Pubblicato da anteprima24.it – 18/03/2023
Napoli – “A proposito di quello che accade ogni giorno nel Mediterraneo voglio dire che la Guardia di Finanza, la Marina Militare e la Guardia Costiera hanno sempre fatto il loro dovere e non hanno mai lasciato morire nessuno e che siamo loro grati per la loro opera. È inaccettabile che venga scaricata su chi serve il Paese la responsabilità di scafisti criminali che non sapevano gestire un peschereccio”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Napoli a Feuromed, il festival dell’economia euromediterranea, in merito ai recenti naufragi in mare di migranti.
“Dinanzi a una situazione internazionale molto complicata l’Italia può svolgere un ruolo non secondario. Noi a volte sbagliando ci rappresentiamo come spaghetti e mandolino, ma come ministro degli Esteri girando il mondo sento arrivare da più parti la richiesta di più Italia, di una maggiore presenza dell’Italia nel Mediterraneo, nei Balcani o in Africa così come nell’area dell’Indo-Pacifico”.
“Bisogna lavorare per la pace in Ucraina ma dobbiamo capire che la pace non può essere la resa dell’Ucraina”. “Non si combatte un’inflazione esogena continuando ad alzare i tassi di interesse, perché poi a pagare un prezzo è la crescita.
In Italia e in Europa si abbatte l’inflazione mettendo il tetto al prezzo del gas, non mettendo il tetto al costo del denaro”. Così Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri intervenendo alla due giorni di Feuromed in corso Napoli. “Nella sua indipendenza – ha aggiunto Tajani – consiglierei maggiore prudenza alla Bce, come hanno fatto molti rappresentanti di quella libera istituzione perché questo influisce anche sull’azione del Mediterraneo, dove le imprese devono essere messe in condizione di poter competere”. “L’area del Mediterraneo vive una fase di instabilità. C’è un rischio di crisi migratorie enormi con migliaia di morti da quelle rotte, oltre che da quelle balcaniche”.
“Stiamo lavorando perché la presenza italiana sia più forte in questa parte del mondo, guardando all’Africa non con l’occhio del colonizzatore, ma con quello del popolo amico, aiutando e favorendo la crescita di quei territori per poi acquistare materie a prezzi vantaggiosi ma solo in virtù di accordi sottoscritti”. “Noi abbiamo seguito fin dall’inizio con grande attenzione il dramma che ha colpito l’isola che sta a cuore a tutti noi. Continueremo ad aiutare laddove è necessario un territorio che ha sofferto, che ha visto molti danni. Lavoriamo intensamente e la visita ieri del ministro Musumeci è segnale di questa attenzione”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando della ricostruzione sull’isola di Ischia, colpita lo scorso novembre da una frana di fango.
“Il Governo riserva attenzione a questo territorio come a tutti i territori del Paese – ha aggiunto – ma quando un’area è ferita da vicende naturali, con la morte di tante persone, il Governo ha il dovere di stare vicino alle popolazioni che soffrono e così è stato fatto fin dal primo minuto e siamo sempre presenti non solo i giorni successivi alla tragedia, anche nella fase in cui bisogna ricostruire e fare in modo che il territorio non subisca altri danni a causa di un assetto idrogeologico che deve essere seguito con particolare attenzione”.
“Durante l’annuncio dell’aumento dei tassi di interesse di 0,50 l’altro giorno – ha successivamente aggiunto Tajani tornando sull’argomento a margine dell’evento con i cronisti – non si è parlato più di nuove decisioni in questa direzione e quindi si va nella direzione indicata dal governatore della Banca d’Italia Visco che condivido così come quella del presidente dell’associazione bancaria italiana Patuelli”. “Il Ponte sullo Stretto permetterà a Sicilia e Calabria di essere connessi col resto del Paese. Significherà inoltre ridurre non poco le emissioni Co2, incrementare le presenze turistiche e creare lavoro. Inoltre permetterà a tutto il Sud di essere competitivo”.