Migranti, Meloni e Piantedosi a Tripoli per il Trans-Mediterranean Migration Forum

Pubblicato da Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 17/07/2024

L’obiettivo: un coordinamento integrato sotto un’unica regia

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è oggi a Tripoli, in Libia, per partecipare al Trans-Mediterranean Migration Forum (Tmmf), una conferenza sulla lotta alle migrazioni illegali organizzata dal Governo di unità nazionale (Gun) del primo ministro Abdulhamid Dabaiba. In un documento in lingua araba di 12 pagine, visto e tradotto da “Nova”, l’esecutivo nordafricano si prefigge l’obiettivo di “garantire un coordinamento integrato sotto un’unica egida” tra i paesi di origine, di transito e di destinazione dei migranti. “Il Tmmf sarà una seria piattaforma di discussione per creare un quadro pratico e strategico che garantisca il raggiungimento dello sviluppo nei paesi africani per ridurre il fenomeno migratorio”, ha scritto ieri su Facebook il primo ministro del Gun. Il Forum, ha spiegato il capo del governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, avrà “un’ampia partecipazione a livello presidenziale e ministeriale dei paesi dell’Africa Sahel- Sahariana insieme ai loro omologhi in Europa”.

Ad accompagnare Meloni c’è anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. È prevista anche la partecipazione del primo ministro di Malta, Robert Abela, giunto in anticipo a Tripoli dove ieri ha firmato il rinnovo del memorandum d’intesa con la Libia sulla lotta all’immigrazione clandestina. Da Bruxelles arriverà Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea per la promozione dello stile di vita europeo. L’evento di oggi si pone anche nel quadro dei seguiti della visita del premier Dabaiba a Bruxelles dello scorso 15 maggio, durante la quale ha incontrato la presidente Ursula von der Leyen per lo sviluppo di una migliore cooperazione tra Ue e Libia anche nel settore migratorio intorno a priorità condivise.

La lista dei partecipanti include il presidente del Ciad, Mahamat Deby, il premier tunisino Ahmed Hachani, il premier nigerino Ali Lamine Zeine, il segretario generale Lega Araba, Ahmed Aboul- Gheit, oltre alla commissaria per la salute, gli affari umanitari e lo sviluppo sociale dell’Unione africana, Minata Samaté Cessouma. Saranno presenti anche il ministro dell’Interno del Sudan, Khalil Pasha Sairin, il viceministro dell’Interno della Repubblica Ceca, Lukas Hendrych, e il segretario di Stato per gli Affari esteri del Senegal, Amdou Cherif Diouf. Spagna e Grecia saranno rappresentate al livello di funzionari dei ministeri degli Esteri responsabili delle questioni migratorie. Austria, Germania e Paesi Bassi saranno rappresentati dagli ambasciatori. Assente, invece, la Francia. Presenti anche rappresentanti della missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), oltre ai funzionari del Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale (Comesa), della Comunità degli Stati del Sahel e del Sahara.

Il Forum si articolerà in due segmenti distinti. Nella prima parte, che vedrà la partecipazione della presidente Meloni insieme ai capi di Stato e di governo e ai vertici delle organizzazioni internazionali coinvolte, verrà delineata una visione strategica. La seconda parte, alla quale parteciperà il ministro dell’Interno Piantedosi e diversi omologhi di paesi europei e africani, sarà incentrata sulla cooperazione in materia di sicurezza. Tra i temi trattati vi saranno il contrasto al traffico di migranti e ai movimenti irregolari, lo scambio di esperienze e informazioni, e i canali legali di migrazione.

Fonti diplomatiche hanno riferito ad “Agenzia Nova” che le organizzazioni internazionali spingono per un aumento dei ritorni umanitari volontari. Recentemente, peraltro, le autorità libiche hanno deciso di esentare dal pagamento per il visto di uscita chi sceglie di lasciare la Libia attraverso i voli charter facilitati dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni. L’ultimo ritorno volontario è avvenuto a fine giugno, quando due voli charter hanno portato 162 migranti da Bengasi a Dacca, in Bangladesh, e altri 141 da Tripoli in Guinea Bissau e Benin. La situazione dei minori richiede un’attenzione particolare. Recentemente, la Libia ha ratificato la Convenzione sui diritti del fanciullo. Con il sostegno dell’Unione Europea, è teoricamente possibile realizzare centri controllati per donne e bambini. Il premier Dabaiba ha recentemente firmato un decreto per istituire un comitato “ad hoc” incaricato di studiare i meccanismi pratici per separare i minori e i loro tutori dagli altri migranti, e di proporre azioni concrete in tal senso. Tuttavia, la questione è ancora in fase di definizione e soggetta a negoziati.

Un altro obiettivo è quello di garantire un maggiore accesso delle agenzie delle Nazioni Unite nei punti di sbarco e nei centri detentivi. L’ultimo rapporto globale sul traffico di esseri umani pubblicato del Dipartimento di Stato Usa ha stimato tra 4.000 e 10.000 il numero di migranti e rifugiati detenuti negli 11 centri gestiti dal Servizio anti-immigrazione illegale della Libia e in numerosi centri non ufficiali. Secondo gli ultimi dati dell’ufficio in Libia dell’Oim, almeno 10.493 migranti (di cui 9.238 uomini, 728 donne, 361 minori e 136 persone per cui non sono disponibili dati di genere) sono stati intercettati in mare e riportati in Libia dall’inizio del 2024 al 13 luglio. Nella settimana dal 7 luglio al 13 luglio sono stati intercettati e riportati in Libia 885 migranti in Tripolitania, la regione della Libia occidentale, in particolare a Sabratha, Zawiya e a Tripoli. L’Oim ha registrato i 401 morti e 494 dispersi, per un totale di 895 vittime nella traversata dei migranti del Mediterraneo centrale, che include sia Tunisia che Libia.

Gli ultimi dati sugli sbarchi dei migranti via mare in Italia elaborati da “Nova” confermano il sorpasso della Libia sulla Tunisia come primo Paese di partenza rispetto allo scorso anno. Dalle coste libiche sono arrivati 17.659 migranti al 16 luglio 2024, in diminuzione del 39,17 per cento anno su anno. Dalla rotta tunisina sono arrivati invece “solo” 11.001 migranti, un tracollo del 75,74 per cento rispetto al boom di oltre 45 mila arrivi al 16 luglio del 2023. Le partenze dalla costa libica hanno coinvolto quasi esclusivamente la Tripolitania, area occidentale del Paese, mentre 641 migranti giunti in Italia sono partiti dalla Cirenaica. L’esatto opposto rispetto alla prima metà del 2023, quando dalla parte orientale del Paese erano partiti, a sorpresa, più migranti irregolari rispetto a quelli delle coste occidentali.