha paralizzato il Paese nordafricano, membro del cartello petrolifero Opec+. Fonti parlamentari libiche hanno riferito ad “Agenzia Nova” che il pompaggio di petrolio ricomincerà gradualmente già da oggi, con un pieno ritorno alle operazioni previsto per domani 2 ottobre. La ripresa della produzione, dopo circa un mese di stop, è stata resa possibile grazie alla risoluzione della disputa riguardante la nomina del nuovo governatore della Banca centrale della Libia, un passo fondamentale per superare l’impasse che ha colpito il settore energetico nazionale. La Libia era tornata a essere il primo fornitore di greggio per l’Italia, secondo i dati dell’Unione Energie per la Mobilità (Unem). Nel primo trimestre 2024, su un totale di circa 14,5 milioni di tonnellate di greggio importato (- 3,3 per cento rispetto all’anno precedente), il 38,5 per cento proveniva dall’Africa, con la Libia che da sola copriva il 21 per cento delle importazioni italiane, superando il Kazakhstan e l’Azerbaigian, ciascuno con una quota del 15 per cento.
Ma la crisi politica, scoppiata ad agosto, ha provocato un forte calo delle esportazioni di petrolio, passate da oltre 1 milione di barili al giorno ad appena 400 mila a settembre. Un declino conseguente alla lotta per il controllo della Banca centrale tra le amministrazioni rivali di Tripoli, nell’ovest, e Bengasi, nell’est del Paese. Le tensioni sono culminate nella sospensione delle attività petrolifere nei principali giacimenti del Paese, con ripercussioni disastrose per l’economia libica, fortemente dipendente dalle esportazioni di greggio. La svolta è arrivata il 26 settembre, quando la Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha facilitato la firma di un accordo tra i rappresentanti della Camera dei rappresentanti e dell’Alto consiglio di Stato per la nomina di un nuovo governatore della Banca Centrale. Naji Issa, direttore del dipartimento cambi, è stato scelto per guidare l’istituzione, mentre Marai al Barassi, ex governatore aggiunto, è stato nominato vice.
Secondo le fonti di “Nova”, la maggior parte delle fazioni libiche sostiene la nomina di Naji Issa, rimuovendo così uno degli ostacoli principali alla ripresa della produzione petrolifera. Tuttavia, la fragilità del contesto politico lascia molte incertezze sul futuro. La nuova leadership della Banca centrale dovrà affrontare sfide complicate, tra cui la formazione di un nuovo Consiglio di amministrazione e il ripristino della fiducia nelle istituzioni finanziarie. Il capo ad interim dell’Unsmil, Stephanie Khoury, ha sottolineato l’importanza di proteggere le risorse petrolifere libiche dalle tensioni politiche. Durante la cerimonia per la firma dell’accordo, Khoury ha ricevuto rassicurazioni dalle autorità di Bengasi riguardo alla riapertura dei giacimenti petroliferi e dei porti, ma ha anche avvertito che le divisioni interne e le interferenze esterne continuano a rappresentare una minaccia significativa.