Pubblicato da – Il Quotidiano del sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/08/2024
E l’Algeria ritira l’ambasciatore
A seguito del riconoscimento da parte del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, del Piano di autonomia del Marocco per il Sahara Occidentale, il governo dell’Algeria ha deciso di ritirare l’ambasciatore a Parigi. Secondo quanto affermato da Macron in una lettera inviata al re del Marocco, Mohammed VI, il piano di Rabat è “l’unica base per arrivare a una soluzione politica giusta, duratura e negoziata in conformità alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. “Considero che il presente e il futuro del Sahara Occidentale si inseriscano nel quadro della sovranità marocchina”, ha sottolineato il presidente francese. Il 25 luglio scorso, il ministero degli Affari esteri e della Comunità nazionale all’estero dell’Algeria aveva annunciato di aver ricevuto da Parigi una comunicazione ufficiale sulla decisione di sostenere il Piano di autonomia del Marocco per il Sahara Occidentale. In un comunicato stampa, la diplomazia algerina aveva espresso la sua “profonda disapprovazione” per la decisione “inattesa, intempestiva e controproducente del governo francese di dare il suo sostegno inequivocabile e ingiusto” al piano di Rabat. Il governo algerino “trarrà tutte le conseguenze derivanti da questa decisione francese”, di cui il governo di Parigi “è l’unico a essere pienamente e completamente responsabile”, aveva affermato il dicastero di Algeri, evidenziando che “le potenze coloniali, vecchie e nuove, sanno riconoscersi e comprendersi e darsi una mano a vicenda”. Dopo l’annuncio ufficiale da parte di Parigi, l’Algeria ha ritirato ieri con effetto immediato il suo ambasciatore in Francia. Il ministero degli Esteri algerino ha sottolineato che “il governo francese ha annunciato il suo appoggio categorico ed esplicito alla realtà coloniale imposta nella regione del Sahara Occidentale”. Secondo lo stesso dicastero, “questo gesto, che nessun governo francese precedente aveva mai fatto, è stato compiuto con grande noncuranza e totale disprezzo, senza valutare le conseguenze”. Riconoscendo il Piano di autonomia del Marocco come “unica base” per risolvere la questione del Sahara Occidentale nel quadro della presunta sovranità marocchina, prosegue il comunicato, la Francia “viola la legittimità internazionale e nega al popolo sahrawi il diritto di decidere del suo destino, contraddicendo tutti gli sforzi delle Nazioni Unite volti a completare il processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale”. Secondo quanto stabilito dal governo algerino, la responsabilità della rappresentanza diplomatica algerina in Francia è ora affidata a un incaricato d’affari. Il Marocco controlla e governa la maggior parte del Sahara Occidentale dal 1975 e rivendica la sovranità sul tratto dei territori desertici meridionali, ricchi di fosfati e di potenziali giacimenti di idrocarburi. Con la “Marcia verde”, il Marocco ha oltrepassato i confini dell’allora Sahara spagnolo provocando la reazione da parte del Fronte Polisario, a sua volta sostenuto dalla vicina Algeria. Le Nazioni Unite hanno negoziato un cessate il fuoco nel 1991, interrotto poi nel novembre del 2020. Il Fronte Polisario ha proclamato l’indipendenza della cosiddetta Repubblica democratica araba saharawi il 27 febbraio 1976. Ad oggi, tuttavia, la Repubblica è riconosciuta da circa 80 paesi, ma non dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea: la metà di questi Stati ha peraltro “congelato” il riconoscimento per diversi motivi. Ad oggi il riconoscimento della sovranità marocchina del Sahara Occidentale ha avuto il benestare di diversi paesi tra cui Stati Uniti, Israele e molti paesi arabi eccetto l’Algeria. Decine di paesi africani e latinoamericani hanno aperto consolati nelle città di Laayoun e Dakhla. In Europa sono 16 paesi, come la Germania, la Francia, la Spagna, Paesi Bassi, Svizzera che riconoscono l’iniziativa d’autonomia presentata dal Marocco nel 2007 come base seria e credibile per una soluzione politica a questa controversia regionale.