Piano Mattei: la tutela del Bacino del Congo al centro di un convegno a Roma

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 25/07/2024

È’ stato promosso ieri dall’associazione Stampa estera

La tutela del Bacino del fiume Congo quale cuore verde dell’Africa, le iniziative di cooperazione da avviare nel quadro del Piano Mattei nella Repubblica congolese, fino alla proposta di istituire un fondo speciale Italia-Africa per sostenerne le iniziative e creare valore per entrambe le parti. Sono questi i temi principali affrontati ieri al convegno “L’opportunità della foresta della Repubblica del Congo”, un’iniziativa promossa dall’associazione Stampa estera con il patrocinio dell’ambasciata del Congo in Italia ed ospitata a Palazzo Grazioli. La Repubblica del Congo è stata inserita fra i nove Paesi prioritari del Piano Mattei portatori di progetti pilota e per questo “farà tutto il necessario per garantire il suo successo”, ha detto l’ambasciatore congolese aRoma Henri Okemba aprendo i lavori.

Presentando i saluti del presidente congolese Denis Sassou-N’Guesso, il diplomatico ha insistito sull’opportunità che il progetto offre ad entrambe le parti, Congo ed Italia, e si è detto fiducioso sui benefici di un rafforzamento della cooperazione bilaterale. Il Piano Mattei è un’occasione di portare all’attenzione internazionale temi legati alla tutela della biodiversità del bacino idrografico del Congo ed all’impegno per una sua resilienza climatica ed ambientale, ha proseguito l’ambasciatrice angolana in Italia, Maria de Fatima Jardim. Ex ministra dell’Ambiente per l’Angola, Paese che affaccia sul bacino idrografico, Jardim ha definito il Piano Mattei “un’occasione di promuovere ulteriormente questi obiettivi, di proiettare il Bacino del Congo in un’ottica di resilienza, e di farlo in un dialogo fra Italia ed Africa”, sottolineando la necessità di adottare un “approccio pragmatico” sul tema.

In difesa del bacino congolese si sono impegnati da tempo i Paesi della regione riuniti nella Commissione del Bacino del Congo – oltre a Brazzaville vi aderiscono Angola, Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana e Repubblica democratica del Congo -, sul filo di quel “Fondo blu” istituito dal presidente congolese Sassou-N’Guesso durante la Cop22 tenuta a Marrakech nel 2016 e per il quale l’anno successivo hanno firmato un accordo dieci Paesi. Il fondo è uno dei principali strumenti finanziari della Commissione del Bacino del Congo e mira a mobilitare le risorse necessarie per i progetti che contribuiscono allo sviluppo sostenibile e alla promozione dell’economia blu. Dall’ex ministra angolana è venuta anche la proposta di istituire un fondo Italia-Africa su queste tematiche, auspicando che gli interventi della giornata si possano declinare in attuazioni concrete da parte dei governi interessati.

Su questo aspetto è intervenuta anche la ministra congolese dell’Economia forestale, Rosalie Matondo, che ha invitato le imprese locali ed internazionali ad investire nel Paese nella tutela del territorio, finanziando tramite le loro attività progetti di rimboschimento e di salvaguardia della biodiversità del Bacino del Congo. “Il Congo è aperto ad accogliervi e disposto a collaborare con le aziende che intendono investire nel Paese”, ha detto, insistendo sulla necessità di creare delle joint venturemutualmente vantaggiose. “L’assistenzialismo ha dimostrato i suoi limiti: serve un interesse, un vantaggio reciproco”, ha detto Matondo, convinta che il rimboschimento sia “un’alternativa sostenibile da perseguire per sviluppare l’economia del nostro Paese, dare valore al territorio e servizi alla popolazione”.

Osservazioni che giungono a pochi giorni dalla visita a Brazzaville dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e del suo incontro con il presidente Sassou-N’Guesso. Come riferito da Eni, nel colloquio Descalzi ha illustrato al presidente l’andamento del progetto Congo Lng, che da febbraio di quest’anno ha avviato l’export di gas liquefatto dal Paese, includendo il Congo tra i paesi esportatori di Lng. Con la seconda fase del progetto, che verrà avviata a fine 2025, l’export di gas dal Congo salirà fino a 4,5 miliardi all’anno. La ministra Makondo ha quindi invitato a ragionare concretamente sulle iniziative bilaterali da sviluppare “con approccio concreto”. Dal pubblico ha raccolto l’auspicio l’imprenditore italo-camerunense Otto Bitjoka, già vicepresidente di Extrabanca (l’istituto di credito lanciato a Milano nel 2019 e rivolto principalmente ai cittadini stranieri), il quale ha invitato a riflettere anche a misure finanziarie in grado di promuovere crescita africana e di ridurre il rischio degli investimenti.

Sul fronte delle tecnologie che l’Italia può mettere a disposizione dell’Africa, infine, motivante è stato l’intervento del generale di brigata Luca Baione, responsabile del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare e rappresentante permanente dell’Italia presso l’Organizzazione metereologica mondiale (Omm). L’Italia può offrire all’Africa un servizio di monitoraggio satellitare con diverse applicazioni, dal monitoraggio delle acque al controllo del territorio fino alla prevenzione della siccità, ha spiegato Baione, che ha portato come esempio l’esperienza acquisita in provincia di Mantova all’interno della riserva naturale Bosco Fontana, “unico esempio al mondo di monitoraggio dell’assorbimento atmosferico di Co2”. “Quella del Bosco Fontana è un’opportunità di crescita nazionale poco conosciuta ma pregiata e peculiare”, ha detto il generale dell’Aeronautica militare, osservando come il successo nell’area naturale mantovana, estesa solo 230 ettari, possa rappresentare un modello positivo da replicare su più ampia scala nel bacino del Congo, che copre circa 200 milioni di ettari. Il generale ha ricordato inoltre che il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare rappresenta l’Italia presso Eumetsat, l’Organizzazione europea per l’esercizio dei satelliti meteorologici, un’ulteriore occasione per portare ai tavoli dei decisori le istanze di sostenibilità, resilienza e sicurezza ambientale che sono al centro delle iniziative sul bacino del Congo.