OGGI IL G7 SI APRE AL MONDO E LO FA DALLA CALABRIA

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 16/07/2024

Il G7 si apre al mondo e lo fa dalla Calabria: sarà la regione del Sud Italia, infatti, a ospitare la ministeriale Commercio che riunirà non solo i Paesi membri dell’organizzazione, ma anche altri partner con cui rafforzare il dialogo. La riunione si terrà oggi e domani a Villa San Giovanni, con l’obiettivo di dare lustro una regione che da oltre cinquant’anni non ospita un evento internazionale e per la prima volta accoglierà i rappresentanti del G7. “La Calabria diventerà per due giorni la capitale del commercio mondiale”, ha detto Tajani in occasione della presentazione dell’appuntamento di Villa San Giovanni, sottolineando che “è solo la terza volta che si tiene un G7 in formato commercio”. “Saranno presenti i ministri del Commercio dei Paesi del G7, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, il segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann e la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio, Ngozi Okonjo- Iweala”, ha aggiunto il vicepremier, che ha poi annunciato la presenza di sei Paesi partner: Brasile, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Vietnam, Turchia e India.

A rimarcare l’importanza della Calabria in questo contesto è soprattutto la presenza del porto di Gioia Tauro, meta di visita dei ministri e degli altri partecipanti ai lavori della riunione. “Presenteremo il progetto Food for Gaza, che parte dal porto di Gioia Tauro, e quello del ponte sullo Stretto di Messina”, ha spiegato Tajani. La libertà di scambio e quella di navigazione sono ritenute fondamentali per la crescita globale, come ha sottolineato il ministro, indicando proprio questi due temi come prioritari nelle discussioni che si terranno al G7.

Parlando di sicurezza delle navigazioni, il ministro non ha mancato di citare la missione Aspides. “Stiamo lavorando molto come Italia per garantire il trasporto marittimo con la missione Aspides, che è un’operazione europea e i risultati si vedono”, ha aggiunto Tajani, secondo cui proprio grazie all’operato della missione non si sta assistendo a un calo del commercio attraverso i porti italiani. “Il Mediterraneo lo vogliamo guardare come mare di commercio”, ha affermato il ministro. In merito all’apertura verso nuovi mercati, Tajani ha voluto sottolineare come il G7, un’organizzazione che raccoglie le grandi economie liberali del mondo, non dev’essere arroccarsi su sé stesso: “Se si vuole veramente far sì che i nostri sistemi produttivi siano competitivi dobbiamo avere degli interlocutori” e, proprio per questo motivo, “le porte del G7 Commercio saranno aperte a interlocutori prioritari per affrontare le grandi questioni dell’economia mondiale”. “Certamente l’India è una realtà importantissima, oggi ha più abitanti della Repubblica popolare cinese”, ma “anche il Vietnam” è un mercato di grandissimo interesse, ha ricordato Tajani. “Sono Paesi che hanno voglia di dialogare con noi. La Nuova Zelanda è un Paese non vicino ma quella parte di mondo è fortemente interessata al Made in Italy”, ha aggiunto il ministro. “A turno inviteremo al G7 Esteri a Fiuggi, dopo il G7 di Pescara sulla Cooperazione, altri Paesi per far capire che vogliamo dialogare, che vogliamo aprirci.

Per far capire che il G7 è un’organizzazione che, anche di fronte a strategie come quella della Cina, non si arrocca”, ha spiegato il ministro. Proprio il rapporto con Pechino e con le sue spregiudicate pratiche commerciali sarà certamente una delle tematiche che verranno affrontate durante la due giorni di lavori a Villa San Giovanni. “L’Italia considera la Cina un competitor con cui si vogliono avere rapporti costruttivi”, ha affermato Tajani. “Siamo usciti dalla Via della Seta” ma in maniera “molto seria, senza fare polemica e senza parlare male di quest’iniziativa, che però a noi non ha portato grandi vantaggi”, ha spiegato il ministro. “Ri – mangono tutti i partenariati, a partire da quello del 2004, che rafforzano la cooperazione con questo Paese che tuttavia – insi – sto – rimane un competitor. Ciò non significa che non sia interessante per le imprese del nostro Paese” e “presto ci saranno le visite della presidente Meloni e del presidente Mattarella a suggellare i rapporti”, ha aggiunto il ministro, secondo il quale “quando c’è una competizione a livello globale, se qualcuno non rispetta le regole bisogna intervenire per proteggere la produzione”. “Con la Cina si gioca una partita a scacchi in cui si devono usare strumenti di tipo commerciale” e “dobbiamo essere abili come europei a giocare questa partita”, ha concluso il titolare della Farnesina.