«OSPEDALI USATI COME CENTRI OPERATIVI»ISRAELE ACCUSA, GLI ISLAMISTI NEGANO

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 28/10/2023

L’Alto commissario Onu per i diritti umani: «La punizione collettiva cessi subito, è un crimine di guerra contro il popolo di Gaza»

Nel 21° giorno di conflitto, il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha accusato il movimento islamista palestinese Hamas di avere diverse strutture sotterranee sotto l’ospedale Shifa a Gaza City, il più grande della Striscia di Gaza. Hagari ha detto che queste presunte strutture verrebbero utilizzate «per dirigere attacchi contro Israele», aggiungendo che «ci sarebbero diversi tunnel che conducono alla base sotterranea dall’esterno dell’ospedale, in modo che i membri di Hamas non abbiano bisogno di entrare nell’ospedale per raggiungerla».

In seguito alle accuse di Hagari, un membro di Hamas, Izzat al Rishq, ha smentito affermando che «non c’è alcun fondamento di verità in ciò che ha riferito il portavoce dell’esercito nemico» e che Israele «sta spianando la strada per un nuovo massacro contro il popolo palestinese».


GLI SCONTRI E LE VITTIME

Gli scontri tra le forze israeliane e Hamas intanto proseguono. Mentre le Idf attaccano Gaza con bombardamenti aerei e brevi incursioni mirate, il movimento islamista continua a lanciare razzi sul territorio israeliano, la maggior parte dei quali viene intercettata dal sistema di difesa aereo israeliano Iron Dome. Tuttavia, uno dei razzi lanciati da Hamas è riuscito a colpire un edificio a Tel Aviv, ferendo almeno tre israeliani.

Continua così a salire il bilancio dei morti dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza: almeno 7mila, di cui 3.038 bambini, da quando Hamas ha attaccato Israele lo scorso 7 ottobre. Tra le vittime, almeno 53 membri dell’Agenzia delle Na- zioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi (Unrwa) sono stati uccisi nell’enclave palestinese.

«Queste persone hanno dedicato la propria vita alle loro comunità. Un collega è morto raccogliendo il pane. Lascia sei figli – ha riferito l’Unrwa su X (ex Twitter) – Siamo più che devastati, poiché questa sofferenza in- dicibile continua».

Tra le vittime israeliane, si contano oltre 1.400 morti, mentre gli ostaggi nelle mani di Hamas sono almeno 233. A livello internazionale, la portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, ha dichiarato che «deve cessare immediatamente la punizione collettiva, che è un crimine di guerra», perpetrata da Israele nei confronti della popolazione della Striscia di Gaza.


L’INTERVENTO ONU SUI CRIMINI DI GUERRA

Secondo Shamdasani, «anche l’uso di un linguaggio disumanizzante nei confronti dei palestinesi deve cessare. Nessun luogo è sicuro a Gaza», ha detto la portavoce Onu, aggiungendo: «Costringere le persone a evacuare in queste circostanze (…) e mentre si è sotto assedio totale solleva serie preoccupazioni sullo sfollamento forzato, che è un crimine di guerra».

Inoltre, Shamdasani ha detto che «gli attacchi indiscriminati dei gruppi armati palestinesi, anche attraverso il lancio di razzi non guidati verso Israele, devono cessare. Devono rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i civili che sono stati catturati e che sono ancora detenuti» ha detto la portavoce dell’Alto commissario delle Na- zioni Unite, evidenziando in modo perentorio che anche la cattura di ostaggi «è un crimine di guerra».

In merito al sostegno umanitario, attraverso il valico di Rafah, che collega l’enclave palestinese all’Egitto, camion di aiuti medici e pastiglie per la purificazione dell’acqua sono entrati a Gaza, insieme a una squadra chirurgica da combattimento del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr).

«Questa fondamentale assistenza umanitaria rappresenta un piccolo sollievo, ma non è assolutamente sufficiente. La nostra squadra chirurgica e le nostre forniture mediche contribuiranno ad alleviare l’estrema pressione sui medici e sugli infermieri di Gaza. Ma è urgentemente necessario un accesso umanitario che sia davvero sicuro e duraturo. Questa catastrofe umanitaria si sta aggravando di ora in ora», ha detto Fabrizio Carboni, direttore regionale del Cicr per il Vicino e Medio
Oriente.

Inoltre, come ha denunciato l’associazione di sicurezza informatica NetBlocks, la connessione Internet risulta in gran parte interrotta nella Striscia di Gaza «a causa dei continui combattimenti».